"Da quando..
Da quando è successo...
Ho così tanta paura di lui...Ho paura pure di rivederlo, a volte.
È più attaccato, ora.Mi da false speranze
su un amore che non ci sarà mai."Altri giorni passavano, e la situazione migliorava e peggiorava drasticamente, a seconda dell'umore del ragazzo. Stava diventando un campo di sopravvivenza, casa sua. Il piccolo aveva trovato ogni singolo nascondiglio per mascherare il suo corpo, anche solo poche ore, dal più alto. Sangwoo, per suo sfortuna, trovava ogni sua tana, e lo riportava con sé, nella sua camera da letto, proprio sul futon dove gli aveva preso, per meglio dire rubato, la verginità. Lo trattava come un giocattolo, ora. Sembrava un suo bambolotto formato umano, che poteva manovrare e toccare a suo gusto e piacimento.
Stava completamente impazzendo, ed i suoi continui cambi involontari di carattere ne erano la maggiore causa. Forse, era diretto verso la via del suicidio. Non sarebbe stato male, comunque, porre fine ad una vita mai veramente cominciata, chi se ne sarebbe mai accorto? Nessuno, ecco chi. Sangwoo avrebbe nascosto il cadavere, come per la ragazza, e puff. Nulla sarebbe mai successo. Però, c'era qualcosa che, ancora, lo spingeva a vivere quei giorni di agonia, gli ricordava che, magari, tutto ciò sarebbe finito presto. Era così ingenuo, a non aver ancora perso totalmente le speranze. Un piccolo bambino indifeso, sia caratterialmente che oltretutto fisicamente.
Dalla sua parte, o a suo vantaggio, portava il fatto che il biondo non lo avesse più ferito con profondi tagli, come all'inizio di tutto. Era una mozione positiva, tutti i dolori, giorno in giorno, miglioravano, e presto sarebbe potuto tornare a camminare, almeno con le stampelle. Tutto ciò, però, lo portava a dargli una piccola luce, e questo non sarebbe mai dovuto accadere, per il suo minimo bene.
Quel mattino, sempre diverso dai tanti altri, il più alto si era svegliato più tardi del previsto. Aveva dormito con Yoonbum, era da un po' che lo faceva, e non aveva per bene capito il perché. Aveva dormito fino alle nove circa, e poi si era alzato ed aveva tranquillamente concluso la colazione. In mesi che era con lui, non glielo aveva mai visto fare. E poi, dopo tutto questo, gli aveva anche chiesto se avesse voluto mangiare qualcos'altro diverso dal porridge. "Sarà solo di buon umore" Pensava, mentre continuava a pulire il pavimento, come ogni santo giorno. Ma oltre a quella piccola svolta, poi rivelatasi invana, la monotonia non cambiava, nemmeno dopo averlo fatto insieme.
Sangwoo lo usava da sguattera e sgualdrina, a suo piacimento, ed il piccolo corvino stava cambiando idea sul fatto di diventare la sua puttana, come credeva prima. Era tutto diverso, ora. Non capiva nemmeno lui cosa volesse più, tra libertà e rimanere rinchiuso lì c'era ben poca differenza. Il suo amore sembrava diminuire di giorno in giorno, però, non ne era completamente sicuro. Il grande, invece, non mostrava nessun vero segno affettivo, magari fingeva che gliene importasse qualcosa, per poi trattarlo peggio di uno scarafaggio, schiacciandolo con i peggio insulti. Era fatto così, Sangwoo. Era fatto in un modo di merda.
In quel preciso secondo, il più muscoloso lo osservava strofinare lo straccio al terreno, tenendo ancora vivo, come tutto il tempo, il suo ghigno. «Bum Bum.. Non hai mai pensato al senso della vita?» La sua domanda, aveva un nonsochè di negativo, voleva dirgli qualcosa, stava pianificando qualcosa. «Nel senso.. Cosa avresti voluto fare, dopo il diploma?» Domandò ancora, passandosi una mano per i cotonati capelli biondi.
Sinceramente, Yoonbum non ci aveva mai realmente pensato, così non rispose, facendo scena muta. «Oh.. Ti chiederai il perché di questa domanda.. Sai.. Mi sono reso conto di averti fatto molto male» Il ragazzino a terra alzò lo sguardo, verso di lui, sorpreso dalle sue parole. Stava davvero dicendo questo? «E mi sono reso conto anche di un'altra cosa..» Riprese a parlare, chinandosi verso di lui, e tornando subito serio. Che stava a significare tutto ciò? «Mi sono reso conto, che non me ne frega un cazzo di quanto dolore ti faccia, tu sei solo un frocio del cazzo» Affermò, sempre lui, netto, avvinghiandosi ad una risata più che malefica. Un gioco. Solo un altro fottuto gioco. Ed il moro, era il suo giocattolo, come sempre.
Non capì come ebbe il coraggio di farlo, ma gli rispose. Forse era preso dalla rabbia, o forse era stufo di essere sempre preso per il culo. «S-sangwoo.. Ti prego.. Smettila» Disse solo, tenendo basso il capo, verso il tessuto che usava per pulire. «Come, scusami? Non ho sentito, Bum» Lo aveva fatto scaldare, come volevasi dimostrare. «Ripeti, puttanella. È un ordine» Sibilò ancora. Il più piccolo ripeté le parole, con l'ansia che gli saliva nelle vene, e percorreva tutto il suo corpo. Era spacciato, pure questa volta. «Vuoi che la smetta, eh? Vuoi che smetta di dirti la più che limpida verità? Tu sei un finocchio del cazzo, e lo sai benissimo, allora perché ti offendi tanto?» Gli accarezzò il volto, con le unghie, lasciando così leggeri graffi, ma visibili.
Aveva ragione, no? Yoonbum era così. E allora, perché gli dava così tanto fastidio il fatto che glielo ripetesse lui? Con le altre persone, non se la prendeva così. «Come al solito, sei solo uno stupido frocetto che non ha nemmeno il coraggio di parlare. Mi fai quasi passare la voglia di stare in casa, quando ci sei pure te» Il più alto sospirò, tornando in posizione retta e tenendo il volto fisso verso di lui. «Anzi, me ne vado» Sbottò infine, più acido delle parole precedenti. Sempre sbuffando, si diresse verso la porta, facendo rimbombare ogni suo passo nella stanza. Lo fissava andarsene, con la sua solita scusa, senza fare nulla per bloccarlo.
«Ehi.. Bum Bum» Si voltò un secondo, bagnandosi le labbra con la lingua. «'Sta sera.. Avremo un ospite. Ci divertiremo, vedrai» Mormorò soltanto, per poi girarsi, e continuare il suo cammino, fino a varcare la soglia della porta, e percorrere velocemente il vialetto, e sparire poi dietro i cespugli dello stradone. Yoonbum smise di pulire, e si accasciò al terreno, chiudendo gli occhi. Avrebbe voluto morire, in quel momento, senza il suo torturatore presente con lui. Quel 'divertiremo', non sarebbe stato per nulla divertente, avrebbe riaffiorato nuovo dolore, dato che quello già conosciuto non bastava.
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꽃입니다. | killing stalking.
Fiksi PenggemarFiori. "C'è un ragazzo che mi piace. Lo seguo su ogni social media che aggiorna quasi sempre. È normale che voglia conoscere qualcosa sulla sua vita personale? Non c'è niente di imbarazzante. Ma non voglio che lui sappia che faccio tutto ciò. Perché...