Capitolo 1

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Chris non pensava minimante quanto potesse essere grande New York e ne tantomeno affollata. Arrivato all'entrata dell'edificio, prese la valigia dal cofano del taxi, pagò il tassista e pregò tutti i santi che la stanza d'albergo non fosse mal ridotta. Dopotutto aveva affittato una stanza di hotel, simile ad un monolocale, alla Sant-Louise Hotel.

" Ti prego, ti prego... " sussurrò preoccupato.

Si fermò davanti la reception, dove ad assisterlo c'era un uomo con giacca e cravatta, con la scritta Forest in bianco a sinistra, vicino il taschino.

<< Salve, posso aiutarla? >> domandò l'uomo sorridendo.

<< Si! Ho prenotato a nome Maxwell. >> rispose fremendo.

L'uomo diede una controllata veloce al computer e dopo disse: << Oh...perfetto! Mi segua Signor Maxwell. >>

Lo seguì fino al quinto pianto in ascensore, gli diede le chiavi e gli disse di proseguire dritto e girando sulla sinistra avrebbe trovato il suo appartamento. " Buona giornata " concluse andandosene.

Aprii la porta e pregò ancora che il monolocale fosse al suo ordine; accese la luce e rimase pietrificato nel vedere la stanza sistemata, con un panorama stupendo. Si vedeva l'Oceano Atlantico e la Statua Della Libertà.

<< Wow! >> furono le uniche parole che pronunciò Chris entrando nell'appartamento.

Era piccolo ma adatto a lui: una mini cucina sulla sinistra, un tavolo con due sedie, il divano, una tv a schermo piatto, un bagno e una camera da letto molto spaziosa. Gli sembrava di stare in un film, come quello di Sex in the City, soltanto che lui era solo invece la protagonista aveva le sue migliori amiche. Fece una rapida chiamata ai suoi genitori e guardò dalla finestra il bellissimo panorama fino a quando il sole tramontò.

Sistemò la sua roba nei rispettivi posti, prese il giubbotto e la sua borsa a tracolla nera, e uscii dalla stanza, ispezionando la zona. Non era mai stato in grandi città come New York, per lui quel posto era solo pura fantasia.

" La spesa! " pensò distratto. << Cazzo! >> esclamò  maneggiando le mani in aria. " Posso sempre farla prima di rientrare in albergo! " pensò nuovamente.

Si trovava al suo agio in quel posto. Gente nuova, locali nuovi e sopratutto...niente genitori del cazzo,con tutto il rispetto.

<< Ops, scusami tanto. >> disse Chris inciampando in direzione di una bambina.

<< Ehi...attento a dove guarda signore! >> disse lei acida mentre mi guardava nervosa posando le mani sui fianchi. Sembrava uscita da un cartone animato.

Una donna bionda dietro di lei ci guardava. "Immagino sarà sua madre" pensò Chris.

<< Perdonami,non ti avevo vista. >> continuò lui scusandosi con la bambina facendole un mezzo sorriso dispiaciuto.

<< Non sono invisibile. >> ribatté lei senza smettere di sfidarmi con lo sguardo.

" Che bambina raccapricciante. " pensò Chris portandosi la mano dietro la nuca.

<< Grace! >> affermò la donna. << Cosa ti ho detto sulle buone maniere? >> si portò le braccia al petto e continuò: << Porta più rispetto. E inoltre, il signore ti ha appena detto scusa. >> mormorò la madre inarcando un sopracciglio.

Chris la guardò curioso. " Che raffinatezza! " pensò sarcastico.

<< Scusa mamma! >> esclamò la bambina dispiaciuta e abbassò lo sguardo.

<< No signora, scusi me. Sua figlia ha ragione. Ero distratto e non l'avevo vista. >> disse lui chinandosi verso la bambina. << Perciò...Grace, vuoi un cioccolatino? >> disse Chris sorridendo e lei fece lo stesso, ma prima chiese il permesso alla madre, la quale annuì.

Prese un cioccolatino dalla sua borsa a tracolla e glielo diede, aggiungendo: << Ecco a te tesoro! >> affermò sorridendo.

<< Grazie! >> e se ne andò sorridente e lo stesso fece Chris.

Quando finì di prendere il suo caffè, ordinato in un bar vicino Central Park, iniziò a sentire qualcosa alla bocca dello stomaco, era una sensazione a lui molto familiare ma non sapeva dare una spiegazione.

Ritornò in albergo, subito dopo aver fatto la spesa e si mise a cucinare. Si fece una rapida doccia e si sedette sul divano guardando la televisione. Trasmettevano il suo film preferito: Wedding Planner con Jennifer Lopez. Adorava quel film e sopratutto adorava l'attore che interpretava il dottore.

" Chissà, magari troverò anche io l'amore a New York! " pensò sbadigliando e si addormentò.

Un amore proibito a New York [ Tematica omosessuale ] COMPLETODove le storie prendono vita. Scoprilo ora