CAPITOLO 5

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È arrivato il mio compleanno e tra poche ore Davide varcherá quella porta. Per questa serata ho deciso di tingere nuovamente i miei capelli. Li ho fatti di un rosa tenue, mentre prima erano azzuri, ormai alquanto scoloriti. Indosso dei semplicissimi skinny neri strappati alle ginocchia e una maglietta bianca di Francesco, mi va larga come tutte le sue magliette, ma comunque è una delle mie preferite perchè porta il logo dei Guns 'n roses!
Alle 21 in punto come eravamo d'accordo, Davide suona il campanello e quando Gaia va ad aprire la porta, si trova davanti una versione di Davide che non avevamo mai visto.
La prima cosa che noto è che ha in mano una rosa, poi vedo che nasconde qualcosa dietro la schiena e ha un'espressione un po' delusa. Forse si aspettava che andassi ad aprirgli io? Mi avvicino a lui mentre faccio cenno a Francesco di portarsi Gaia nell'altra stanza per qualche minuto. Appena gli sono davanti mi porge il suo regalo, ma sinceramente non mi interessa di quello, mi interessa solo potergli stare tra le braccia per qualche secondo, allora appoggio la scatola che mi ha dato sul muretto vicino alla porta e lo abbraccio calorosamente.
Io: "Grazie per essere venuto, ad un certo punto ho pensato non venissi piú. Sai, pensavo mi scrivessi un messaggio per accertarmi della tua presenza questa sera, ma non mi è arrivato nulla."
D: "Si lo so, scusami tanto, ma sono stato impegnato tutto il pomeriggio per cercare il regalo giusto per te, ci tengo veramente tanto!"
Detto questo mi cinge i fianchi e mi avvicina ancora di piú a lui, affinchè in nostri bacini si tocchino. A questo punto ruota leggermente la testa e mi da un bacio con le sue morbide labbra. Prima di baciarmi peró, mi dice qualcosa che non capisco, ma non glielo faccio ripetere e gli getto le braccia al collo per stargli piú vicina.
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La serata è finita e non mi sono accorta che ora si è fatta, sono le due del mattino! Mia madre mi aspetta a casa e io non le ho ancora mandato un messaggio per avvisarla che non torno a casa sta notte. L'idea era quella di passare la notte da Gaia, stava per venirci a prendere suo papá, ma prima che Davide si metta le scarpe per uscire, mi sussurra all'orecchio di seguirlo. Mi alzo dal divano e faccio come mi chiede, lo prendo per mano e lui mi conduce fuori dalla porta. Faccio caso al fatto che ci sono tutte le mie cose raccolte in una borsa sulle scale e le mie scarpe sono lí sullo zerbino. Davide mi appoggia alla porta appena la chiudo e mi bacia con passione e trasporto, dopo le labbra scende a darmi tanti baci sul collo e poi arriva all'orecchio e mi dice a voce bassa "Ho preparato tutto, adesso chiamo un taxi e poi andiamo da me". Io sono entusiasta, aspettavo che mi dicesse quelle parole forse da troppo tempo, ma al momento stesso penso a Gaia e Francesco. Non posso andarmene senza salutarli e dirli dove vado, il padre di Gaia sará qui a momenti e se non mi trova con lei? Lo dirá a mia madre o forse manterrá il segreto?
Non lascio che Davide entri nei miei pensieri, quindi annuisco semplicemente, mi infilo le scarpe e poi scendo le scale con la mano intrecciata alla sua.

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