S E V E N T E E N .

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Il rumore delle mie zampe forti e veloci sulla terra, mi inebria la mente.
Adoro correre nei boschi, sentire i polpastrelli affondare nel fango,  percepire qualsiasi rumore o odore e il battito ritmico del mio cuore.
L'adrenalina mi scorre nelle vene.
Correre mi fa sentire bene, quasi più leggera e libera.
Mi sento elettrizzata e felice, anche se lo scopo della mia uscita dal castello non è di certo questo.
Guardo dritto davanti a me annusando l'aria cercando di capire da che parte siano andati Aaron e gli altri.
Avvertendo un odore mi fermo e cambio direzione correndo più lentamente.
Sono vicini, li sento.
Pochi secondi dopo vedo una sagoma grigia che 'parla' con altre sagome.
Decido così di fermarmi per controllare se sono sul serio loro e avvicinandomi l'inconfondibile odore da Alpha che ha  Aaron mi trapassa le narici in modo forzato e prepotente.
Li spio da dietro un mucchio di alberi, a un paio di metri dal gruppo, ascoltando le strategie di caccia che si scambiano.
"Rico tu vai a sinistra insieme a Zed, mentre io e Lyla andiamo a destra, circondando la preda da tutti i lati per poi lasciar  attaccare Spettro che arriverà da sinistra insieme a voi. Tutto chiaro?" dice Aaron facendo un ringhio alla fine.
Tutti gli altri annuiscono convinti e subito dopo il gruppo si divide per iniziare la caccia.
Ora inizia il divertimento.
Resto ferma dandogli 5 minuti di vantaggio mentre intanto penso da dove arrivare.
A un tratto mi viene un idea: userò una strategia che applicavo con i miei fratelli quando cacciavano.
Non mi hanno mai insegnato nulla, ma ogni volta che andavano a caccia io li seguivo osservando ogni loro singola mossa.
Inizio a correre facendo però la strada in parte a dove dovrebbero correre Aaron e Lyla, che è nascosta dagli arbusti.
Pochi minuti dopo li raggiungo e giro la faccia verso di loro  guardando il corpo di Aaron in forma animale.
Dio è bello ancora di più così.
Riley concentrati, attieniti al piano. Niente distrazioni.
La mia vocina interiore mi avvisa, con la fronte imperlata di sudore, di non fare cazzate e decido ti darle retta così scuoto la testa ricominciando a guardare davanti e per poco non prendo in pieno il tronco di un albero.
Vedi ti fa male guardarlo.
Essendo più veloce di loro li supero dopo pochi minuti e mi fermo su un altura guardando nella direzione da cui dovrebbero arrivare.
Infatti dopo un po' sbuca il grande corpo di Aaron e prima che passi davanti alla roccia su cui sono seduta mi aggrappo con le unghie alla roccia e ululo in modo molto simile a quello dei Coyote.
Era stata mia mamma a insegnarmelo, poiché lei era per metà Lupo e per metà Coyote.
Dato che Lupi e Coyote (n/a scusate le ripetizioni ) sono nemici da generazioni e se si incontrassero, sicuramente, ci sarebbero serie conseguenze (come risse o anche uccisioni), i due si fermano immediatamente.
Lyla tira le orecchie guardandosi intorno mentre Aaron annusa l'aria per poi girarsi verso la lupa dal pelo bianco facendole segno con il muso di andare a controllare.
Lei senza esitare inizia a correre verso la parte della pineta dove sono io, così salto giù dalla roccia e con cautela attraverso gli alberi fino a sbucare sulla strada dove si trova l'Alpha dal folto pelo nero.
Lui è concentratissimo: tira le orecchie e fa attenzione a ogni minimo rumore.
Peccato che non si accorga di quello che faccio io.
Affondo la zampa nella ghiaia e faccio un passo avanti, poi un altro e un'altro ancora, finché non sono completamente alla portata della sua vista e perciò non più nascosta dai rami degli alberi.
Sbuffo nell'aria col muso puntato verso l'alto, creando una leggera nuvola di vapore che attira l'attenzione di Aaron.
I suoi occhi ora sono puntati nei miei come lame taglienti e gelidi ghiacciai.
Mi manda i brividi, ma devo assolutamente restare tranquilla o il mio piano non funzionerà.
Devo dimostrare di essere una brava cacciatrice e di riuscire a mantenere la calma di fronte a un problema, così che la prossima volta a caccia mi ci porterà di sua volontà e non dovrò scappare come se fossi una prigioniera in trappola (che in teoria sono) .
Perciò mi posiziono bene davanti a lui e ricambio il suo sguardo anche se so per certo che il mio non emana la stessa potenza del suo.
Anzi riesco proprio a percepire come uno scontrarsi tra calore e gelo, non saprei dire quale dei due è più forte so solo che la sensazione che provo è potentissima.
Inizio ad avvicinarmi, con passo felpato, alla sua figura imponente.
All'inizio credevo non mi avesse riconosciuto, poiché non è abituato a vedermi in forma animale, ma poi notando il suo sguardo, infuocato di rabbia, constatai che aveva capito benissimo chi ero.
Si volta verso di me facendo muovere l'aria fresca che subito mi sbatte sul muso.
Lo guardo con occhi innocenti e inizio a muovere la coda, scodinzolandogli praticamente sul muso.
Lui chiude gli occhi infastidito e quando li riapre hanno il colore dell'inferno.
È arrabbiato e molto.
Restiamo a fissarci per non so quanti secondi quando sentiamo un ululato sommesso in sottofondo.
Il segnale.
Drizzo le orecchie girandomi verso il punto da dove è arrivato il suono.
Dopo aver lanciato un'ultima occhiata ad Aaron inizio di nuovo a correre verso la pineta, percorrendo quella strada bianca in mezzo al bosco.
Le mie zampe si muovono da sole, come se il mio cervello di fosse spento e il collegamento tra esso e il corpo si fosse disconnesso.
Ad ogni balzo la lunghezza della falcata aumenta facendomi diventare sempre più veloce.
L'aria friziona sul pelo, passa tra le narici e entra negli occhi, che tengo socchiusi.
La terra è bagnata e al tatto sembra di correre  sopra a una distesa di sangue.
Entra sotto le unghie e tra i polpastrelli.
Questa bellissima sensazione mi da la forza di correre ancora più velocemente.
Con la coda dell'occhio vedo Aaron avanzare per poi arrivare a meno di un metro da me.
Le mie orecchie sono completamente piegate all'indietro ma posso benissimo sentirlo ringhiare.
"Che cazzo stai cercando di fare?" Mi abbaia dietro.
Non provo neanche a rispondergli, se provassi ad abbaiare mi si mozzerebbe il fiato in gola e probabilmente cadrei rotolando.
Così comando alle mie zampe di aumentare il passo e così entro finalmente nella fitta boscaglia guardandomi intorno.
Vedo Lyla correre tra i fusti degli alberi a pochi metri di distanza da me.
Il suo pelo candido friziona l'aria muovendosi al ritmo del vento.
Più avanti invece scorgo Zed e Rico posizionati in precisi punti, intenti a circondare la preda, che si tratta di un cervo adulto abbastanza grande.
L'unico che non riesco a vedere è Spettro ma riesco perfettamente a sentire la sua presenza, il suo respiro tra i cespugli non troppo distanzi dal cervo.
Devo assolutamente rallentare o la preda scapperà.
Notando che Lyla gira a destra decido così di girare a sinistra.
Poco dopo mi fermo vicino al tronco largo e alto di un albero e stessa cosa fa la lupa dal manto bianco.
Tutti e quattro creiamo un quadrato perfetto intorno alla preda: io sono disposta in modo obliquo rispetto a Rico mentre Lyla lo è rispetto a Zed, così da formare due diagonali.
L'odore forte di Aaron mi arriva sotto al naso ma non oso voltarmi verso di lui o so che finirebbe male.
Il cervo non sembra essersi accorto della nostra presenza, dato che continua a brucare l'erba vicino al tronco di un albero tagliato.

E adesso che si fa? Penso.

Io e Lyla ci scambiamo un occhiata, i suoi occhi sono così azzurri e chiari da accecare.
Mi lancia uno sguardo di disapprovazione misto a confusione nel vedermi lì.
Io lascio correre e sposto lo sguardo sul bellissimo e soprattutto buonissimo animale davanti a noi.
Ha le gambe lunghe e sottili. Il manto è corto e lucidissimo coperto da puntini bianchi qua e là.
La coda è piccolina e si muove insieme alle zampe dell'animale che ogni tanto si sposta di pochi passi per cercare erba migliore da brucare.
A un certo punto quel bellissimo silenzio viene interrotto da un rumore stridente che spezza anche l'aria stessa.
Tutti e sei, compreso il cervo, alziamo il muso verso il punto da dove era provenuto quel suono.
Proprio dietro le mie spalle, dato che ora gli occhi del cervo erano puntati proprio lì.
Li vidi luccicare dalla paura e allargarsi leggermente per lo shook.
Erano completamente neri, e mi ci persi dentro studiandoli.
Però, gli occhi dell'animale non puntavano nei miei ma bensì sembravano essersi persi nel vuoto dietro alle mie spalle.
Solo poco dopo riuscì a capire che in realtà dietro al mio sedere c'era qualcosa.
Il suono di alcune foglie e rametti che si spezzavano sotto al peso di qualcosa, o qualcuno, mi arrivò dritto e preciso alle orecchie.
E poi lo sentì; quell'odore fortissimo e unico.
Quell'odore che mi perseguitò per anni.
Quell'odore indimenticabile che riconoscerei tra milioni.










Iniziai a tremare, visibilmente impaurita.
La mia coda si abbassò fino a finire tra le mie zampe posteriori, abbassai anche le orecchie e la mia forza di volontà andò a farsi fottere nel momento in cui sentì l'ululato del fratello che non avevo alle spalle.

N/a
Buongiorno a tutti! Scusate il mio ritardo nel pubblicare questo capitolo, ma ormai sapete come sono fatta loll.
È stato molto difficile scriverlo non sapendo bene come descrivere questo tipo di situazioni, ma era indispensabile dato che è uno dei capitoli più importanti e cruciali della storia.
Anche il prossimo capitolo sarà di estrema importanza e ho già iniziato a scriverlo e se riesco lo pubblico tra qualche giorno. :)
Detto questo grazie mille per le 69 mila visualizzazioni!!!!
CIOÈ QUANTE SONO 69 MILA? SONO QUASI LE PERSONE CHE ABITANO A CREMONA. Cioè persone che vivono in tutte le città medio-grandi!!!!
Non riesco ancora a crederci, grazie mille a tutti per leggere la mia storia.
Vi adoro tutti!

Vostra,
Fangirl Sclerata.

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