"Maybe the days
we had are gone.Living in silence
for too long.Open your eyes
and what do you see?No more lights,
no more life."La sera. Quel momento, che, molto spesso, piace alle persone più giovani: può star a significare una grande nottata di festa, in un pub, o in normale discoteca. La si interpreta anche come una vogliosa o perfetta serata di coccole, oppure, svariati round di sesso. Ognuno può interpretare la sera come momento del giorno più preferito da essi. Yoonbum, però, la vedeva un pochettino diversa, dalla massa fuori casa di Sangwoo. Oltre ad essere una grande ascesa di buio, con essa saliva il timore di rivedere il biondo, di trovarselo in camera, e ricordare ciò che gli aveva fatto. Toccarlo, lentamente, sentire i piccoli brividi di terrore pervadere i nervi del moro, e poi i graffi, il dolore di essere ferito dalla persona da lui amata, i gemiti, le urla, le sue risate perverse, echeggianti nella mediocre stanza, contenente il futon bianco.
Il più basso era rimasto ad aspettare il grande, appoggiato ad un muro, proprio davanti, nel corridoio, alla porta. Aveva detto sarebbe tornato tardi, ma non così tanto. Credeva, magari, verso massimo l'una, ma aveva superato di brutto le tre. Non aveva nemmeno avvertito, non che lo facesse mai, ma se fosse potuto succedere qualcosa, avrebbe voluto essere avvertito. Da come lo aveva conosciuto, mesi prima dell'accaduto, Sangwoo gli sembrava una persona non troppo spericolata, nè nei suoi comportamenti esterni che nella guida o nell'uso degli oggetti. Ma, dopo essere entrato nella sua dimora, non sapeva per nulla che aspettarsi da uno come lui. Molto probabilmente, in casa, c'era anche un mucchio di droga e tantissimi liquori di ogni tipo.
Pur con tutte e buone intenzioni nell'attesa, si era quasi addormentato, da quanti fossero stati i minuti seduto ad aspettare l'uomo. Si presentò come era uscito la mattina, quando si era arrabbiato, intento in una delle sue false risate. "Perché sta ridendo?" Si domandò subito, alzando il capo verso la figura beata e maestosa porta davanti a lui. Ma non era solo. Una figura più alta, di lui, lo stava accompagnando. "Chi è?" Chiese ancora mentalmente, cercando di origliare le parole dette dai due, ora solcanti della soglia. Era un maschio pure l'altro, aveva una normale voce mascolina, bassa, molto bassa, e rumorosa seppur sussurrata. Non sembrava sapesse dell'esistenza del corvino in quella casa, oppure, ne ignorava semplicemente il fatto.
Sangwoo richiamò il ragazzo seduto al terreno, osservandolo dalla sua inalzata postura al pavimento. «Bum Bum..? Mi hai aspettato sveglio?» Il biondo si spinse, chinandosi, verso il ragazzino, che lo osservava, mettendosi proprio davanti a lui. Il moro annuì lievemente, con le occhiaie cadenti dagli occhi. «Meglio» Sussurrò lui. «Non sono dovuto venire a svegliarti, per giocare, tutti e tre insieme» Si passò una mano tra i capelli mossi, tornando poi a fianco dell'altro uomo. Era un signore neppure troppo giovane, e nemmeno di bell'aspetto. Portava degli occhiali neri e rosa fucsia, e degli abiti da sera, supponeva. Non era per nulla il tipo di Sangwoo.
«Vuoi giocare con noi, piccolo Bum Bum?» Chiese, nel mentre che prendeva il polso del ragazzo accasciato sul parquet, e tirandolo su, ai suoi piedi. Yoonbum mugolò, lasciandosi trasportare dalle sue forti braccia. Sapeva benissimo cosa gli sarebbe dovuto toccare, era già successo, quando il tutto era ancora all'inizio, che il più alto volesse 'giocare'. Ma non fece nulla, non si dimenò come le scorse volte, non riusciva, non ne aveva le forze, e non ne aveva il coraggio. Non sentiva più nulla, ormai, non gli interessava niente più del suo corpo. Si fece trasportare come una fragile bambola di pezza, lungo tutto il seminterrato, per poi venire scaraventato in uno dei modi più brutali, e frantumando ogni ultima emozione rimasta dentro di lui. L'uomo al suo fianco, invece, osservava il tutto, quasi sbalordito da questo suo comportamento psicopatico. Che davvero non fosse a conoscenza del vero carattere del biondo?
Sangwoo, tanto per cambiare, teneva vivo il suo risolino perverso, mentre cominciava ad avvicinarsi al vecchio tipo, attaccandosi a lui con uno strano atteggiare, molto simile a quello di una prostituta in cerca di una minima moneta. «Ehii, perché non ti diverti anche tu, con Bum Bum, mmh?» Il giovane, d'un tratto, afferrò il polso all'altro, facendolo sedere dinanzi al moro, con tanta gentilezza quanta la dolcezza del gesto strattonato. «Oh! Idea! Giocate ad una normalissima partita a carte, e chi perderà, verrà ucciso dall'altro.. Divertente, non trovate, eh?» Affermò, convinto, il ragazzo in piedi. Entrambi i maschi a terra si girarono, alle parole mormorate da lui, per poi guardarlo, non capendo bene se fosse uno scherzo o cosa.
«Ma che cazzo? Mi stai prendendo per il culo? Io sono solo venuto qui per concludere quel cazzo di bocchino che mi stavi facendo!» Sbraitò il più anziano, tornando dritto di colpo, fulminandolo poi con lo sguardo. Sangwoo si fece subito serio, e, con un calcio veloce dove il sole non sbatte, lo fece tornare a pavimento, in ginocchio davanti a lui. «Tu non hai il diritto di rispondermi, okay? Nessuno di voi due froci può» Ribattè il ragazzo dai capelli chiari, prendendo delle carte. «Ed ora giocate, brutti culattoni del cazzo» Buttò il tutto a terra, come se fossero degli animali, osservandoli.
Non stava scherzando, quindi. Chi avrebbe vinto, sarebbe sopravvissuto, e chi avrebbe perso, beh, sarebbe morto dalle mani dell'altro. Entrambi avevano paura. Il vecchio non voleva morire, e non voleva nemmeno uccidere il piccolo corvino. Yoonbum, invece, non avrebbe avuto problemi nel morire, anzi, sembrava quasi lo desiderasse, ma non voleva fare del male a quell'uomo, non voleva far soffrire una persona senza nessuna colpa. Perché Sangwoo voleva fare loro questo? Perché voleva fare così tanto male? Non gli era già bastato distruggere la vita del moro, ormai già in decadenza sin da prima del suo incontro? Forse, era una sua forma di divertimento, oppure, era una sua grande soddisfazione, così incompresa dagli altri che gli stavano attorno, o, solamente, uno stupido sfogo.
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꽃입니다. | killing stalking.
Hayran KurguFiori. "C'è un ragazzo che mi piace. Lo seguo su ogni social media che aggiorna quasi sempre. È normale che voglia conoscere qualcosa sulla sua vita personale? Non c'è niente di imbarazzante. Ma non voglio che lui sappia che faccio tutto ciò. Perché...