Parte 30

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"Aly devo ammettere che Sophie bacia davvero bene." Mi stringe ancora di più a sé e mi guarda con la coda dell'occhio in attesa di una mia reazione.
"Io invece ho notato che Jack lì sotto è abbastanza dotato."

Colpo basso.

"Che c'è, ora non parli?" Lo provoco.
"È che mi girano i coglioni solo al pensiero." Scuote la testa e quando sto per ribattere squilla il cellulare.

Tempismo perfetto.

'Vado a fare la doccia' mimo con le labbra ed entro in bagno. Mi spoglio e lascio che l'acqua scorra lentamente sulla mia pelle.

"Era Brian. Dobbiamo tornare a New York."

"Che cosa?! Ma stasera c'è il concerto di Tiziano Ferro!" Siamo nella stanza di Jack e Sophie e quest'ultima ha deciso di non tornare  a New York.
"Sophie cerca di capire."
"Come faccio a capire se non mi dite nulla."
"Anche noi non sappiamo molto, l'unica cosa sicura è che dobbiamo tornare il prima possibile perché è successo qualcosa di importante." Dylan cerca di spiegarle la situazione e sembra averla convinta, dato che inizia a gettare indumenti a caso nella valigia.

Il viaggio in aereo quando sei stressato e hai l'ansia diventa molto faticoso e snervante e, infatti, queste dieci ore sembrano non passare mai. Non riesco neanche a dormire, non ho voglia di leggere perché ho mal di testa e per di più sono seduta tra Dylan e un signore che russa.
 
"Piccola andrà tutto bene." Mi accarezza dolcemente  il dorso della mano per poi intrecciarla con la sua.
"Lo spero tanto." E tra le sue braccia riesco finalmente ad addormentarmi.

Siamo tutti a casa di Brian preoccupati e stanchi.
Ci ha appena spiegato che in questi giorni, tutte le notti, una macchina nera, un BMW, si è appostata fino all'alba sotto casa sua.
Di solito non c'è niente di male in una semplice macchina parcheggiata, ma il problema è che due uomini sono rimasti per tutto il tempo al suo interno.

"Pensi che sia opera di quel figlio di puttana?" Brian annuisce e Dylan apre un'altra birra.
"Dobbiamo muoverci e fare qualcosa." Jacob cammina per la stanza come un pazzo e Jack sembra essersi addormentato.
"Metteremo una cimice nella macchina." Jack è sveglio, ma credo abbia sbattuto la testa dopo questa frase.

"Sei pazzo. Come pensi di fare? Ci acchiappano."
"Cercheremo di farli uscire dall'auto, in qualche modo." Intervengo e ottengo sguardi stranito da tutti.
"Non ce la possiamo fare."
"E invece si. Appena si appostano, una persona  che loro non conoscono, tamponerà la macchina e ovviamente usciranno a vedere cosa sia successo e noi, approfittando della loro distrazione, piazzeremo una cimice sotto il cruscotto."
"A me sembra una buona idea. È un'occasione per fare chiarezza."
"Va bene. Stanotte metteremo questa spia."

"Gli agenti mi danno fiducia, ma noi dobbiamo essere bravi. Lucas, un agente nuovo, tamponerà la macchina e io piazzerò la cimice." Siamo appena usciti dall'ufficio dei superiori dei ragazzi e Dylan ci sta spiegando il piano per stanotte.

Dylan Povs.

La sera è ormai arrivata e la macchina è parcheggiafa sotto casa di Brian da ormai un paio d'ore.

'Sto per arrivare. Tieniti pronto.'

"Lucas sta arrivando. Vado a nascondermi."
"Ti prego stai attento." Alyssa mi prende il volto tra le mani e mi bacia dolcemente, come se potessi rompermi.
"Andrà tutto bene. Qualsiasi cosa accada voi non vi muovete da qui intesi?" Li indico e annuiscono, spero non facciano cazzate altrimenti salterà tutto.
Bacio un ultima volta la mia ragazza e scendo giù per le scale nascondendomi dietro il portone di legno.

Dall'esterno si sente un rumore sordo, lamiere che si scontrano e capisco che Lucas ha colpito. Metto il silenzioso al cellulare e apro leggermente la porta per vedere meglio la situazione.

'Ma che cazzo fai?' Un ragazzo con un cappellino è sceso dal lato del passeggero e si dirige spedito verso Lucas. La macchina dovrà costare un bel po' per incazzarsi così.
'Scusa è buio non ti ho visto.'
'Ci hai ammaccato la macchina.'  Anche l'altro è uscito e alza l'agente per il colletto del giubbotto di pelle.

È il momento giusto per uscire.

Cercando di non far rumore e di rimanere nell'ombra raggiungo l'auto.

Hanno lasciato gli sportelli aperti. Mi hanno facilitato il lavoro.

Attacco la cimice sotto il volante e cerco, nonostante il buio, di dare un'occhiata alla macchina. Non c'è niente di strano se non fosse per le due pistole sul cruscotto.

Dei passi si avvicinano, mi allontano il più velocemente possibile finendo in dei cespugli.

'Amico hai visto?'

Cazzo.
Stanno camminando verso di me e cerco di non muovermi per non far rumore.

'Non c'è niente qui.'

Con un bastone muovono l'erba e mi sfiorano la schiena.

'Sicuramente una volpe. Torniamo in macchina sennò ci fanno il culo.'

Ogni tanto la fortuna è dalla mia parte. Mi muovo nell'erba bagnata per raggiungere il cofano della loro macchina in modo che non mi vedano.

Mi fermo e memorizzo la targa.
Fatto.
Corro verso il portone e lo chiudo senza fare il minimo rumore.

"Amore mio." Alyssa mi salta addosso e mi stringe, sta tremando.
"Piccola sono qui." La rassicuro baciandole i capelli.

"Dylan stanno parlando."
Mi avvicino al computer e prendo un cuffia.

'Una volta che la prendiamo che facciamo?'
'La portiamo a Blood e poi se la vede lui. Ma io vorrei farmi un giretto.'
Una risata risuona nelle mie orecchie e d'istinto serro i pugni e guardo Alyssa.

'Una bella scopata come premio.'
Di nuovo  quella risata.
Prima che mi dimentichi segno la targa su un pezzo di carta e incarico Jacob di scoprire a chi appartiene l'auto.

Pronunciano un nome. Quel nome. Non ho più nessun dubbio. Ora posso incastrarli come dico io. La palla passa nelle mie mani e le regole del gioco le decide il sottoscritto.

***
Buona Domenica a tutti ❤
Come state?
Quale sarà mai il nome che ha sentito Dylan? Cosa vorrà fare adesso?

Comunque volevo informarvi che la storia è giunta quasi al termine e per ora non ci sarà un Sequel.
Ho però in mente un'altra storia, che inizierò presto a scrivere e a pubblicare non appena avrò concluso questa.

Vorrei che voi continuaste a seguirmi anche in quest'altra avventura, ci tengo davvero tanto.

A presto ❤😙
🌟🌟🌟

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