Da ore non riuscivo di smettere di pensare a quegli occhi. Alle sensazioni che mi avevano attraversata. Avevo bisogno di liberarmi la mente da quei pensieri e tornare a ragionare lucidamente. Cosa impossibile considerando che fino a domenica lo avrei potuto tranquillamente rivedere a Monaco.
Con un sospiro mi alzai dal divano e mi vestii.
Avevo voglia di andare a correre.
Pioveva, ma non mi importava. La ciclabile era deserta, il mare sembrava quasi in tempesta. Avevo sempre amato correre. La sensazione di bruciore di muscoli e polmoni mi faceva sentire come se per me ci fosse ancora una speranza. Anche se non avevo più voglia di illudermi di poter avere una vita anche solo minimamente ... decente. O normale. Ma la normalità non rientra nel mio DNA.
Da quando ho imparato a cavarmela da sola non ho più avuto la possibilità di chiedere a qualcuno cosa fare, perché non avevo più nessuno su cui appoggiarmi. Non volevo più fidarmi di qualcuno per non rimanerne ferita.
Così i pochi amici che avevo mi hanno voltato le spalle, grazie al mio comportamento esageratamente freddo.
Però nel contempo ho riallacciato i rapporti con mia sorella.
Ed è tutta colpa mia, ma non lo ammetterò mai.
E peraltro mi ricorda l'ultima volta che ho rivolto parola a mio padre ...Era il primo vero giorno d'inverno. La neve cadeva fitta e iniziava a depositarsi sulle stradine di un piccolo paese. Nessuno osava mettere piede fuori casa, c'ero solamente io, che camminavo con molta calma diretta ad una cascina stabile, ma abbastanza malandata.
Avevo in testa i più tetri pensieri, non riuscivo a non pensare a come mi fossi per l'ennesima volta sporcata le mani di sangue. Non era il genere di vita che avrei voluto avere. Da bambina sognavo qualcosa di straordinario, la fama, una vita spettacolare. Invece mi sono trovata dal lato opposto del filo della fortuna.
Appena entro in casa mi spoglio dei vestiti fradici e vado a farmi una doccia.
Mia sorella passa sempre più tempo con nostra "madre", papà ha lasciato un post-it con scritto che usciva con degli amici. Probabilmente a giocarsi gli ultimi soldi che ci rimangono.
Sono decisamente stufa di come la nostra vita si stia rovinando.
L'acqua non riesce a lavarmi via i sensi di colpa e le sensazioni che si ha a uccidere.
In questo momento mi sento come Lady Macbeth, sull'orlo della pazzia.
Ma poi qual è la differenza tra me e lei? Quella che per lei è la sete di potere all'idea di diventare regina per me è il bisogno di denaro.
Non so come, ma devo trovare un modo per farci uscire da questa situazione.
Non posso continuare a paragonare la mia vita a una tragedia.
Poco dopo sento papà rientrare in casa e scendo in salotto ad accoglierlo.
Ha fatto a botte, non si è drogato, ma ha fatto a botte. Nota ciò che sento e cerca di accampare una scusa credibile, ma sapevo che prima o poi la situazione con quelli che si ostina ancora a chiamare "amici" sarebbe degenerata.
- Papà, che è successo?-Niente, niente ... Solo qualche ladruncolo.
Tu piuttosto - il suo sguardo si posa sul cappotto fradicio e sporco - figlia mia, non continuare a ... farlo. Non ne vale la pena.La tristezza riempie i suoi occhi.
Io sono ancora un po' arrabbiata con tutti e non riesco a capacitarmi di quello che mi esce dalla bocca, tutte le mie sensazioni più negative fanno a gara per essere pronunciate.-Perchè hai lasciato che se ne andasse e hai distrutto tutto?
Non aspetto risposta e corro al piano superiore.
Sono tra i momenti peggiori della mia vita e quando ho deciso di ricostruirmi una vita ho provato a dimenticare, ma sono ancora così vividi che mi sembra ieri.
~~~~~~~~~~
Domenica. Manca mezz'ora all'inizio del gran premio ed io e Ash stiamo camminando verso la tribuna centrale quando un addetto ci ferma e ci informa che hanno fatto un upgrade ai nostri biglietti : siamo nella tribuna VIP!
Non riesco a crederci, ma com'è possibile che proprio a noi hanno dato la VIP?Appena arriviamo nella saletta sono sorpresa dalla quantità di persone famose presenti e come da copione Ashley scompare nel nulla in cerca di autografi.
Io mi dirigo verso i posti che ci hanno assegnato e in quel momento lo vedo.
La sua silhouette è inconfondibile, così come i capelli di un biondo dorato che si trova raramente.- Nico!- non riesco a nascondere la sorpresa, ma non ho ancora deciso cosa fare.
- Hey ... A quanto pare conosci il mio nome, ma io non so il tuo.
Una stretta di panico mi invade lo stomaco. Non posso dirgli tutta la verità.
- Kate.
- È il tuo vero nome? - inarca un sopracciglio.
- Più meno.
Per la prima metà della corsa nessuno spiccia più parola : Hamilton è in testa tallonato però da Vettel, che non riesce a superarlo.
- Parlami di te.
La sua richiesta mi coglie di sorpresa, anche se ... tutto mi sorprende di lui.
E allora decido di aprirmi, di raccontare ad un perfetto sconosciuto la storia della mia vita, omettendo gli omicidi.- So che dire mi dispiace non chiamatemi niente, ma non avresti dovuto soffrire così tanto.
- Non importa, ormai il dolore sta scomparendo.
- Cosa facevi per salvare la tua famiglia?
È molto diretto con la domanda, ma ho davvero paura di aprire anche quella parte del mio cuore
- Non vorresti sentirne parlare. Sono le cose peggiori che qualcuno possa fare.
Lo avverto e nei suoi occhi vedo un velo di paura alle mie parole, ma mi invita a continuare, ed io rivelo ogni mio segreto.
- Ora sei schifato da me, vero?
Mormoro. Non avrei dovuto raccontargli tutto, ma è stato più forte di me.
- No, anzi ... Non sei tu che hai scelto di farlo, non è colpa tua.
- Ma ho ucciso delle persone che non mi avevano fatto niente.
- Nella vita bisogna prendere delle scelte. Forse non sono sempre quelle giuste, ma l'importante è che tu sia consapevole di ciò che fai.
Lo guardo sbalordita. Non c'è bisogno di parole, i nostri sguardi si intendono alla perfezione, i nostri corpi si completano.
S. A.
Beh, allora ce l'ho fatta a finire questo capitolo.
Sempre per te Bales3ri che hai deciso il finale, quindi ...
Comunque una domanda, se vi va di rispondere.
Su chi dovrei fare il prossimo capitolo?
A presto
Lucia
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Don't forget me//F1
FanfictionChristine vuole dimenticare il passato. Ma cosa accadrebbe se fosse più vicino a lei di quanto mai desideri? Anne desidera scrollarsi di dosso il nome che porta. C'è solo un uomo che la capisce, ma non ha il coraggio di farsi avanti. Ogni ragazza o...