Due settimane piú tardi
Io: "Finalmente è arrivato il giorno di cui parliamo da quanto siamo piccine!"
G: "Ancora non ci credo che tu abbia fatto tutto questo per me! Sei straordinaria Camilla e non lo dico per scherzo, lo penso veramente. Questo è il decimo compleanno che passo assieme a te e veramente non potrei chiedere di meglio. Ti voglio bene" finito di parlare, Gaia mi abbraccia con qualche lacrime che le riga il viso e io ricambio stringendola piú forte. So quanto si sente al sicuro con me e per questo non me ne andró mai.
Non siamo mai state due ragazze molto sdolcinate, infatti ci siamo dette poche volte ti voglio bene, ma ce lo siamo sempre dimostrato a vicenda. Abbiamo sempre dato il massimo per fare in modo che la nostra amicizia durasse nel tempo, e infatti eccoci qui! Dieci anni non sono pochi, per niente, ma noi nonostante tutte le litigate siamo riuscite a non arrenderci al primo ostacolo. Le sono grata per tutto e non smetteró mai di esserlo.
Lo schermo del mio telefono si accende: Francesco mi sta chiamando.
F: "Noi siamo qui sotto da dieci minuti, avete intenzioni di scendere o dobbiamo venirvi a prendere per i capelli?"
Io: "Non provarci nemmeno, tu non sai quanto ci ho messo per arricciare i capelli di Gaia! Quindi ora se aspetti un minuto in piú non cambia nulla" e chiudo la chiamata. Francesco lo sa benissimo quanto mi dia fastidio quando mi mette fretta, eppure continua a farlo. Cerco di non fare trasparire l'irritazione sul mio volto e finisco di prepararmi.
Per la serata mi sono truccata, cosa che non faccio molto spesso da un po' di tempo. Ho semplicemente fatto una sottile linea di eyeliner e ho messo mascara in abbondanza! Indosso dei pantaloncini in jeans a vita alta e una semplicissima camicietta nera. Ai piedi indosso come sempre le mie vans, ma questa volta ho quelle bianche, infatti appena esco di casa c'è Francesco che dall'altra parte della strada mi urla "DAAAAAMN DANIEL!". Appena sento quelle due parole scoppio a ridere anche se me lo aspettavo, d'altronde è Francesco!
Noto fin da subito che Davide è andato dal parrucchiere e si è tagliato i capelli cortissimi, ma, sinceramente, a me cosí piace ancora di piú. Con i capelli cosí corti fa risaltare ancora di piú i lineamenti del suo viso. La maglietta che ha indosso questa sera fa intravedere i suoi pettorali. Non ha molti muscoli, non è uno che va in palestra e che è in fissa con il fisico, si mantiene in forma con gli allenamente di calcio e qualche corsetta il lunedí sera che va a fare per conto suo. Indossa dei semplici jeans neri, strappati sulle ginocchia, come suo solito. Ha le sue scarpe preferite ai piedi, ovvero le vans nere, usa praticamente solo quelle!
Mentre io sono giá salita in macchina, e sono sui sedili posteriori in mezzo al mio ragazzo e al mio migliore amico, Gaia sta discutendo con Riccardo. Se inizia cosí la serata, lo prevedo molto lungo il viaggio! Salgono in macchina all'uninsono e entrambi sulla faccia hanno un'espressione arrabbiata. Conoscendo Gaia tra poco esploderá in un pianto rumoroso, mentre Riccardo spaccherá qualsiasi cosa gli sia a portata di mano, basta che non sia la sua macchina. Faccio accostare Riccardo sul ciglio della strada anche se siamo partiti da poco, faccio scendere sia lui che Gaia e cerco di farli chiarire. Non reagiscono alle mie parole, uno dei due l'ha fatta grossa questa volta. Cerco di pensare se sono al corrente di qualcosa, non mi viene in mente nulla, finchè non ricordo.Una settimana prima
Gaia è sdraiata sul mio letto e sta piangendo ormai da due ore. Non mi ha ancora spiegato il motivo, ma se è per colpa di Riccardo giuro che gliene dico quattro! Nel frattempo cerco di consolarla, ma lei non da una minima attenzione alle mie parole, quindi vado in bagno e cerco di rintracciare il suo ragazzo mentre prendo altri fazzoletti per Gaia. Non risponde a nessuna delle mie chiamate e i messaggi su Whatsapp non gli arrivano, non è collegato ad internet. Quindi deduco che ha il telefono spento e che non vuole farsi trovare.
Gaia ha preso coraggio e, sommersa dai suoi fazzoletti pieni di lacrime, inizia a raccontarmi la ragione di quel pianto infinito.
G: "Ieri mattina ero con Rick, avevo il suo telefono in mano per fare una foto a noi due. Me l'aveva dato lui, il telefono, non glielo avevo preso dalle mani e quindi non puó dirmi niente! Non ci siamo mai nascosti nulla, il mio telefono gliel'ho sempre mostrato senza paura e lui ha sempre fatto lo stesso con me"
Non riesco a capire cosa ci sia da piangere in quello che mi ha raccontato fino ad ora, infatti annuisco e le chiedo di continuare. Vedo anche che sta andando nel panico quindi le stringo la mano mentre lei riinizia a parlare.
G: "Ad un certo punto, mentre stavo per scattare la foto, compare sullo schermo del telefono una chiamata di un numero che non è salvato e ho guardato Rick con un'aria perplessa. Allora ho risposto senza esitare e ho messo in vivavoce"
Sta per piangere di nuovo, quindi le porgo subito i fazzoletti e la supplico di essere forte e continuare.
G: "Appena la chiamata ha inizio, riconosco la voce di una ragazza, Jessica, che ringrazia Rick per la notte da poco trascorsa assieme. Riccardo mi ha preso il telefono dalle mani, ha tolto il vivavoce e ha iniziato ad urlare contro Jessica, ma ormai il danno era fatto!" a questo punto Gaia esplode e io la accolgo tra le mie braccia.
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Sei arrivato all'improvviso.
Teen FictionCamilla, 17 anni, in balia di un amore tanto aspettato. Davide, 18 anni, pensa di innamorarsi della persona sbagliata mentre poi scopre che è quella giusta. Cami da tutto per scontato da quando si fidanza ma gli amici che ha le rimarrano accanto qua...