Capitolo 8

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Capitolo 8

Quando uscii dall'ospedale Owen era affianco a me con un sorriso raggiante e mi teneva per mano. Le sue dita erano intrecciate alle mie ed ero felice. Sì, Owen mi rendeva felice. Era premuroso, gentile, dolce, protettivo ed educato. Mi rispettava, qualsiasi cosa io avessi fatto in passato o che decidessi ora. Lui c'era e non se ne sarebbe andato come aveva fatto Ky al primo problema. Owen era diverso da Ky e questo mi piaceva molto. Non ero innamorata di Owen, forse non lo sarei mai stata, ma col tempo magari il mio cuore avrebbe dimenticato Ky e fatto entrare Owen. Chissà, nessun poteva dirlo, neppure io.
"Tesoro, hai fame?" mi chiese dolcemente. Erano circa le 9 del mattino del giorno seguente, dopo un lungo turno di lavoro, oserei dire infernale. Il mio stomaco brontolava, il mio cervello pure. Si chiedeva che fine avesse fatto Ky, era passata una settimana da quella litigata. Ero ancora curiosa di sapere il motivo che l'aveva spinto ad abbandonarmi. Il mio cuore doveva trovare la pace se avesse voluto proseguire la vita insieme ad Owen.
"Sì, ho moolta fame." enfatizzai sorridendo.
"Bene, allora andiamo. Ti porto in un posto in cui fanno la miglior colazione del mondo."
"Ne sei proprio sicuro?" lo stuzzicai
"Ovvio tesoro, la migliore colazione dopo di te. Credevo fosse già sottinteso." e rise, era così bello quando lo faceva.

20 minuti dopo eravamo davanti ad un piccolo bar in periferia. L'insegna era davvero molto carina, mi ricordava un negozio di fiori ma c'era tutt'altro dentro. Il banco era pieno di prelibatezze che solo a guardarle mi venne acquolina in bocca. Se prima avevo molta fame, adesso non riuscivo più a contenermi. Owen ordinò qualsiasi cosa, mi disse che dovevo assaggiarli perché erano stratosferici e aggiunse anche che erano molto simili ad un orgasmo gustativo. Ovviamente ne avrebbe deliziato il mio palato e il mio stomaco. Il "gustativo" stava appunto per questo.
"Sediamoci." annuii alle parole di Owen e andai cercando un tavolino perché quasi tutti erano pieni. Il bar era troppo piccolo. Poi ne vidi uno, le persone che erano al tavolo si stavano alzando poiché avevano finito. Quando guardai meglio nella loro direzione, mi accorsi che il ragazzo di spalle aveva un'aria familiare e che quella bambina ormai cresciuta io la conoscevo molto bene. Era la piccola Mack accompagnata da Ky. Mack mi vide e poi lo sguardo di Ky si posò su di me ed io mi paralizzai. 
"Zia Cami!" esordì Mack, tutta felice e pimpante. Mi venne ad abbracciare ed io la strinsi.
"Piccola Mack, che ci fai qui?"
"È tutto così buono qui e poi è un posto sicuro, conosci papà." Harry teneva tantissimo alla sua famiglia, e con il lavoro che faceva era dura lasciar fuori dai riflettori anche la moglie Lux che stava per dare alla luce il loro primo figlio e l'adozione di Mack.
"Sì, amore, hai ragione."
"Come si chiama il tuo amico?" mi chiese ad un tratto. Vidi Ky irritarsi, strinse così forte i pugni finché non riuscii a vedere le nocche bianche. Era palese che Owen gli portasse fastidio.
"Ciao piccola, piacere di conoscerti. Sono Owen e sono il fidanzato di zia Cami." il sangue mi si gelò nelle vene. Non avevamo mai parlato dell'essere fidanzati io ed Owen, ci stavamo solo frequentando, e non avevamo mai parlato palesemente di Ky, solo qualche discorso buttato qua e là.  Ma poi capì, la reazione di Ky lo aveva fatto scattare ed Owen cercava di infastidirlo con le parole e con i gesti. Mi abbracciò da dietro e mi baciò sui capelli. La piccola Mack mi guardò storto, lei era sempre stata una fan di me e Ky, ci aveva soprannominati pure Kyca, unendo le iniziali dei nostri nomi. Quindi non era una fan di Owen e mai lo sarebbe stata, voleva davvero troppo bene a Ky.
"Be' Owen, i Kyca non si battono." Io e Ky scoppiammo a ridere a quella risposta, Mack aveva colpito ancora. Owen mi guardò interrogativo, non capendo cosa stesse a significare la sua frase.
"Cos'è? Una squadra locale di football?" chiese, incuriosito.
"No, una ship." Risi di nuovo.
"Cosa da ragazzi, Owen. Sai come sono questi giovani di oggi." lui assentì, ancora poco convinto. Non era stupido, anzi conoscendo Owen, era davvero un uomo geniale. Quando l'avrebbe capito, forse sarebbe stata la fine o forse l'inizio.
"Bene, noi adesso dobbiamo andare. Vero Mack?" quelle parole risuonavano dalla bocca di Ky più come un ordine. Mack mise il broncio e Ky la guardò male, lei scosse la testa facendo "no" e lui respirò forte.
"Dai Mack, vai. Avrai tantissime cose belle da fare." le dissi io, avvicinandomi al suo volto.
"Mi piacerebbe che tu venissi al parco con me e Ky."
"Non può, piccola. È impegnata con il suo fidanzato." Ky emanò quest'ultima parola in maniera sprezzante ed acida. Bene, così imparava a lasciarmi andare senza una giusta motivazione. Alla fine la presenza di Owen mi aveva aiutato a fargli capire che non mi stavo piangendo addosso ma avevo reagito senza mezzi termini.
"Piccola, ti prometto che vengo oggi pomeriggio a giocare. Devo pure vedere come sta Lux. Ormai sta per nascere un fratellino o una sorellina." lei sorrise gioiosa.
"Allora ti aspetto." Mack mi diede un bacio sulla guancia e mi salutò, fece un gesto cortese ad Owen e poi proseguí, seguita da Ky. Lui non salutò neppure, mi guardò intensamente e poi sparì.

Kyca - Ad un passo dalla felicità | Lux Blaike TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora