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"C'è un ragazzo che mi piace.

Lo seguo su ogni social media che aggiorna quasi sempre.

È normale che voglia conoscere qualcosa sulla sua vita personale? Non c'è niente di imbarazzante.

Ma non voglio che lui sappia che faccio tutto ciò.

Perché sono sicuro che mi darebbe dello stalker."

Normalmente, in una relazione eterosessuale uomo-donna, i due individui decidono se fidanzarsi o restare solo amici, entrando in una specie di friendzone. Nel caso di Yoonbum, però, le regole cambiano. Lui, è un ragazzo, ed ama un ragazzo.

Fino a quel momento, l'unica preoccupazione di Yoonbum era chiedere cosa ci fosse tra Sangwoo, l'uomo da lui amato, e quella ragazza. Quella brutta faccia di puttana che rovinava le bellissime ed intoccabili foto del biondo.

Era così tanto ossessionato da quel ragazzo, che ormai le sue giornate avevano preso un ripiego monotono: alzarsi, guardare un po' il suo profilo, andare a scuola, e poi, per tutto il pomeriggio, passare per le case del quartiere del più alto, e cercare inutilmente il codice della sua dimora, sperando invano di riuscire ad invadere la sua casa.

Ogni volta, buttava della polvere bianca sulla tastiera del blocco, ed ogni volta uscivano direttamente i numeri 2 - 4 - 5 - 8. Aveva già provato svariate combinazione, e fortuna vuole, che nessuna di queste fosse giusta.

"Perché lo sto facendo? - Si chiedeva - Perché lo amo, ovvio! Io non sono uno stalker! Faccio tutto ciò per l'amore che provo per lui". Sapeva benissimo ciò che era, ma lo rinnegava, dicendosi che era l'amore a governare le sue azioni.

Tutto ciò, gli faceva ricordare i suoi piccoli momenti di debolezza, nella sua camera, mentre si toccava, desideroso che fosse Sangwoo a farlo ardentemente. Ricordava anche la prima volta che lo aveva incontrato, nel secondo semestre al primo anno del college, circa quattro lunghi anni fa. In quel momento, capì cosa voleva davvero dire 'persona amata da tutti'. Il biondo era così empatico, premuroso, gentile ed aveva una così dolce aura verso gli altri, gli altri che non erano Yoonbum. L'unica 'connessione' che avevano avuto i due, era un piccolo scambio di sguardi, quasi impercettibile.

E al moro, ormai, sorgeva un dubbio. Quante volte aveva fatto sesso, un ragazzo bello come lui? Non avrebbe mai accettato un docile ragazzo gay, basso e soprattutto, senza tette o vagina.

Proprio in quell'istante, si trovava davanti alla porta di casa di Sangwoo, a provare i tanti codici ancora disponibili. Era qualche mese che aveva cominciato, e, come se fosse droga, continuava e continuava. Ed ormai, senza speranza, stava quasi per andarsene, per non farsi beccare da pattuglie che stavano passando per di là. Ma per un colpo di fortuna, ho per un movimento delle dita non calcolato, la porta si sbloccò, rilasciando un piccolo rumore, simile ad un campanellino.

Il codice era 54288. Era quasi impossibile azzeccarlo. Yoonbum si precipitò subito dentro la casa, chiudendo di colpo l'uscio dietro di lui. Era così eccitato all'idea di poter vedere le stanze del suo amato.

Alzò lo sguardo, cominciando ad osservare il posto. Una grande scala si presentava subito davanti a lui, affiancata da una porta ed un piccolo corrideietto, che conduceva alla sua cucina.

Il moro cominciò a sfiorare le pareti, come se attratto da loro, con le sue piccole scarpe in mano. Percorse per dritto il pavimento, fino ad arrivare alla stanza da letto di Sangwoo. C'era un futon bianco, con di fianco una prolunga a sua volta chiara, con attaccato il caricabatterie del telefono.

Yoonbum si buttò su quel 'letto'. Pareva quasi un matto, da come sprofondava il proprio volto sul suo cuscino, inspirando il profumo del più alto, chiedendo con tutto il volere nel suo corpo che l'uomo donasse, anche a lui, le attenzioni che dava alle altre sgualdrine che gli giravano attorno, come mosche. Perché il moro, sarebbe diventato una prostituta per lui, sarebbe diventato una puttana per Sangwoo, da quanto lo amava.

Si alzò dal futon, per poi girare il capo di qualche grado, trovando l'armadio. Lo aprì, e guardò al suo interno. Non era un armadio, non lo era affatto. Sembrava più uno sgabuzzino contenente libri, cavi, scatoloni ed una aspirapolvere. Sotto di essi, però, intraviste un lucchetto, che teneva chiusa una botola.

Solitamente, se una cosa viene chiusa con un lucchetto, vuol dire che quella cosa non deve essere aperta, se non dal diretto interessato. Ma la curiosità di Yoonbum era troppa, e lo aprì, con la chiave posta al suo fianco.

Trovò un seminterrato, sotto la piccola porticina, così buio e silenzioso, che quasi metteva paura, e sicuramente ansia. Scese lentamente le scale, gradino e gradino, fino ad arrivare al cemento gelato. Cominciò ad incamminarsi seguendo una linea immaginaria dritta, fino a bloccarsi davanti ad una strana cassetta degli utensili, contenente appunto gli attrezzi. Girò lo sguardo, inconscio di quello che andò a guardare.

Non si sarebbe mai aspettato ciò che purtroppo vide. Era una figura oscena, se non quasi orripilante. Sebbene Yoonbum provasse un così grande disprezzo per le donne, vedere la visione di una povera ragazza bionda, legata ad un palo, ferita, nuda e piena di lamenti, gli fece provare quasi il vomito.

D'impulso, il ragazzo moro si buttò sulla dama, chiedendole se andasse tutto bene, come se non vedesse le condizioni della tipa. Aveva così tante domande disperate, dentro di lui. Perché Sangwoo aveva una donna nuda e maltrattata nel suo seminterrato? Perché?

La donna urlava, chiedeva aiuto, produceva lamenti simili ad una persona bruciare, come se in punto di morte. Yoonbum, senza esitare, cercò di slegare la legatura che la teneva stretta.

Non sarebbe mai potuto andare niente per il meglio. Nulla. Nemmeno si accorse che il biondo era dietro di lui, con una stupida mazza. Un forte colpo in testa lo fece accasciare al terreno, un grosso dolore conquistò il suo cranio. Il nero pervase prima la sua vista, poi la sua docile mente. Il vuoto. Il freddo. I lamenti di lei, ed ora, anche di lui, ed il ghigno malefico di Sangwoo che rimbombava nella stanza buia, senza più quel silenzio assordante.

꽃입니다. | killing stalking.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora