Alloraaaah!
In questo capitolo si scopriranno tante cose phelleh e brutteh.
Scoprirete cose che poi spiegherò meglio in una storia che devo ancora pubblicare (e scrivere): il sequel di Alone.
Bene. Ciao-TU... DOVE DIAMINE ERI FINITA, MALEDETTA MOCCIOSA?! HAI LA MINIMA IDEA DELLA FIGURA DI MERDA CHE MI HAI FATTO FARE DAVANTI AL RE?! -.
Papyrus cerca di colpirmi. Sans si para verso di me.
Differentemente da come mi ero aspettata l'altro si ferma, anziché colpirlo. Strano.
- È opera tua, vero Sans? - Chiede.
Il suo tono di voce è stranamente basso. - La fuga, intendo. Vuoi riportarla a casa per... Per quello, vero? -.
Silenzio.
- Sans... Se sapevi che ti avrebbe fatto soffrire... Perché l'hai scelta? Perché devi comportati così? -.
Non riesco a seguire il loro discorso. È tutto così strano...
Sans sospira e abbassa lo sguardo. Stringe i pugni che tremano. Chiude gli occhi. Sembra che voglia ricacciare indietro le lacrime.
Aspetta... Lacrime?!
- E tu perché non mi hai fermato?! - Esclama allargando le braccia. - Anche tu hai visto la somiglianza. Se ti dà così fastidio, allora perché non mi hai detto di prenderne un'altra?!-.
Ok, stanno parlando di me...
Ehi, sono sempre nei pensieri di tutti!!
Ok, basta.
Stanno parlando di me e... Forse di Jane. Una volta Sans ha detto qualcosa... Ha accennato che le assomiglio.
Ripenso alla ragazza sorridente nella foto. In effetti è vero...
Papyrus punta lo sguardo in quello del fratello.
- Perché pensavo che quella somiglianza potesse aiutarmi a dimenticare. Ma invece tutte le volte... Tutte le volte che la guardo vedo lei e ripenso a tutto quello che... -.
S'interrompe.
Uffa, proprio sul più bello...!
Si volta. - Sans... Portala al laboratorio di Alphys. Io distrarró tutti, in modo che possiate agire tranquillamente-.
Nè io nè Sans riusciamo a dire qualcosa, perché Papyrus esce di casa e si sbatte la porta alle spalle.
Non pensavo che quel tizio potesse provare dei sentimenti. Non credevo che potesse soffrire.
Sans è ancora immobile, lo sguardo ancorato a terra.
- Vieni. Dobbiamo sbrigarci. E non fare domande -.Stiamo camminando in silenzio da molto.
Ora che siamo arrivati alle Waterfall e l'unico rumore udibile è quello dell'acqua che scorre.
Mi chiedo dove sia Bryan in questo momento.
Odio ammetterlo ma... Spero che sia lontano. Sans e Papyrus mi stanno aiutando... Ma perché quando decido di uccidere una persona questa diventa gentile? E che palle però!
- Di chi stavate parlando tu e Papyrus? - Chiedo per rompere il silenzio. So già la risposta.
- Di nessuno -.
- Ah... E quindi io assomiglio a nessuno? -.
Ci fermiamo. Lui mi tira verso di sè, ha uno sguardo minaccioso.
- Sofia: smetti di rompere i coglioni e fa' silenzio -.
- D'accordo, d'accordo... Scusarmi...-.
Mi lascia andare e sospira. Finalmente arriviamo alle Hot Lands.
- Sofia... Ascolta, mi dispiace per averti trattato male quando sei arrivata qui -.
- Oh, figurati. Roba da tutti i giorni - Rispondo sarcastica.
Lui sospira. Mi spinge contro una parete rocciosa, il suo corpo sul mio, i nostri volti vicinissimi.
E poi il bacio. Rimaniamo lì, avvinghiati, per non so quanto.
Quando ci stacchiamo lui mi accarezza la guancia. - Non vorrei che te ne andassi... Io, ecco... Ecco... -.
Arrossisce. Diventa dello stresso colore dei suoi occhi.
- Io... Io ti amo -.
Sento che le mie guance si infiammano. - Oh... Io... -.
Nooooo... Perché i sentimenti devono sempre complicare le cose...
E io? Lui mi ama, ma io...?
Sì? No? Non lo so... Forse?
Sans mi afferra la mano.
- Adesso andiamo. Papyrus non potrà distrarre le Guardie Reali ancora per molto -.Il laboratorio di Alphys è completamente vuoto. Buio.
- Ehm... Tu sai cosa dobbiamo trovare e dove? - Chiedo.
Sans si guarda intorno. - Credo che dovremo scendere nel True Lab e cercare la fiala -.
È triste. - Sofia... Mi mancherai-.
- Oh, ecco... Io... Anche tu -.
Lui ridacchia. - Non dire cazzate -.
- Beh, sei... Ecco... Sei gentile, quando vuoi. Non sei poi così tanto stronzo come sembri -.
- Beh, grazie allora -.
Chiama l'ascensore. Sospira.
- Sai... Jane sì che era stronza delle volte -.
Mi fingo sorpresa. - Chi è Jane?-.
Arriva l'ascensore. Saliamo.
- Lei... Era una persona speciale. Molto -.
- Che le è successo? Non sarà... Morta? -.
Lui sorride. Ha un sorriso affettuoso, paterno.
- Oh, no. No. Semplicemente è andata via... Non voglio parlarne. Comunque no, non è morta...
Siamo arrivati -.
Andata via...? Che triste...
Il True Lab è buio. Troppo buio.
-Dove cacchio è l'interruttore?- Chiede Sans.
- Non ce ne sarà bisogno, amico -.
Le luci si accendono.
Bryan è davanti a noi, le braccia conserte e un ghigno malefico stampato in volto.
- Grazie, Sofia. Vedo che me l'hai portato alla fine! Complimenti, sei stata brava! -.
Sans mi guarda, a metà tra l'incazzato e il sorpreso.
- CHE CI FA LUI QUI?! -.
- Sans, io... -.
- Fell, Fell, Fell... Fossi in te modererei il tono-.
- Brutto bastardo... Che ci fai qui?! -.
- Che ci faccio qui? Strano che tu lo chieda, quando dovresti sapere la risposta -.
Ok, non capisco cosa stia accadendo, ma devo fare qualcosa.
- Bryan, non hai bisogno di ucciderlo per tornare in superficie! Ci sono delle... Delle fiaschette che contengono un liquido che ci permetterà di tornare a casa! -.
Lui scoppia a ridere. Scompare. Quando ricompare è alle mie spalle. Ha gli stessi poteri di Sans!
Ma come...?
E poi come mai si conoscono?
Perché Bryan lo chiama Fell?
Lui mi stringe a sè. - Oh, Sofia... Non ti è ancora passato per quella testolina vuota che io potrei averti mentito...? -.
- Ma... -.
- Ma...? Ah, sei così sciocca! -.
Sans stra rodendo dalla collera. - Bryan, eh? È così che ti fai chiamare ora? Bastardo. Perché non sei nel tuo maledetto universo? -.
- Te l'ho detto: dovresti saperlo. Oh, non dirmi che i tuoi amichetti non te l'hanno detto... -.
- No... -.
Le gambe di Sans tremano. Lui cade a terra. - Avevano promesso... Avevano promesso che non l'avrebbero fatto! -.
- Beh, mi spiace, ma invece l'hanno fatto. E ora sono stato costretto a tornare al piano originale -.
Improvvisamente l'assetto di Bryan inizia a mutare. Le sue braccia si fanno ossia, la sua testa un semplice cranio.
È uno scheletro.
Anche i suoi vestiti sono cambiati.
Sull'occhio destro porta una vena nera.
Indossa un cappotto scuro, pantaloni grigi, anfibi dello stesso colore e una maglietta verde con su scritto #1.
- Allora, Fell? Sei felice di vedermi? -.
- Vattene! Sparisci dalla mia vita! Hai già avuto quello che volevi, mi hai già portato via ciò che amavo una volta, non lo farai di nuovo! -.
Ok... Ora sono veramente confusa...
- Beh, vedo che non hai fatto fatica a dimenticarla -.
Sketch mi stringe le spalle col braccio. Mi divincolo.
- Lasciami! Lasciami andare! -.
Lui mi ignora.
Sans si rialza, l'occhio illuminato di rosso. - Questa volta me la paghi, bastardo! -.
I blaster lo circondano.
Sketch ridacchia.
- Non vorrai colpire la tua ragazza, vero Fell? -.
Sans mi guarda. Il suo sguardo è ricco d'odio e disprezzo.
- Non m'importa nulla di questa traditrice -.
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Underfell! SansXSofia
FanfictionIl titolo dice tutto! Comunque: Sofia sono io, Sans lo conoscete (sarà in versione UMANA) e... Boh, basta. Ciao. (Nessun Bartolomeo è stato maltrattato per la composizione di quest'opera, ma non posso garantire l'incolumità di Gianpieroschino. Detto...