- Capitolo 17 -

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Arriviamo a casa della nonna di Leo dopo quasi un'ora di macchina, dove mi sono preparata psicologicamente ai volti sconvolti dei parenti quando capiranno che sono incinta.

Leo mi tiene la mano tutto il tempo, facendomi sentire più protetta e sicura di quello che sto per fare.

« Ehi Mel, guardami » sussurra, facendomi voltare verso di lui prima di andare verso il palazzo costruito verso la fine del secolo scorso. « Andrà tutto bene. Capito? »
« Lo so. È che non voglio che la gente mi giudichi! »
« Ehi! Mica eri te quella che diceva "non mi importa niente di cosa pensano gli altri?" »
« Mentivo. A tutti interessa cosa pensano gli altri di te. È naturale »
« Mel, andiamo »

Mi avvicina ancora di più a lui, abbracciandomi e tenendomi sterra mentre lentamente raggiungiamo Luisa, suo marito e Tommaso, che sembra stia andando al funerale di qualcuno invece che a festeggiare la pasqua ( festività, a parere mio, del tutto inutile. Serve solo a rimanere a casa da scuola, il che è decisamente fantastico).
Credo che Tommy sperasse di rimanere a casa da solo e invitare la sua ragazza, in modo da studiare anatomia ( se capite cosa intendo).

« Si?» domanda Sofia, attraverso il citofono.
« Ciao Sofia. Siamo noi!»
« Ciao ragazzi! Salite! Salite! »
Il portone si apre ed entriamo nel giardino del condominio dove abita Susanna da ormai sette anni. Si sono sempre trasferiti, per via delle spese troppo alte, ma da quando sono in pensione e Sofia è andata a vivere vicino a loro per aiutarli, non si sono più mossi.

Arriviamo in casa che sono agitatissima, nemmeno dovessi salire sul palcoscenico nuda.
La nonna viene a salutarmi con un caldo abbraccio, ancora arzilla e con un ampio vestito blu da campagnola mentre Sofia rimane seduta con in braccio il bambino.
Bhe, oggi potrei fare un po' di esercizio con Andrea, in modo da sapere se sarò un fallimento totale o solo parziale.

« Ciao ragazzi! Come siete belli!» commenta Susanna abbracciandoci e stampandoci due baci sulle guance.

« Ciao nonna » saluta Leo lasciandomi la mano e abbracciando lei. Anche se sono solo pochi secondi mi sento completamente vulnerabile. Ho bisogno della mia ancora. Ho bisogno di Leo.
« Ma come siete belli! Sempre così belli! »
« Grazie Susanna »
E poi accadde.
Sofia ci chiese i cappotti e io mi tolsi il mio. Va bene tutto ma a metà aprile non posso restare in casa con l'enorme giacchino di pelle, uno dei pochi che ancora riesco ad allacciare senza farlo sembrare una misura più piccola.

Gli occhi di Sofia si fermano sul mio ventre, scioccati e decisamente impressionati.
« Già.. Sono incinta » esclamo accarezzandomi la pancia e cercando di ignorare la nausea che mi sta venendo. Non mi piace essere giudicata e certamente è quello che stanno facendo adesso Sofia, Susanna e i rispettivi mariti.
E sono solo la punta dell'iceberg che mi aspetta. E io sono il Titanic.

Dopo pochi secondi l'attenzione si sposta su Leo, come se centrasse qualcosa con..bhe, con il bambino.
« No, non è lui il padre. È del mio ex ragazzo »
Sofia si acciglia. « Ex? »
Annuisco, usando il cappotto che mi sono tolta come  barriera che posiziono davanti alla pancia.

« Si. Ex » confermo aspra.
« Non... Cos'è..? »
Capisco cosa vuole chiedermi e sorrido, non certo connettendo quello che sto per dire.
« Oh, lui è un grande amante degli animali. Non fa altro che adottare cagne. A quanto pare io per lui non sono abbastanza...o che so io ». Chiudo la bocca prima di dire troppo.
« Mi dispiace »
Alzo le spalle, provando a fingere che ormai me ne sono fatta una ragione, quando in realtà ci soffro ancora.

Dopo un momento di imbarazzo Sofia va dalla sorella e iniziano a parlare e Leo mi trascina verso il divano, dove mi sedio accoccolandomi a lui e tirando fuori il cellulare.
Vado su instangram e indovinate un po' la prima immagine che trovo! Maurizio con avvinghiata una ragazza biondo tinta con la pancia scoperta e i pantaloncini corti.
« Chi è? » domanda Leo, guardando sulle persone taggate.
"MartyLora".
« Troia » sbotto, andando sul profilo di Maurizio e smettendo di seguirlo.
« Non lo avevi ancora fatto? »
« Me lo ero dimenticata » ammetto, uscendo da Instangram dopo che la voglia di guardare le immagini si è andata a farsi fottere.

«  Venite a tavola! » chiama Susanna, uscendo dalla cucina seguita dalle figlie con dei piatti fumanti in mano. L'odore del ragù mi riempe le narici, s contando che non ho praticamente fatto colazione, ho fame.

Leo si alza e mi solleva, senza che glielo chiedessi. Allungo le braccia e gliele avvolgo attorno al collo, nascondendo il volto nella sua spalla.
« Questa sera vieni da me?» domando alzando gli occhi. « Guardiamo qualcosa su Netflix »
Leo annuisce, lasciandomi un bacio sulla fronte e abbracciandomi. « Va bene Mel. Ma ora andiamo a mangiare »

Ci sediamo al tavolo e aspettiamo che tutti abbiano il piatto davanti prima di iniziare a mangiare.
« Allora, Melissa, a che mese sei? » mi chiede Sofia, cercando di essere gentile.
« Diciottesima settimana » le dico una volta che ho finito di masticare.
« Sei parecchio avanti. Quando dovrebbe nascere?»
« Metà settembre, secondo la dottoressa »
Sofia annuisce e comprendo che ha iniziato il suo interrogatorio.
Ma non è la prima, e sono abituata alle domande dei grandi e alle loro facce indignate.

« Sai.. Sai già cosa vuoi fare? Con la scuola? »
« Mia madre ha detto che mi darà una mano. Finirò la scuola, almeno da avere il diploma in mano »
« Ah. Quindi il bambino andrà al nido?»
« Immagino di si » annuisco, portandomi una mano sul ventre. « Non ho ancora deciso »
« Spero tu capisca che crescere un bambino non è un gioco »
« Sofia! »
« Zia! »  esclamano in contemporaneo Leo e Luisa, lanciandole uno sguardo di disapprovazione.

Sofia alza le sopracciglia, come se non capisse. « Cosa? Sto dicendo solo la realtà Luisa. Ha diciassette anni! Nessuno a questa età dovrebbe diventare genitore! Pensa al bambino! Una madre adolescente e un padre che nemmeno c'è! »
« Basta così » sbotta Leo, alzandosi in piedi e sbattendo le forchette nel piatto.
Non riesco a parlare e a muovermi, troppo scioccata per dire o fare qualcosa.

« Andiamo Mel »
Mi alzo imitando Leo, tenendo gli occhi fissi su Sofia e cercando a qualcosa da dire, ma so bene che ha ragione e non posso dire nulla per contrattaccare. Se non difendermi.
« Si, magari sono troppo giovane e questo bambino non ha un padre...ma ti assicuro che avrà sempre amore. Sicuramente più di quello che c'è in questo momento in questa casa »
Leo mi stringe la mano e mi trascina fuori dalla casa.

« Mi dispiace per mia zia »
« Ha ragione Leo. Non sta dicendo cavolate »
Leo si ferma sul pianerottolo e mi attira a lui. « Mel, tu ce la farai. Non ti ho mai visto mollare solo perché era difficile o impossibile »
« Sarai la mia ancora? »
« Sempre »
Gli sorrido e lo abbraccio, non riuscendo a trattenermi.
« Come torniamo a casa? »
« Treno e pullman. Non è la prima volta »
Gli sorrido e stringendogli la mano e scendiamo le scale.

Out of love - Tutto per amore - In PausaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora