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“Ahia! Vuoi stare più attento?” dissi a Riccardo che con l’eleganza di un elefante mi stava tamponando il naso. 

Ma lui non mi considerò minimamente e continuò la conversazione con Victoria.

“Dovrei prendere del ghiaccio secondo te?” le chiese.

“Forse sarebbe meglio, non ha un bell’aspetto in effetti”

“Beh grazie, comunque sono qui”

“Sì, e se stessi un po’ più fermo andrebbe anche meglio” mi disse

Riccardo iniziando a tamponarmi nuovamente il naso.

“Ok. Qui ho finito. Dovremmo dare un’occhiata all’addome”

entrambi ci girammo verso Victoria, che ci guardò con aria stranita.

“Emh… potresti..?” chiesi io con voce incerta accennando con la testa alla porta. Per fortuna capì il mio disagio e con imbarazzo mi disse:

“Sì certo, scusami”

non so se era una mia impressione, ma mi parve fosse diventata rossa in faccia.  Dopo che fu uscita mi tolsi la maglietta, e notai che avevo un paio di lividi molto evidenti sul petto.

Appena Rick mi sfiorò un dolore fortissimo mi fece urlare.

“Scusa Tommy. Sei sicuro di non volerti far vedere da qualcuno?”

“No, non è la prima volta che le prendo, tranquillo”

Restammo in silenzio fino a quando non finì di medicarmi. Dopo mi rimisi la maglietta e ci avviammo verso la mia stanza.
Ma appena cercai di aprire la porta Riccardo mi bloccò facendomi segno con il dito di stare zitto.
Lo guardai con faccia stranita ma lui mi ignorò e aprì leggermente alla porta per poi iniziare a guardare fuori come se fossimo in un film di spionaggio e stesse controllando che non ci fossero bombe nella stanza. Sgattaiolai sotto a lui e mi affacciai anche io.
Vidi che Victoria era rivolta verso la finestra e non ci stava degnando di uno sguardo. Guardai più attentamente e notai che stava parlando al telefono.

“Mi hai fatto prendere un infarto Sophie. Pensavo stessi male sul serio, ma si può saper per quale cavolo di motivo hai finto di svenire?” chiese Victoria con voce scossa ma con un volume di tonalità basso.

Sophie aveva finto? Victoria interruppe subito i miei vari film mentali e riprese a parlare.

“Vabbene. Ma per favore stai attenta a Scott. Non vorrei facesse cavolate” Disse come se fosse preoccupata.

“Ehi non ti arrabbiare! Mica sono io quella che ti ha picchiata!” disse stavolta urlando.

Se ne rese conto e si girò subito verso di noi. Riccardo cercò di chiudere la porta in tempo, ma fallì miseramente, e si chiuse il piede in mezzo.
Cacciò un urlo poco virile e poi riaprì subito la porta.

“Scusa Sophie devo andare” disse Victoria attaccando senza aspettare una risposta.

“Allora cosa ci volevi dire su Sophie?” Chiesi cercando di cambiare argomento.

Ovviamente il risultato fu simile a quello di Rick di chiudere la porta. Un fiasco.

“Non vi hanno insegnato che è maleducazione origliare le telefonate altrui?”

“Non pensavo esistesse ancora qualcuno che dice origliare” dissi sovrappensiero.

“Non provare a cambiare argomento. Quanto avete sentito?”

“Beh, più o meno tutto” disse Riccardo.

“Sophie mi ucciderà!” disse Victoria accasciandosi sul pavimento e restando con le spalle ancorate al muro.

The Thread of LifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora