È da quattro giorni che vivo in questa maledetta casa.
Papyrus sembra sclerotico, ma almeno se faccio come dice non mi picchia.
Sans è un maledetto pervertito e mi ha già toccato il culo un paio di volte.
Ovviamente gli ho dato un paio di calcioni, ma ho guadagnato solo alcuni lividi sulle braccia.
Non mi è permesso uscire: nessuno deve sapere che sono qui.
O almeno così pensavo.
Sto pulendo la camera di Sans quando Papyrus entra in casa come una furia.
- UMANA! -.
Sbuffando lo raggiungo al piano di sotto.
- Tu sai ballare? - Mi chiede bruscamente.
- Ehm... Perché? -.
- Rispondimi - Ribatte secco.
- S... Sì. So ballare... -.
In quel momento anche Sans entra in casa.
Sta mangiando un hamburger e ha un'aria molto rilassata.
- Che succede? - Chiede.
- Questa sera - Inizia a spiegare Papyrus - Asgore, quel buono a nulla, ha dato una festa al palazzo. Vuole nominare il nuovo capo della Guardia Reale: ha litigato con Undyne (prima o poi sarebbe successo, quei due si odiano).
Quindi stasera il re ha invitato tutti i membri della Guardia Reale e le loro famiglie a corte.
Vuole anche organizzare degli spettacoli, ma non abbiamo trovato qualcuno che sapesse ballare.
Beh, c'era Mettaton, ma lasciamolo perdere.
Allora ho detto al re che abbiamo catturato un'umana, perciò ballerà lei e poi la ucciderà -.
Mi sento come se una voragine mi stesse risucchiando.
- C... Cosa? Avevi detto che mi avresti lasciato andare! - Esclamo.
- Beh sì, ti stavo prendendo in giro - Risponde lui tranquillo.
- No! Io ho della gente che mi aspetta e voglio tornare a casa! - Esclamo allargando le braccia.
Uno schiocco.
Un colpo.
Vado a sbattere contro il muro.
- Sans, trova all'umana un vestito per la serata. E anche tu per favore vestiti elegante -.
Oh no...
Un vestito? Io? Che sceglierà Sans?
MA PAPYRUS È SCEMO O COSA?
Secondo me l'ha fatto apposta.
Sans solleva una mano.
- Come vuoi, Boss -.
- E adesso vi avverto, tutti e due - Continua il coglione.
(Ti voglio bene, Paps ).
- Se farete qualcosa per rovinare la mia serata la pagherete cara. Avete capito?! -.
- Yup -
- S... Sì -
- Molto bene -.
Detto questo Papyrus sale le scale e si chiude in camera.
Devo scappare. Devo assolutamente riuscirci durante la festa: con la confusione sarà più facile scappare...
Sans mi guarda.
- Vieni bimba. Andiamo a renderti più carina -.
Mi prende per il braccio e inizia a trascinarmi verso la sua stanza, ma mi aggrappo alla balaustra della scala.
- Io non ci vengo a scegliere un vestito con te. Cioè, non voglio stare sola in una stanza con te, capito? -.
Lui ridacchia. - Ehi bimba... Mica voglio stuprarti! -.
Lo guardo male e poi lo colpisco.
Gli do un calcio, ma il suo occhio s'illumina di rosso e un secondo dopo mi ritrovo immobilizzata tra le sue braccia.
- Andiamo di sopra -.Non è possibile che tutte le volte che pulisco la stanza di Sans lui la riduca in una discarica in mezzo secondo!!
Il letto è sfatto, l'armadio non si chiude, il tappeto rosso e nero è ricoperto da cartacce e macchie di mostarda.
- Mi spieghi perché dobbiamo stare in camera tua per trovare un... Un vestito? -.
- Beh, ti ho visto un po' nervosa e io saprei come farti sentire meglio -.
Si avvicina a me e mi fa cadere sul letto, poi si mette a cavalcioni su di me.
- Togliti... - Dico arrossendo e abbassando lo sguardo.
Lui mi obbliga a guardarlo.
- Tranquilla, ti piacerà. Sai ballare, giusto? E adesso ti farò ballare io -.
Non riesco nemmeno a muovermi e lui mi accarezza i fianchi.
Avvicina il volto al mio e chiudo gli occhi.
Sento una pressione alle labbra e poi qualcosa di viscido e caldo che si attorciglia con la mia lingua.
Le lacrime mi scendono lungo le guance.
Sento la mano di Sans infilarsi sotto la mia maglietta e sento che mi tocca il seno.
Dal terrore spalanco gli occhi e incontro quelli rossi del ragazzo che sta per stuprarmi.
Improvvisamente lui si ferma e si scansa, allontanandosi da me come se avessi le pulci.
- Scusami... - Dice arrossendo violentemente.
Mi metto lentamente a sedere.
- Che hai? Pensi che chiedendo scusa ti perdonerò? -.
- Già, hai... Hai ragione -.
Forse non è poi così cattivo...
- Tu... Tu sei come lei... - Mormora.
- Cosa? - Chiedo.
Lui s'incupisce. - Niente-.
Va verso l'armadio e inizia a frugare, poi trova un vestito.
È rosso e nero, corto ma non troppo.
È bellissimo.
Sans lo posa sul letto accanto a me, poi si china e prende degli stivali.
- Prova con questi -.
Un sorrisetto si forma sulle mie labbra.
- Come mai hai indumenti femminili nella tua stanza? -.
Lui ricambia il sorriso.
- Non farti strane idee, ragazzina-.
Cala il silenzio.
- Non so ancora il tuo nome - Dice lui.
- Oh... Sofia -.
- Sofia, eh? È un bel nome -.
Apro la bocca per dire qualcos'altro, ma la chiudo immediatamente.
Lui mi guarda.
- Beh? Che aspetti? Cambiati -.
- Ehm... Potresti uscire? -.
- No -.
- Esci -.
- Bimba, non c'è nulla da vedere. Sei piatta come una tavola -.
Arrossisco violentemente e mi copro il petto con le braccia.
Lui ride.
- Chiamami quando sei pronta -.
Detto questo esce dalla stanza.
È successo qualcosa di strano.
Sans deve aver visto qualcosa che... Qualcosa che gli ha impedito di stuprarmi.
Non che mi dispiaccia, sia chiaro.
Prendo il vestito e sospiro.
Devo fare un piano per questa sera...
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Underfell! SansXSofia
FanfictionIl titolo dice tutto! Comunque: Sofia sono io, Sans lo conoscete (sarà in versione UMANA) e... Boh, basta. Ciao. (Nessun Bartolomeo è stato maltrattato per la composizione di quest'opera, ma non posso garantire l'incolumità di Gianpieroschino. Detto...