3° capitolo

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«ok, ragazze. Per oggi abbiamo finito. Ci vediamo domani alla stessa ora. Mi raccomando, state tranquille.»
Matteo è appena uscito dal volontariato. Lo soddisfa poter aiutare il prossimo, soprattutto se il prossimo sono le donne in questione. Odia vedere maltrattamenti alle donne. Già, la Donna. La creatura più bella in natura. Una creatura che sa essere dolce e crudele nello stesso momento. Una creatura che, se vuole, ti dona tutto l'amore possibile. La Donna. Meravigliosamente meravigliosa.
I suoi amici non lo capiscono. Nessuno lo capisce. Solo lui sa la verità. Una verità crudele.
Mentre si avvia verso la sua auto immerso nei suoi pensieri, nota una macchina a lui familiare.
La sua macchina. Gli viene spontaneo sorridere. Da quella notte non è riuscito a dimenticarla. Sono passate 2 settimane, ma i ricordi sono più vivi che mai.
Decide di andarla a salutare.
«ei, bambola. Com... Ei ma che ti è successo?» quello che vede lo sconvolge. Sente la rabbia invadergli il corpo. L'occhio destro di lei è avvolto da un'aureola nera e il labbro superiore è spaccato permettendo al sangue di fuoriuscire in modo leggero.
«n-niente, sono c-caduta, succede no?» la solita scusa. Elisa tenta un sorriso. Si vede da miglia e miglia che è falso. Lui non può ribattere. Non può e non deve. Se lo fa, lei si rifiuterà di parlargli e dirgli la verità. Meglio assecondarla.
«allora la prossima volta stai più attenta» gli dice a mo di rimprovero. L'idea che lei abbia un ragazzo non gli piace e, tanto meno, il fatto che lui la picchiasse.
«grazie, lo farò» sta per mettere in moto ma Matteo la blocca.
«ei, ei. Dove pensi di andare?»
« a casa! Mica devo dare atto a te di quello che faccio!» risponde lei stizzita.
«mamma mia, che caratterino. Dai, scendi. »
«no!»
«eddai, facciamo un giro, parliamo un pò e poi ti lascio andare» glielo dice con uno sguardo da cucciolo bastonato. Per questo motivo e, sicuramente, per la sua bellezza, Elisa decide di dargliela vinta.
«ok, ma pochi minuti. Sia chiaro!»
Il sorriso di Matteo, a quella risposta, credo sia inutile dirlo, è raggiante. Elisa scende dalla macchina e Matteo la prende per mano.
Elisa lo guarda spaesata, ma non ritira la mano, anzi, la stringe. Matteo gli sorride e la conduce in una piazzetta poco lontana.
Si fermano e Matteo, essendo ora più vicino, nota il sangue fresco del labbro.
«quando sei caduta? Il sangue è fresco.»
Matteo allunga il pollice per accarezzarle il labbro ma lei, spaventata, indietreggia inciampando. Fortunatamente Matteo è veloce.
«attenta!» Matteo l'afferra appena in tempo. Si ritrovano uno a un centimetro dall'altra. Basta solamente mezzo passo per unire le due labbra.
Labbra che già si conoscono. Labbra che in quella sera si sono unite in baci avidi e selvaggi. Labbra che, se si uniscono ora, formeranno un solo bacio, ma pieno di passione. Matteo la guarda. Non riesce a distogliere lo sguardo da quegli occhi impauriti.
Elisa è la prima a distogliere lo sguardo e il suo corpo da quello di lui.
«e-ecco, io... Io devo andare.»
Elisa si gira di scatto ma Matteo la blocca.
«dimmi che ci rivedremo» ha uno sguardo pieno di speranza.
Elisa gli sorride debolmente, ma il messaggio arriva forte e chiaro.
È un si.
O almeno spera.

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