Capitolo 10

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Capitolo 10

Nacque una femmina. La primogenita di Harry e Lux era una bambina dagli occhi scuri e dai capelli castani. Il nome che avevano pensato per lei era perfetto, sì perché Faye, la sorella gemella di Lux, si era reincarnata nella sua bambina. Era nata un'altra volta per restare accanto ad Harry e a Lux. D'altro canto la piccola Mack era felicissima di avere una sorella e una compagna di giochi. Certo, era ancora presto ma non le importava. Ero sicura che si sarebbe presa cura di lei come se fosse stata una sorella di sangue o forse anche più. Nonostante ciò, nonostante l'adozione di Mackenzie, tutto era perfetto. C'era però un piccolo dettaglio che mi sfuggiva, perché Lux aveva deciso di chiamare​ la sua bambina proprio col nome di sua sorella, morta affogata. Cosa l'aveva spinta ad una decisione così importante? Eppure Faye l'aveva tormentata per molto tempo, Lux non era riuscita a guardarsi allo specchio per un paio di anni. Quando poi arrivò Harry nella sua vita, Faye divenne un problema ormai risolto e Lux era felice. Forse era questo, aveva chiamato sua figlia Faye per ricordarsi ogni giorno che la vita le aveva dato un'altra possibilità e che doveva sul serio viverla al meglio, senza guardare al passato. Un grande esempio che ahimè dovevo seguire anch'io, con chi ancora non lo sapevo. Ky o Owen? La confusione si impossessò di me, per l'ennesima volta quella notte. Dopo il parto di Lux, Ky mi aveva accompagnato a casa e siccome il suo nuovo appartamento era distante dall'ospedale dove stava la famiglia Styles, mi aveva chiesto un posto per la notte. Così gli avevo offerto il divano ed io mi ero chiusa in camera. Mi rigirai nel letto mille volte, non riuscivo a prendere sonno. I miei pensieri viaggiavano su due linee parallele: Ky e Owen. Ky continuava a riapparire nella mia vita per vie traverse mentre invece Owen era il perfetto fidanzato che non avevo mai avuto. Continuavo a non capire che fare. Decisi di andare in cucina, dovevo stare molto attenta a non fare rumore per non svegliare Ky e prendermi qualcosa da bere. Così mi alzai in punta di piedi e percorsi il breve corridoio che portava in salotto e così in cucina. Per fortuna Ky stava dormendo, così presa di coraggio cercai di andare più veloce.
"Non riesci a dormire?" Al suono della sua voce mi presi uno spavento. Al buio non vidi il piede della lampada e inciampai, facendo un grande tonfo non appena il mio sedere toccò terra. Ky accese subito la luce e mi raggiunse.
"Sei così buffa." E rise di gran gusto.
"Piuttosto di prendermi in giro, aiutami ad alzarmi!" Gli urlai contro, arrabbiata. Era colpa sua se eravamo in questa situazione. Ky mi tese la mano e mi aiutò ad alzarmi, io accettai volentieri l'aiuto perché avevo male al fondoschiena.
"Stai bene?" Chiese un po' preoccupato.
"Sì, ora torna a dormire."
"Non ci riesco." Rispose subito dopo.
"Allora accendi la tv o leggi un libro, non mi disturbi."
"Ti va di parlare un po'?" Che faccia tosta! No, cioè sì, ovvio che mi andava. Annuii in risposta e mi sedetti sul divano, lui mi raggiunse subito. Era imbarazzante, sul serio. Sembrava che non ci conoscessimo più.
"Oggi..." esordì dopo un momento di silenzio "...ho desiderato che al posto di Lux ci fossi stata tu. Vedere quella bambina nascere e sapere che potevo avere un futuro simile con te...mi fa rabbia."
"Già, potevi."
"Perché ne parli al passato? Possiamo ancora, se solo tu lo volessi." Si avvicinò, sfiorandomi la guancia con i polpastrelli.
"Non lo voglio, Ky. Non voglio un futuro, quanto meno un bambino, con un uomo che al primo ostacolo sparisce per mesi e poi ritorna dicendo che non mi ama più."
"Mi spiace, Cami. Io non volevo."
"È successo, purtroppo. Evidentemente non eri così innamorato come dicevi. Adesso mi vuoi di nuovo solo perché sono felice con un altro uomo."
"Non sei felice con Owen, lo sai meglio di me."
"Ky, io non voglio più soffrire. Tu lo sai, non ho amato mai nessun uomo, poi sei arrivato tu e mi hai stravolta, entrandomi nel sangue e nel cuore. Ma mi hai ferito, nonostante io mi fossi confidata con te, ti avessi fatto vedere tutta la mia debolezza." Feci una pausa. " Tu mi hai fatto male, Ky." Le lacrime iniziarono a prendere il sopravvento su di me, persi il mio autocontrollo, stavo cadendo a pezzi. Ma Ky, contro ogni mio pensiero, mi abbracciò tenendomi stretta e senza mollarmi neppure per un secondo mi fece sdraiare accanto a lui, sul divano. Mi baciò la fronte, mi asciugò le lacrime e mi sussurrò parole dolci all'orecchio. Mi promise che ci sarebbe stato, mi chiese di perdonarlo e mi disse che non sarebbe mai più andato via da me.
"Fidati di me." Fu l'ultima frase che sentii, prima che sprofondassi in un sonno profondo.

Kyca - Ad un passo dalla felicità | Lux Blaike TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora