III. Ribellione

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Uno strano rumore si sentì perpetuarsi nell'ombra, mentre l'odore nauseante continuava a persistere nell'aria, non sapeva dove si trovasse, aveva gli occhi bendati e la bocca chiusa da un nastro isolante, non c'era certo bisogno di dire che i suoi polsi e le sue caviglie fossero legate, l'unica cosa che poteva fare era stare lì seduto nell'immobilità di quel luogo, mentre sentiva degli strani rimbombi provenire al di fuori di quella stanza.

Non faceva caso a ciò che gli succedeva intorno, non sapeva neanche da quanto tempo fosse lì, l'unica cosa che veramente voleva sapere era perché aveva mandato lui? Perché quell'idiota del suo Leader aveva affidato quella missione a lui? Non poteva mandarci SandStorm oppure GreyStrep? Perché aveva scelto lui che era diventato Warrior da poco?

Ecco forse erano solo queste le domande a cui voleva veramente una risposta, però forse non l'avrebbero avuta, forse sarebbe rimasto lì a marcire e magari i suoi compagni non si sarebbero nemmeno accorti della sua mancanza, tanto non piaceva particolarmente a nessuno, e questo lo aveva capito da tempo.

Ci fu un cigolio sommesso, e il buio fu invaso prepotentemente da una striscia di luce che andò ad illuminare la sua figura rannicchiata a terra, Scourge sorrise malefico e con passo lento arrivò davanti a Grau.
Fece scivolare la benda del ragazzo sotto il mento, ed i suoi occhi blu si specchiarono di nuovo nei suoi celesti.
"Allora, ora parliamo"
Gli tirò su il mento e ridacchiando gli tolse il nastro isolante dalla bocca, Grau ringhiò, i suoi occhi si accesero di rabbia.
"E secondo te io, che sono stato rapito e rinchiuso in questa stanza, legato e bendato parlerò con te?"

Scourge ghignò serafico, c'era qualcosa in quel ragazzo che andava al contrario, tutti i Warrior che aveva incontrato fino a quel momento erano sempre perfettini e stupidi, non trasgredivano mai le regole, invece lui sembrava non importargli di niente e nessuno, c'era una sottile differenza tra la strafottenza che gli altri gli riservavano e la sua, perché la sua non era uno schermo perché aveva paura di lui, no era semplicemente strafottenza pura di tutto ciò che lo circondava compreso lui, era questo ad attrarlo a quel ragazzo, era la voglia di farlo piegare, di vederlo finalmente abbassare le difese e perdere sotto il suo sguardo, lo voleva domare, quel ragazzo ribelle doveva essere suo.

Ridacchiò come impazzito per smettere un istante dopo e cominciare a stringere il mento del ragazzo, avvicinò il viso il più possibile vicino a quello dell'altro, il suo respiro leggero sfiorava e si fondeva con quello di Grau, fece in modo che i loro occhi si fermassero a fissarsi a vicenda.
"Tu, piccolo gattino... sta tranquillo parlerai"
Gli soffiò sulle labbra le parole prima di diventare serio e lasciargli il mento alzandosi e dirigendosi verso la porta.
Grau che poteva fare? Beh avrebbe potuto fare molte cose, ma quella che lo stuzzicava di più era, in quel momento, farla pagare cara a quello stupido per averlo chiamato "piccolo gattino", poteva rinchiuderlo in un buco buio e puzzolente, legarlo e bendarlo, poteva persino guardarlo con superiorità di chi sa cosa gli sarebbe successo, ma di certo NON poteva chiamarlo "piccolo gattino".

"Brutto stronzo! Come ti permetti! Torna qua! Ora ti uccido con le mie mani!"

Non sapeva perché ma la sua voce era diventata strana, più profonda e quasi rauca, le corde vocali sembravano stridergli nella gola. Scourge non si voltò, ma si fermò, c'era qualcosa in quella voce che lo fece desistere dal fregarsene altamente di ciò che diceva il gattino e di uscire chiudendo a chiave la porta.

Grau cominciò a strattonare i polsi come a volersi liberare dalla corda che glieli legava, più tirava e più la pelle sfregava contro il materiale robusto, a forza di tirare i polsi presero un colorito più scuro.
"Tu brutto idiota come mi hai CHIAMATO?!"

Ora ne era sicuro se quel tipo non si fosse voltato si sarebbe tagliato i polsi pur di fargliela pagare.
I suoi bellissimi occhi blu mare si erano allargati così tanto da fargli male, e piccole striature rosse presero a vagare su di esso.
Scourge non seppe cosa lo fece voltare, ma quando guardò di nuovo in viso quel ragazzo, aveva capito cosa fare con lui. Molte volte quando una persona perde la ragione i suoi istinti aumentano di forza, questa forza cambia da individuo a individuo, e Scourge era l'unico a riuscire a capire come sfruttare quella forza, e ora sapeva che Grau non gli serviva solo per le informazioni.

"Che c'è ti sei imbambolato? Vieni qui e slegami così ti faccio vedere cosa sa fare il 'piccolo gattino' ''

I polsi presero a sanguinare appena strattonò con più forza, non gli importava di ferirsi, ma di certo non voleva essere più chiamato a quel modo, era un diminutivo che odiava, a forza di ripeterglielo tutti i giorni sua madre glielo aveva fatto odiare, lui non era più piccolo e debole, era cresciuto, era diventato grande e forte, molto forte, ma nessuno lo aveva visto, nessuno ci credeva.
Scourge ghignò di nuovo, si passò una mano tra i capelli e divertito riprese a parlare
"Grau! Perché fai così? È solo un diminutivo divertente!-tornò a passo lento dal ragazzo seduto per terra, si accovacciò di nuovo e di nuovo gli prese il mento- Che c'è? Nessuno si è accorto di te nel tuo Clan?- la sua voce prese un tono strafottente e canzonatorio mentre gli passava il pollice sul labbro inferiore- Io lo so quanto può essere brutto non essere considerati, ma alle volte basta un solo, piccolo ed unico sacrificio per far cambiare completamente il corso degli eventi" passò un'ultima volta il pollice sul labbro per poi premerlo, creando un piccolo solco.

"E sentiamo! Quale sarebbe questo sacrificio che dovrei fare? " non sapeva nemmeno lui cosa stesse dicendo, voleva solo sentire quale cazzata avrebbe detto quel ragazzo.
Gli occhi chiari di Scourge brillarono di follia mentre con un sorriso sadico incatenava i loro occhi.

"Ribellati" Grau non rispose, troppo impegnato a guardarlo negli occhi mentre le parole uscivano dalle sue labbra.
"Se loro non credono in te, tu ribellati e fagli vedere cosa succede a mettersi contro di te, - Scourge allontanò di poco il viso e molló quello dell'altro ragazzo solo per posare le mani sulle sue spalle e stringerle.- unisciti a me e fai capire a coloro che ti sminuiscono che tu sei più forte"
Finalmente c'era qualcuno che glielo diceva! Si! Lui era più forte e non gli importava più della sua missione o che il suo Clan lo odiasse, finalmente qualcuno lo aveva detto, lui era forte.
Senza rendermene conto si fidò del ragazzo davanti a sé, che fosse pazzo era ovvio, ma se solo un pazzo lo aveva capito allora anche lui era pazzo?

Scourge mosse lentamente una mano dalla spalla giù, verso il gomito del ragazzo arrivando lentamente al polso.
"Allora che decidi?"

A quella domanda Grau era pronto, e con assoluta certezza parlò.
"Accetto"

Gli occhi di Scourge si illuminarono di nuovo e la mano sciolse i nodi ai polsi sanguinanti.
Appena furono liberi Grau se li guardò, piccole striature rosse li avvolgevano e a tratti si facevano più scure e profonde, lì dove dolevano usciva il sangue che già per metà era seccato.

I'm A Demon, Do You Know It Angel? [Warrior Cats]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora