- Capitolo 25 -

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Mi giro per la centesima volta nel letto, guardando la luna attraverso la finestra e sentendo il sonno dietro gli occhi ma non riesco a prendere sonno. 

Ne a trovare una posizione comoda per dormire. 

Dopo un mese di puro relax e baci, soprattutto quelli, al mare non sono per nulla pronta a tornare a casa e alla realtà. 

A tornare nello stesso posto di Maurizio. 

Sbuffo, mettendomi sul fianco destro e guardando Leo al mio fianco che dormiva beato. 

All'inizio i suoi non volevano lasciarci dormire assieme, ma sono già incinta e non potrebbe succedermi altro. 

Solo che non si era dimostrato così romantico come pensavo: tra la pancia e il caldo pazzesco aumentato dall'assenza di ventilatori non riuscivamo a stare abbracciati per più di qualche minuto. 

E guardarlo dormire è diventato il mio passatempo da stolker preferito. 

< Non riesci a dormire? > sussurra, facendomi sussultare. 

< Ti ho svegliato io? >

Sorrido, allungando una mano fino a sfiorargli il sopracciglio per poi disegnargli il profilo del volto. < Non esattamente >

< Mi dispiace >

< Fa niente... te invece perché non riesci a prendere sonno? >

Arriccio le labbra, mentre con le dita formo il profilo delle sue.  < Bho.. il caldo, la bambina.. continua a muoversi >

Si gira verso di me, prendendomi la mano nella sua e baciandomela. < Posso sentirla? >

Gli porto la mano sulla pancia, dove in questo momento la bambina si sta esercitando in una lezione di karate in piena regola. < Dicono che di notte dovrebbe dormire insieme a me... ma sono giorni che è più sveglia di notte che di giorno > ammetto, spostandogli la mano e sentendo un altro calcio.

< Magari è un vampiro > bisbiglia, facendomi ridere. 

< Si, ma non ho intenzione di chiamarla Renesme o unire i nomi delle nostre madri. Credo che verrebbe qualcosa di osceno >

La mano di Leo inizia a muoversi lentamente e formare piccoli cerchi col pollice. < In effetti non sarebbe carino. Peggio di Assunta, Natalina o altri nomi del genere >

< Già.. decisamente no. Non so come la chiamerò, ma sicuramente non con nomi di festività... Ti immagini una che si chiama Natalina Pasquale! >

< O Pasqualina Natale >

Mi copro la bocca con la mano per attutire le risate. < Già, meglio evitare >. 

Rimango a guardarlo per qualche secondo, chiedendomi cos'ho fatto di così positivo da meritarmi una persona come lui. < Ti ricordi come ci siamo incontrati? >

Non so perché ma mi aspetto un no, e quando annuisce mi ritrovo a sorridere come un'ebete. < Eravamo al parco... e poi ti ho vista piangere perché bambina ti aveva preso la bambola e l'aveva lanciata sull'albero. Hai iniziato ad arrampicarti per provarla a prendere e quella cosa, mi ricordo, mi aveva incuriosito... quando non siamo riusciti  a prendere la bambola abbiamo iniziato a rincorrerci e in quel momento ho capito che volevo essere il tuo migliore amico >

< E poi tua mamma mi ha ridato la bambola >

Ridacchia, togliendomi una ciocca di capelli da davanti gli occhi. So che sta per baciarmi e socchiudo le palpebre fino a quando le sue labbra non incontrano le mie in un bacio decisamente meno delicato di quello della buonanotte. < Come si chiamava la bambola? >

Rimanendo a pochi centimetri l'uno dall'altra, provai a ricordarmi il nome della mia bambola, quella bambola che ci aveva fatto conoscere. < Asia >

< Asia > ripete, e sento la bambina muoversi. 

Abbasso gli occhi e nella penombra della stanza sorrido, accarezzandomi la pancia. < Asia >

< Si,l'ho capito >

Scuoto la testa, accarezzandogli la guancia. < Asia. La bambina.. voglio chiamarla Asia. >

Rimane per qualche secondo in silenzio a fissarmi e quando si fionda sulle mie labbra capisco che è pienamente d'accordo con la mia decisione. 

< Ti piace? >

< Lo adoro >

< Se ci pensi... Asia, la bambola, ci ha fatto incontrare. E Asia, lei > dico, indicandomi la pancia. < Ci ha fatto avvicinare più di qualsiasi altra cosa. Sembra che il nome Asia sia il nostro portafortuna >

< Ti amo > sussurra, facendomi perdermi un battito mentre un sorriso incontrollabile mi si dipinge sul volto. < Te e Asia... non mi importa se non è mia figlia. Voglio esserci per lei, capito? >

Ho le lacrime agli occhi e non riesco a controllarle. < Tu.. Dio, sei la cosa migliore che mi sia mai capitata > singhiozzo, provando ad asciugarmi le guance. < Odio essere così emotiva >

< Bhe, per il prossimo mese e mezzo puoi continuare a dare la colpa agli ormoni della gravidanza > commenta, ricevendo un bel pugno sugli addominale. 

< Sei un coglione >

< Si, può essere >

Mi avvicino, dandogli un bacio fino a perdermi in lui. < Ti amo Leo >

< Ti amo Mel > 



WOW!

Due capitoli! Magari non sono lunghi come i primi, ma in questa maniera riesco a scrivere e a pubblicare più velocemente. 
XoXo
.









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