Apro lentamente gli occhi.
Mi trovo in una stanza dai muri grigi e non ci sono finestre. Sono sdraiata su un letto, sul comodino accanto a me c'è un vassoio con dell'acqua e un panino.
Sento dei passi. La porta si apre. È Bryan... O almeno così mi sembra: è lo stesso ragazzo che ho visto nella visione.
- Ciao, Sofia. Tutto bene? -.
- Ehm... Io... -.
- Scusa se ti ho portato qui in modo così rude, ma non potevo farmi vedere da Sans. Beh, da nessuno -.
- Sans voleva aiutarmi a tornare a casa, non voleva farmi del male... -.
Bryan scoppia a ridere. - Sei cosí ingenua! Pensi davvero che quel bastardo volesse farti scappare? Pensi davvero che, dopo aver tentato di stuprarti, volesse aiutarti così, perché gli andava?! -.
- Beh... Ecco... -.
In effetti non ha tutti i torti, ma...
- Aspetta un attimo... Come fai a sapere che ha tentato di stuprarmi?-.
- Te l'ho già detto, Sofia. Ho occhi ovunque. Comunque: parliamo di cose pratiche. Immagino che tu voglia tornare a casa al più presto, no? -.
Annuisco. Posso fidarmi di lui? Cosa mi spinge a farlo?
Il fatto che abbia "occhi ovunque" mi inquieta parecchio.
Lui sorride. - So che non ti fidi di me, e se vuoi andartene quella è l'uscita -. Indica una porta alle proprie spalle.
- Però, se mi aiuterai, torneremo a casa -.
- Quando sei arrivato qui? - Chiedo.
- Mesi fa -.
- E perché non te ne sei andato? -.
- Ho un piano, ma non potevo attuarlo da solo... Non sono abbastanza forte.
Vedi: per passare la barriera ci serve l'anima di due mostri e non riuscirò a prenderle da solo-.
- Mostri? Ma loro non sono mostri... Beh, non esteriormente... -.
- Prima lo erano. Non so cosa sia successo, ma so che un tempo erano tutti mostri, che poi sono diventati quasi umani, ma la loro anima è rimasta tale a prima -.
- Questa cosa è assurda! Insomma... Come può essere successo?! -.
- Beh... -.
Si allontana, apre un armadietto e torna da me reggendo una cornice. Mi mostra la foto di due persone.
Uno è Sans... Ma è uno scheletro.
Accanto a lui c'è una ragazza di circa quindici o sedici anni.
Indossa una felpa grigia, jeans e Dr. Martens bordeaux.
I suoi capelli sono ricci e castani.
Sul volto ha un sorrisetto furbo.
- Lei è Jane, o mi pare si chiamasse così. Era molto legata a Sans -.
- Era? -.
- Non è morta, se è questo che ti chiedi. Non so altro.
So che circa qualche anno fa questo posto era popolato da mostri, non da umani.
Un giorno però è successo qualcosa, qualcosa di molto brutto...
È stata Jane a sistemare tutto: ha usato il potere della propria anima per salvare tutti e dare loro una nuova vita, o sarebbero morti -.
È una storia assurda, confusionaria.
- E lei? Dov'è adesso? -.
Bryan si stringe nelle spalle.
- Probabilmente a casa sua a guardare la TV -.
- Ricapitolando... Un tempo Sans e gli altri erano tutti mostri. Un giorno è successo qualche casino e adesso sono umani? -.
- Detta così sembra stupido - Dice lui sghignazzando.
- Di certo non puoi fare l'informatore -.
- Senti, non ne ne frega niente di queste persone e del loro passato: te ne ho parlato solo perché il discorso è uscito fuori.
Il vero punto è: vuoi andare a casa, sí o no? -.
- Certo che voglio! -.
- D'accordo. Ascoltami bene: ti ho già detto che per attraversare la barriera c'è bisogno dell'anima di un mostro -.
- E quindi... -.
- E quindi uccideremo due persone -.
- Ma... -.
- Ma? Andiamo, non vorrai dirmi che provi compassione per... Loro - Sottolinea l'ultima parola con una potente nota di disprezzo.
- No, ma... Uccidere addirittura... -.
- Volevano uccidere te. Hanno ucciso un sacco di persone.
È una questione di karma -.
Nella mia testa risuona la frase di una canzone della quale non ricordo il titolo.
Karma is gonna come collects your debts.
Sospiro.
Non voglio uccidere.
Ma voglio tornare a casa.
Sono già stata separata dalla mia famiglia una volta: non può succedere di nuovo.
- Va bene - Dico.
- Chi dovremo uccidere? -.
Bryan sorride trionfante.
- Stavo pensando a due tizi in particolare -.
- Chi? -.
- Sans e Papyrus -.- Cosa?! No! -.
- Perché no? Ti stanno così simpatici? -.
- No! Però... -.
- Dovrai solo attirarli in trappola e farò io il "lavoro sporco" -.
Mima le virgolette con le dita.
Non so proprio cosa rispondere.
Non voglio fare del male a nessuno.
Anche perché... Anche perché Sans aveva cercato di aiutarmi. Non penso che meriti di morire.
E poi quella ragazza... Jane...
Mi pare di aver capito che loro due fossero molto legati.
Non so che tipo sia lei ma... Sicuramente non le farebbe piacere scoprire che Sans è stato ucciso da me.
Una fitta gelosia mi colpisce.
No. Non è il momento, non c'é il motivo.
E perché poi? Per Sans?! Sto forse impazzendo?!
Devo andarmene da questo posto...
- Sofia? -.
Bryan mi guarda insistente.
Basta paure. Basta debolezze.
Sollevo lo sguardo.
- Accetto -.
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Underfell! SansXSofia
FanfictionIl titolo dice tutto! Comunque: Sofia sono io, Sans lo conoscete (sarà in versione UMANA) e... Boh, basta. Ciao. (Nessun Bartolomeo è stato maltrattato per la composizione di quest'opera, ma non posso garantire l'incolumità di Gianpieroschino. Detto...