1° capitolo

64 9 12
                                    

É una bellissima giornata di marzo. Elisa si sveglia con un forte mal di testa. Non ricorda niente della sera precedente.
L'unica cosa che riesce a ricordare é la quantità di liquore che ha bevuto, pari ad un numero infinito.
Si sente spaesata, disorientata.
Apre gli occhi e riconosce il lampadario a due lampade della sua stanza. Lo ha sempre considerato antiquato ma, in quel momento, non aveva di meglio. Devo comprarne uno nuovo. Pensa. In effetti esso stona con la moderna stanza da letto bianca. Elisa alza leggermente la testa per poter guardare l'armadio a 12 ante di fronte a lei. Sei ante superiori e sei inferiori. Elisa se ne era innamorata subito.
Bianco, con le due ante centrali inferiori a specchio e leggere decorazioni, spiccava con i comodini neri accanto al letto matrimoniale, la cui metà quasi sempre vuota.
Tranne in questo momento.
Infatti sente un sibilo, simile a un sospiro, accanto a lei.
Spalanca gli occhi.
I ricordi le appannano la vista in mezzo secondo: la festa, gli amici, il vodka, il bellissimo ragazzo, il suo bacio... E il resto. No! Ha paura a girarsi.
«Fa che sia un sogno, fa che sia un sogno»
Ma lei sa che non lo é.
Si gira e lo vede.
É bellissimo. Occhi verdi e capelli castano chiaro. Sembra in dio. Il lenzuolo lascia scoperto mezzo busto permettendole di ammirare gli addominali scolpiti. É stupendo!
La sera prima lei non aveva fatto caso alla sua bellezza, ubriaca com'era, e adesso ne é ammaliata.
Continua a fissarlo e non si accorge che lui si sveglia.
«Ei, mi consumi!» Elisa, imbarazzatissima, balbetta
«E-ecco io...»
«Ei, calmati bambola» il suo sguardo gli cade sul corpo di lei ed Elisa si accorge di essere nuda. Arrossisce violentemente e si copre con il lenzuolo.
«Non guardarmi, porco»
«Dopo quello che abbiamo fatto ti vergogni? Hai già dimenticato? Sei stata tu a portarmi qua, a spogliarti, a...»
«Taci! Esci subito da casa mia! Ero ubriaca e tu ne hai approfittato»
Coprendosi tutto il possibile con il lenzuolo si alza e raccoglie i vestiti buttandoglieli addosso.
«Vestiti e vattene immediatamente »
Lui si alza svogliatamente e comincia a vestirsi con una lentezza esasperante.
«Sbrigati e vattene»
«Che c'è? Non ti piace guardarmi?»
Il problema non é che non mi piace guardarti, anzi... É che io... Sono fidanzata. Pensa Elisa.
«VATTENE!!» grida esasperata. Lui si mette la giacca e si avvia verso la porta. Non so nemmeno il suo nome. Cioè, dai, ci sono andata a letto e non so nemmeno il suo nome?
Lui sembra leggerla nel pensiero.
«Matteo, il mio nome é Matteo».
Elisa lo trucida con lo sguardo. Matteo coglie il messaggio e se ne va.
«Ci vediamo, Elisa» Chiude la porta e se ne va lasciando Elisa stupita e una scia di profumo.
Ermes. É ermes.

Impara A Dire BastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora