- Capitolo 6 -

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Siamo ormai a fine gennaio e confermo che ho bisogno di un'altra vacanza. Ci stanno bombardando di verifiche e interrogazioni, e quelle poche ore che i professori fanno le ore di recupero passano troppo velocemente. O non passano proprio, visto che alcuni prof coinvolgono anche chi non deve recuperare.

« Ehi Milly, stai bene? » domanda Simona, seduta accanto a me.

Scuoto la testa, posandola fra le braccia conserte sul banco. « Credo di essermi presa qualcosa. Sono giorni che ho un mal di testa tremendo e la nausea... che due palle. Non voglio ammalarmi! » sbotto, massaggiandomi le tempie.

Simona mi guarda con pietà, accarezzandomi la schiena. « Vuoi che andiamo in infermeria? C'è la Caroni, ci lascia uscire » dice, indicando la professoressa di francese che sta spiegando l'imperfetto.

Annuisco, non riuscendo più a rimanere in classe, ma mia madre ha il turno al mattino e quindi devo rimanere a scuola. E non ho intenzione di chiamarla per sentire un suo no.

Ci alziamo e andiamo verso la professoressa. « Prof, non mi sento molto bene. Posso andare in infermeria? » chiedo, con voce bassa e roca.

Rita Caroni, la nostra adorata professoressa di Francese che più che spiegare si limita a ripetere le cose già scritte sul libro, mi guarda a lungo prima di annuire e autorizzare Simona a venire con me. È più facile quando le prof sono mamme.

Andiamo dalle bidelle e quando ci danno il permesso di andare nella piccola stanza mi lascio scappare un sospiro di sollievo.

Non è molto grande, composta da un letto con sopra una vecchia coperta di pail, un mobiletto chiuso a chiave con dentro la scatola del pronto soccorso e qualche misuratore ( pressione, febbre...). In più una sedia girevole, dove si mette Simona prendendo il cellulare. « Mi ha scritto Roberto » annuncia, con una nota di rimpianto. Roberto è il suo ex, anche se poi sono tornati insieme e si sono lasciati una settimana fa. È un continuo tira e molla.

Salto sul lettino e mi copro le gambe. Non ho freddo, quindi immagino che la febbre non sia uno fra i miei sintomi. « E? »

« Niente. Dice che devo crescere e capire che non è successo nulla al Social con la tipa là, quando in realtà Ilaria li ha visti chiaramente e mi fido di lei.»

Alzo le spalle, grata del fatto che Maurizio e io stiamo così bene assieme e sono certa che non mi tradirebbe mai. Mi ama troppo per farlo, e lo stesso vale per me.

« E tu cosa gli hai risposto? »
« Di andare a quel paese. E che è uno stronzo »
Sospiro, immaginando la risposta di Roberto. « E? »

« Mi ha detto che sono una bambina viziata che vuole sempre avere ragione e che ha definitivamente chiuso con me. Io a quel punto gli ho detto " Meglio così. Almeno non devo rivedere più quella tua faccia di merda e risentire la tua voce del cazzo". Ha visualizzato ma non ha risposto » dice, leggendomi i messaggi.

« Quindi hai definitivamente chiuso con lui? » chiedo, per esserne certa.
« Bho. Immagino di si »

Sorrido e la porta si apre, facendo entrare la bidella che viene a controllarci e chiederci come stiamo.

Dopo una breve chiacchierata anche con lei, ci lascia di nuovo sole e noi torniamo a parlare dei taanti problemi sentimentali di Simona.

« Quel coglione. Comunque, tra te e Mauri come va? »

Sorrido, anche se non ho molta voglia di parlare, per la nausea. « Bene. Ha detto che per i nostri due anni vuole portarmi in un ristorante e che pagherà tutto lui »

« Wow! Sai già dove? »

« No, ma credo sia a Milano. Poi chiederò a sua sorella se sa qualcosa. Almeno so anche cosa mettermi » dico, anche se non è poi la cosa più importante.

« Deve arrivarti il ciclo? » domanda improvvisamente, anche se non capisco il perché. Annuisco e indica la canottiera scollata. « Sembra che tu le abbia gonfiate durante la notte »

« Si, e fanno anche male. Dovrebbe arrivarmi fra un paio di giorni. Magari è per questo che sto male. A casa mi prenderò un buscopan o un moment »

Simona annuisce, facendo girare la sedia. « Ma il tuo amico... Leo »
« Cosa? »
« È single? »
Sgrano gli occhi, colpita da quella domanda. Non è la prima volta che me lo chiedono, infondo è un bel ragazzo, ma da Simona non me lo sarei aspettata. Non è il suo tipo, ovvero non è stronzo e bastardi, che fuma e beve ogni sera e che ha bisogno di qualche "angelo" che lo riporti sulla retta via. Simona è ossessionata da quelle storie d'amore. « Si » ammetto, anche se non del tutto convinta. « Perché? »

« Come perché? Ma sei cieca? »

Scoppio a ridere e annuisco. « Va bene. Ho capito. Se vuoi puoi venire a mangiare da noi uno di questi giorni. Invito anche lui e puoi chiedergli di aiutarti con matematica. Fa lo scientifico »

« Vedi, non capisco perché non te lo sia presa tu! È figo, con un cervello e da quel poco che lo conosco so che è anche divertente. Jackpot! E tu stai con Maurizio! »
« Ehi, al cuor non si comanda! »
« Va bene. Ma agli occhi si, e i miei vogliono vedere il tuo migliore amico da punto di vista...anatomi... » non la faccio finire che le tiro la coperta addosso.
Ci guardiamo e scoppiamo a ridere.

Eppure c'è qualcosa che non mi piace nel fatto che Simona voglia il mio migliore amico. Non sono gelosa, io lo vedo come un fratello, ma comunque non... non lo so spiegare nemmeno io. Ma non mi piace la faccenda.

Out of love - Tutto per amore - In PausaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora