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Lunedì.
Sono le 6:30 e sono già in piedi, pretendo una medaglia ogni giorno appena mi alzo.
Mi sono già fatta la doccia e vestita, mi sto truccando, non sono una di quelle ragazze acqua e sapone, almeno qualcosa devo avercela su.
Devo ancora preparare lo zaino, di solito lo faccio la sera prima, ma molto spesso, come ieri, mi dimentico.
Infilo i libri e quaderni delle materie che ci saranno oggi, mi assicuro di avere le cuffie ed esco di casa.
Percorro la solita strada da sei anni, purtroppo la conosco ad occhi chiusi, mi solleva il fatto che se tutto va bene, quest'anno sarà l'ultimo di una lunga serie.
Arrivo puntuale a scuola, entro in classe e vado a sedermi al mio posto, anzi al posto di Alessio, voglio stare vicino al muro e alla finestra, lui ancora non è arrivato, mi ha mandato il messaggio che è qui fuori che sta parcheggiando.
Eccolo, sento la sua voce dal corridoio, sta salutando sicuramente qualcuno di una classe del nostro stesso piano, entra in aula tutto "moscio" già si è scocciato di venire a scuola, quanto lo capisco.

-Buongiorno- è l'unica cosa che dice per poi sedersi e schioccarmi un piccolo bacio sulla guancia.
-Buongiorno- rispondo, passandogli il quaderno con gli esercizi di fisica.
Un improvviso silenzio cala in aula, alzo lo sguardo e noto il professore di grafica che sta entrando, saluta e subito fa l'appello.
-Bene ragazzi oggi andiamo in laboratorio e lavoriamo su photoshop- ammicca il professore, alzo gli occhi al cielo, noto che Alessio si è girato verso me per vedere la reazione, lo sa molto bene che odio fare tutto ciò.
Adesso voi mi chiederete "allora perché hai scelto di fare questa scuola?". Bene, inizio dicendovi che ben sei anni fa mi iscrissi ad un altro liceo, ossia il 'Liceo Classico' ma, qualche giorno prima, ebbi la notizia che non c'erano più posti all'interno della scuola nonostante l'iscrizione era stata fatta precedentemente, siccome i tempi stringevano, mamma trovò questa scuola, sapeva che non mi piaceva disegnare, però, in quel momento era l'unica soluzione.

Ovviamente il suggerimento della scuola è arrivato anche da Alessio.
Devo dire però che con il passare del tempo ho iniziato ad apprezzare questo edificio, non è male, certo è una scuola che cerca di insegnarti cose che non sai, cerca di farle approfondire al meglio, per far sì che una volta usciti, gli studenti ormai cresciuti siano pronti con il mondo del lavoro.
Siamo scesi giù in laboratorio, il professore ha ordinato di sederci e lavorare in coppia come sempre.
-Bene, scegliete un'immagine a vostra scelta e cercate di perfezionarla come meglio credete, ovviamente seguendo le basi e le tecniche che abbiamo studiato in questi anni- ordina ancora.
Mi giro per due secondi verso Giulia, una delle più care amiche chiedendole una cosa, solo due secondi mi sono distratta e noto la mia foto sul PC dove lavoriamo io e Alessio.

-Dimmi che è uno scherzo- quasi lo picchio
-Mh..no, il Prof ha detto di scegliere noi-
-Appunto, noi non tu, quindi ora la levi- ribatto.
-Ei ei voi due non litigate, cosa succede? Lodi ma sei tu in foto? Dai anche se non c'è nulla da modificare, lavorate su questa foto- mentre sta per andare via si abbassa alla mia altezza e sussurra all'orecchio -la prossima volta lavorate su una sua foto, ha troppe cose da perfezionare, se sarà il caso te la faccio trovare già io la foto sul pc- sorride facendo l'occhiolino e se ne va.
-Oh questo ci sta provando, devo avvertire Riccardo- dice acido Alessio
-Tu stai male, fattelo dire, meh lavoriamo-
Finalmente iniziamo a lavorare, sta facendo praticamente tutto lui, ogni cosa che gli suggerisco non va bene, sto per sclerare, neanche mezz'ora è passata e sono esasperata, mi alzo chiedendo il permesso di poter uscire, non potevo resistere un attimo in più accanto a lui, non capisco come alcune ragazze gli muoiono dietro, ma io neanche in una prossima vita andrei dietro ad uno come lui, si crede superiore a tutti, ok, in questo caso è più bravo di me in laboratorio dato che io sono praticamente una schiappa, ciò non significa che può prendere le mie foto senza permesso e modificarla per scuola, tra l'altro la foto che sta utilizzando, non è neanche pubblica.
Sono passati quasi quindici minuti, e, prima che il professore prenda la penna e il registro per mettermi una nota, mi decido a rientrare in laboratorio, appena entro, il prof mi fissa ma non parla, ma dal suo sguardo posso intuire che ciò che ho appena detto, lo stava per fare, vado a sedermi al mio posto, non guardo neanche quello che sta facendo, prendo il telefono e inizio a messaggiare con Federico, gli sto raccontando la situazione e ovviamente è dalla mia parte, avevate dubbi? Io no!
-È un'ora che stai smanettando con quel telefono, lo puoi levare? Grazie- credo che Alessio si stia irritando, per caso non riesce a perfezionare qualcosa?
-Da quale pulpito... Colui che per una volta lavora a scuola e che cinque ore al giorno in classe ha il telefono in mano, dice a me di levarlo, ma per favore..-
-Senti, manca un quarto d'ora, puoi vedere se ti piace sta foto?- indicando il computer.
Ok, è bella, ha lavorato bene, probabilmente ha fatto le modifiche come lui mi vorrebbe, ma, in qualunque caso non gliela do vinta.
-No, fa cagare ma tranquillo non è colpa tua, hai fatto il tuo lavoro, il problema è il soggetto.- mi giro dall'altro lato.
-Mh..potrebbe anche essere come dici tu, però dai è venuto bene ciò che hai fatto " insiste, non si arrende eh.
Due di cinque ore sono passate, dai Debora ce la puoi fare, cerca di vedere il lato positivo, pensa che quest'ora di storia lui la passerà a copiare i compiti di fisica.
Torniamo in classe, ci sediamo, entra la prof, si mette a spiegare, cerco di seguire la lezione e stranamente capisco qualcosa, ci dice di sottolineare le cose che secondo noi sono più importanti, e, come la maggior parte delle volte si finisce per sottolineare tutto il libro, good.

-Grazie- sussurra Alessio ridandomi il quaderno con gli esercizi di fisica.
-Grazie a mio fratello, non a me-
Si appoggia con la testa sul banco, ecco adesso si mette a dormire, che bella compagnia, menomale che avevamo detto che almeno a scuola avremmo fatto i "simil-conoscenti" non so neanche se esiste questo vocabolo, ma vabbe oh, se non vi piace, non fateci caso, andate avanti.
La professoressa annuncia che alla prossima lezione interrogherà, bene, queste nove pagine di storia sono i primi compiti assegnati della settimana.
Ecco l'ora tanto attesa: fisica.
Non sono poi così tanto preoccupata, tanto i compiti li ho fatti eheh.

-Bene ragazzi oggi facciamo un test d'ingresso, la valutazione farà comunque media- da dove se ne esce questo? Mbah.
-Merda- impreca Alessio, nel frattempo mando un messaggio a Federico per vedere se è libero per aiutarmi.

A Fefe♥:
Fefe sono nella merda, quello di fisica si è presentato con un test, potresti aiutarmi? Faccio tutto quello che vuoi♥

Non passano neanche tre minuti e mi risponde.
Da Fefe♥:
Ahahaha tranquilla, quando vuoi manda le foto e vediamo cosa riesco a fare.

Menomale che c'è lui, attendo che quello str... che il professore consegni i test, aspetto che si giri dall'altro lato per fare la foto e mandarla a Federico, lo faranno santo a quel ragazzo.
Inizio a mettere il nome e cognome, la data, la classe, praticamente le cose che tutti riescono a fare autonomamente, no aspettate, mica tutto... Io la data la sbaglio quasi sempre, ma dettagli.
Nel frattempo che mi arrivano le risposte, faccio finta di leggere e pensare, noto che Alessio cerca il mio sguardo, non è che cerca me, cerca aiuto per il compito.
-Dee ti sta aiutando Federico?- sussurra a voce bassissima per non farsi sgamare.
-Si, ma..ti è piaciuta la foto di prima? Ecco, ora ti attacchi- mimo con le labbra e mi volto alzando il dito medio, lo sento imprecare, scusate se davvero è intelligente può chiedere anche lui aiuto a Federico o Riccardo no? Vabbe ragazzi, parliamo di Alessio Bernabei.
Iniziano ad arrivare le prime risposte, inizio a compilare gli spazi vuoti come se niente fosse, decido di mandare un messaggio ad Alessio dicendo di farsi aiutare da Riccardo. Finisco il compito dieci minuti prima della fine dell'ora, faccio finta di controllare se ho sbagliato qualcosa, e mi avvio vicino la cattedra sotto lo sguardo sorpreso del professore.

-Mi meraviglio di lei Lodi, davvero è la prima che consegnando? Non era mai capitato prima d'ora, continua cosi- sorride
-Beh.. Bisogna verificare se ho scritto cose giuste- ricambio il sorriso e torno a posto notando che anche Alessio sta scrivendo, sicuramente merito di mio fratello o di Fede.
Ultima ora, religione, sapete cosa significa? Si dorme! No davvero, sta professoressa è troppo fissata, non per qualcosa, ma le sue lezioni sono alquanto noiose, oggi ha deciso di farci vedere un filmato, tra sbadigli e sbuffi, finalmente suona l'ultima campanella, strano che io e Alessio siamo gli ultimi ad uscire, ma siamo stanchi.

-Dove hai parcheggiato la macchina?- chiedo.
-Dobbiamo solo girare a destra, è vicino tranquilla- risponde.
Sto tornando a casa con lui perché deve fare delle cose con Riccardo e quindi sta da noi, accende lo stereo ed io mi addormenti
-Oh siamo arrivati- tenta di svegliarmi
-Debora, dobbiamo scendere, siamo arrivati a casa tua- continua
-Oooh manco si può dormire cinque minuti che già mi svegli- prendo lo zaino ed entro a casa, buttando lo zaino vicino la porta e andando in camera a buttarmi sul letto, nel giro di due minuti sto già nel mondo dei sogni.
Questo semi riposo pomeridiano dura solo un'ora e mezza dato che Riccardo si mette a suonare la batteria e Alessio si mette a cantare, che odio, ora li faccio fuori entrambi, mi alzo dal letto e vado diretta da loro spalancando la porta.

-Ma si può sapere cosa vi fumate per fare casino a quest'ora? Sono le tre di pomeriggio, aspettare un altro poco no eh?- dico velocemente.
-Innanzitutto ti calmi- ribatte Riccardo.
Ah sono io quella che si deve calmare? Stavo solo dormendo come ogni persona  stanca fa, me ne vado sbattendo la porta, vado in cucina a frugare per vedere cosa c'è da stuzzicare dato che ormai il pranzo l'ho saltato, trovo dei tarallini, ne prendo un pacco e vado a sprofondare sul divano accendendo la televisione, non per guardarla, ma solo per compagnia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 27, 2017 ⏰

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• Non ho che te • | Alessio BernabeiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora