Quando l'armadio in cui era rinchiusa venne riaperto, e dovette strizzare gli occhi per via della luce troppo forte.
«Liel è tornato» le disse Sevan.
Lei ebbe qualche difficoltà ad alzarsi, la paura l'aveva spinta a restare più ferma possibile, quindi aveva bisogno di sgranchirsi le gambe. Dovette anche appoggiarsi al muro, le gambe la reggevano con difficoltà. Sevan la aiutò a reggersi, la condusse in cucina, dove erano seduti al tavolo Liel e un altro uomo. Doveva avere all'incirca trent'anni, forse qualcuno di meno rispetto a Liel. L'abbigliamento dei due era molto diverso, il nuovo ospite indossava un lungo mantello color verde bosco e un'armatura in cuoio. A tracolla portava un arco e una faretra piena di frecce. Lei suppose che avesse anche delle altre armi, ma non poteva vederle, perché era seduto al tavolo.
«Questo è il mio amico Namel» disse Liel alla ragazza. «Namel, questa è la ragazza di cui ti ha parlato.»
«Conoscerti è un immenso piacere» disse. Sì, era felice di conoscerlo, perché quell'uomo l'avrebbe potuta aiutare a giungere a destinazione,qualunque essa fosse.
«La modalità mi sta bene, ma quanto sarò pagato?» le chiese.
Lei lo guardò perplessa, non aveva idea di che cosa intendesse.«Modalità? Pagato?»
«Non possiamo permetterci di pagarlo» cominciò a spiegarle Liel «ma considerando la situazione ha accettato di ricevere il compenso quando arriverete alla sede dei ribelli. Sono sicuro che pagheranno volentieri pur di riavere una persona tanto importante, chiunque tu sia.»
«A proposito, potresti aiutarmi a scegliere un nome?» domandò a Liel,ignorando il resto del discorso, perché quelle questioni non la riguardavano. «Ne vorrei proprio uno, non è piacevole non averlo,ma credo che tu non possa capirmi. Ne vorrei uno che inizia con la lettera "k".»
Liel ci pensò su, poi cominciò ad avanzare qualche proposta. «Kadès? Kiel? Kiral? Korelle?» Poi si fermò, sembrava aver finito le idee.
«Mi piace il penultimo, Kiral. Suona bene, lo sento adatto a me» disse compiaciuta la ragazza che da quel momento in poi avrebbe pensato a sé stessa come a Kiral.
«Per me fa schifo» si intromise Namel. «È troppo simile a quello del tiranno.»
Kiral pensò di spiegare che le piaceva proprio per quel motivo, poi scosse la testa e scacciò l'idea, una frase del genere si poteva fraintendere. Inoltre Namel le ricordava un po' la parola "cammello", sebbene non ne conoscesse il significato.
«Dove siete diretti?» domandò Sevan, che sembrava poco interessata a quella discussione riguardante il nome di Kiral.
«Verso ovest, attraverseremo il bosco risalendo il fiume. La parte di muraglia che confina con il bosco è sempre la più sguarnita, te lo posso garantire, perché ho già ispezionato la zona. Da lì andremo a nord, perché è lì che stanno, è l'unica certezza.»
«Meditavi da tempo di andartene, Namel?» gli domandò il suo amico con tono vagamente dispiaciuto, mettendogli una mano su una spalla.
«Non ci sto a fare nulla, qui. Ben venga questa strana tipa, se potrà aiutarmi a raggiungere chi cerco.»
Sentendo quelle parole, Liel si voltò verso Kiral. «Io ti ho aiutato, quindi ti chiedo un favore. Quando arriverete là, cerca mio fratello Gail. Digli che sono stato io a mandarti da lui, digli che è stato suo fratello Liel. Raccontagli tutto quello che hai visto: la mia vita con Sevan, ciò che è successo a nostro figlio e la nascita del nostro secondogenito. Raccontagli tutto, ti prego, e soprattutto prenditi cura di lui.»
Liel era visibilmente disperato, le dispiaceva visto che era stato tanto gentile, ma l'ultima richiesta sembrava a Kiral molto al di là delle sue possibilità. Non sapeva neppure tenere in mano una spada, come avrebbe potuto prendersi cura di qualcuno? Tuttavia, non era il momento giusto per avere da ridire su qualcosa del genere. «Va bene,lo farò.» Dopo qualche istante, aggiunse: «Quando partiremo?»
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La memoria di un'ala dorata
FantasyNessun ricordo, nemmeno un nome. Solo un luogo sconosciuto e dei cadaveri intorno a sé. Svegliandosi senza alcuna memoria della propria vita passata, l'unica cosa che la ragazza senza nome riesce a fare è fuggire. Un tiranno di cui sa poco la cerca...