F O U R T E E N .

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Dopo l'incontro tra me e Wanda, Aaron mi accompagnò in camera da letto.
Io ero ancora un po' scossa dai comportamenti del ragazzo dagli occhi blu-neri.
Non sapevo il perché avesse fatto così, però dovrei dire che quei piccolissimi gesti mi facevano davvero piacere.
Camminavamo uno in parte all'altra, tenendoci per mano.
Aaron sembrava assorto dai pensieri, camminava dritto con gli occhi a guardare il pavimento e le sopracciglia corrugate.

"A che pensi?" chiedo timida.
Dopo un paio di secondi si volta verso di me.
"Hai detto qualcosa?"
"Si, a che pensi?" Ripeto.
Aaron sospira e sembra pensare se confessarmi o meno quello che gli gira per la testa.
Dopo un po' sbuffa e si ferma; staccando la sua mano dalla mia e posandola poi sulla mia spalla ossuta.
Apre la bocca e inizia a parlare:
"Stavo pensando a mio padre, e alla reazione che potrebbe avere appena ti vedrà
E ho paura che possa dirmi cose che io non vorrei fare assolutamente mai."
"Che potrebbe mai chiederti di tanto brutto?"
Lui si passa una mano tra i capelli e poi se la strofina sul volto, sospirando.
"Non mi va di parlarne qui, andiamo in camera."

Dopo aver chiuso la massiccia porta in legno scuro, inizio ad essere tesa, ansiosa ma anche curiosa di sapere tutto riguardo al padre di Aaron.
Mi avvicino al letto e mi sistemo sopra, spostando la vestaglia davanti alle gambe per nascondere la mia intimità.
Aaron si siede accanto a me e sospira, per la quarta volta in quei dieci minuti.
A che starà mai pensando, e cavolo quanto lo voglio sapere!
Resta in silenzio per una manciata di minuti, mentre io continuo a muovere i piedi e mangiucchiarmi le pellicine vicino alle unghie.
Si mette con i gomiti sopra le ginocchia e appoggia il mento sulle mani chiuse a pugno.
E io non posso fare a meno di guardarlo, sono come ipnotizzata dal suo incredibile fascino.
Resto imbambolata a fissarlo con il pollice ancora in bocca.
Sembro una stupida, ma cavolo se è bello.
Osservo il suo corpo, il modo in cui le sue spalle si alzano e abbassano a ogni respiro.
Le sue dita che passano sulle labbra sfiorandole con infinita delicatezza.
Le sopracciglia ancora corrugate e gli occhi, i suoi bellissimi pozzi blu ancora a fissare nel vuoto.
Dio, ma che mi prende?
Sento strane sensazioni attraversarmi il corpo, come una scia mi inebriamo facendomi rabbrividire.
Riley calmati.

"Mi stai ascoltando?" la voce roca di Aaron mi riporta alla realtà.
"Eh? C-cosa?" balbetto imbarazzata "s-scusami, io.." aggiungo in seguito.
"Era da dieci minuti che parlavo" sbuffa spazientito.
"Perdonami" abbasso lo sguardo dispiaciuta, girandomi i pollici a disagio.
Sbuffa di nuovo e mi guarda, sento i suoi occhi addosso e sembrano diventare più scuri.
Il suo sguardo è cambiato ha la bocca socchiusa e il fiato corto.
Abbassa gli occhi sulle mi labbra e si lecca le sue, serrando con la mano il lenzuolo a cui è appoggiato.
A un certo punto avvicina il viso al mio racchiudendo il mio mento nelle sua grossa mano.
L'altra mano mi stringe forte il collo facendomi sussultare e ansimare.
"Dio, caramellina non sai che ti farei ti scoperei fino a sfinirti, squarcerei questa piccola rosellina" e mentre lo dice sposta le dita, facendole scorrere sulla gola e tra il seno fino a farle arrivare lì, toccandola da sopra la vestaglia.
"Ti farei diventare mia così da poterti scopare e riscopare quando e quanto cazzo voglio."
Dice prima di mordermi il labbro.
Potrei morire da un momento all'altro.
I suoi occhi sono puntati nei miei; mi sento così vulnerabile e piccola sotto il suo sguardo di ghiaccio.
"Porca troia, smettila di guardarmi così mi fai venire una voglia matta di prenderti e farti mia."
Sibila tra i denti, serrando poi la mascella.
L'unica cosa che faccio è abbassare lo sguardo e mordermi il labbro delicatamente.
"Dio!"  Esclama poco prima di strapparmi la vestaglia da dosso, che ora è divisa a metà, una parte nella mano destra e l'altra in quella sinistra.
Così resto nuda davanti ai suoi occhi famelici.
Respiro a malapena, ma il mio petto continua a fare su e giù.
Aaron sembra un pazzo, ha i capelli tutti scompigliati, gli occhi sbarrati e quasi tutti neri, gli sono uscite le zanne e cazzo sono enormi.
Ha le braccia piene di vene e pulsano in modo ritmico: si sta per trasformare.
Mi vuole.
Ogni specie di ragazzo-lupo, quando vuole disperatamente una ragazza-lupo ma non può averla, si trasforma per evitare di fecondarla da umani.
Però non capisco cosa blocchi Aaron, perché lui potrebbe benissimo avermi.
Ma fino ad ora mi ha solamente toccato qualche volta e non in modo brusco e troppo eccitante.
Almeno, per le altre lupe sarebbe stato poco eccitante ma, per me lo è stato anche troppo..
Ritorno alla realtà quando sento il rumore di ossa che si allungano e unghie che rigano il parquet.
Aaron si è trasformato.
È diventato un gigante lupo nero, con grandi zanne e zampe possenti.
E due meravigliosi occhi blu.
Ha la lingua fuori, e respira affannosamente come se avesse appena corso.
È spettacolare.
In confronto a lui, sono uno schifo. Da lupa ho il manto marrone scuro e gli occhi neri.
Una merda in confronto a lui.
Dio mi eccita anche quando è un lupo.
Riley calmati.  (N/a parte 2)
Mi alzo da letto e mi avvicino a lui.
Gli arrivo a sotto il muso e per toccarglielo devo alzare il braccio.
Lui indietreggia, mostrando le zanne.
Ma io avanzo, provando a parlargli con la mente. Lui acconsente e gli chiedo di venirmi vicino.
Smettila, non hai visto che mi sono trasformato apposta per starti lontano e non toccarti? Vestiti Subito.
Torna umano per favore, così possiamo parlare di tuo padre.
Mi dispiace averti eccitato, non lo farò più.
Decido di chiedergli questo, perché non voglio ancora essere come dire 'scopata' ,si.
Lui ringhia, ma mi ascolta e torna come era non so quanto tempo fa.
Ora siamo entrambi nudi.
"Cazzo" ringhia lui serrando i pugni.
Non oso abbassare lo sguardo, non voglio vedere come è là sotto, per ora.

Dopo esserci entrambi vestiti, Aaron si convince a parlarmi di suo padre:
"Mia madre cacciò mio padre di casa quando avevo 19 anni, lo esiliò dalla nostra terra per un'orrenda azione compiuta da lui stesso che non starò a raccontarti."
Sospira nascondendo la faccia tra le mani.
"Fu costretto a vivere da lupo solitario per anni, finché non si innamorò della regina dei coyote, anche se lei lo ospitò solo per pietà nei suoi confronti.
"Devo la vita a mio padre, mi ha insegnato a cacciare e a sopravvivere da solo in caso mi fossi perso nel bosco, mi aveva anche trovato una moglie ma quella puttana si è suicidata, poco prima di partorire il mio erede,per non avere più nessun rapporto con me."
Pronuncia quelle parole con acidità, dovrà odiarla immensamente.
"Dopo averlo scoperto, ci rimase molto male e decise di venirmi a trovare solamente una volta ogni cinque anni." sospira.
"Ho paura che appena ti vedrà mi costringerà a fecondarti e non lo voglio fare."
"Perché no?" Chiedo con voce flebile io.
"Perché? Hai anche il coraggio ti chiedermelo?" Fa una risata amara e mi guarda con acidità.
"Non sei alla mia altezza, come potrei avere un figlio da una come te? Sei solo un insulso giocattolino che utilizzerò più e più volte."
E a quelle parole sussultai, indietreggiai e dal mio cuore si stacco un'altro pezzo di anima.

N/a
ELIÀ, so che siete tutti/e arrabbiati/e ma vi prego perdonatemi.
Sono viva e vegeta e sono tornata con un capito di merda.
Vi prego di perdonarmi.
Comunque, siete in 51 mila ad aver letto la mia storia, e cazzo SONO SCIOCCATA E SORPRESA E FELICE E DISPIACIUTA AL MASSimo.....
Lo so, avevo promesso un aggiornamento entro giovedì o mercoledì di quasi un anno fa ma ho avuto gravi problemi in famiglia e poi è ricominciata la scuola e non ho avuto più neanche tempo di guardare Wattpad in generale.
Il prossimo aggiornamento sarà entro l'anno prossimo non preoccupatevi.
Baci,
Fangirl-sclerata.

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