«Io provare qualcosa per te? Sei davvero convinto che io sia interessata a te? Ma smettila Jorge! » spero che questo ragazzo stia scherzando, lui non mi interessa, mi attrae, si, non posso negarlo, ma non provo nulla per un ragazzo che conosco da poco e che deve essere visto come un fratello. «Smettila. Credo che tu ti faccia troppi film mentali e poi..» «Ok, basta, era una battuta. Rilassati.» mi interruppe alzandosi. «Io..» si giro attorno con le mani in tasca senza guardarmi «..io vado, Daniel sta uscendo, e mio padre e mia madre sono ad una cena. Se hai bisogno, sono in camera mia.» disse rientrando a casa senza aspettare che io rispondessi.
Indossava un jeans strappato e una canottiera della tuta di basket rossa e bianca che mostrava tutta la sua muscolatura. Era affascinante. Forse anche troppo, e devo ammettere che era sempre più difficile convivere con lui.
Ero rimasta spiazzata da ciò che avevo udito. Jorge stava insieme a Stephie da 3 anni, ma possiamo dire che l'aveva tradita. Era stato a letto con un altra e lei non ne sapeva nulla. Si ok, aveva bevuto. Ma anche qui adesso non aveva detto di essersene pentito. Che razza di mascalzone era?Inizia a vedere lampi nel cielo e sentire dei tuoni e capii che stava per iniziare un temporale; così decisi di rientrare, erano mezzanotte e ancora a casa non c'era nessuno se non io e Jorge in camera sua. Stare a casa con lui mi spaventata e affascinava allo stesso tempo.
«Jorge?» picchiettai sulla sua porta «vieni, entra.» riuscii a sentire. Aprii lentamente la porta e vidi che stava togliendosi la maglietta. «Oh, io..» feci per richiuderla velocemente «Tranquilla, entra.» insistette «Ho solo cambiato la canottiera.» disse infilandosene una tutta bianca. Era attraente, forse troppo. Con lo sguardo abbassato imbarazzato entrai. «Hai paura?» mi chiese ridendo «un po'.» ammisi «Odio i temporali.» dissi sedendomi sul letto. «Sono carini invece. È figo rimanere a casa e vedere fuori piovere. È romantico.» rise, facendo ridere anche me. «Vuoi una birra?» mi disse aprendo il piccolo frigo che aveva in camera. «Oh si, volentieri.» ne stappò due. Poi si sedette sul divanetto della sua camera e accese la TV. «Quindi Daniel è ad una festa?» chiesi «Si, avrebbero finito tardi.» «Cecilia e Jack invece dovrebbero tornare a breve no?» in quel momento squillò il mio cellulare. «Scusami un attimo.» dissi a Jorge, rispondendo. «Pronto? Va bene, sì certo, oh.. ok, mi dispiace. Si certo. A domani.» Jorge mi guardò come per chiedermi chi fosse a telefono mentre sorseggiò un altro po' della sua birra. «I tuoi sono rimasti bloccati al ristorante dove hanno mangiato per quella cena con amici, resteranno lì a causa mal tempo. Semmai Daniel dovesse chiamarci dovremmo andare a prenderlo noi, cioè tu o io.» «Bene, fantastico!» esclamò alzando un sopracciglio e ridacchiando ironicamente. «Martina..» mi chiamò poi alzandosi dal divanetto. «Io..» in quel momento si spense la TV e finì la luce in seguito ad un lampo. Mi alzai velocemente «Aiuto Jorge!» mi aggrappai alla sua canottiera poggiando le mie mani sul suo petto. «Sta tranquilla.» mi disse poi abbracciandomi. «È solo andata via la luce.» solo in quel istante mi resi conto della situazione un po' imbarazzante. Ma avevo paura. Io odiavo i temporali, davvero. Era una specie di fobia. Anche io lo abbracciai. Poco dopo poi lo vidi allontanarsi e allontanarmi. «Aspetta. Accendo due candele.» e così fece. Poi accese due torce tascabili e le appese in modo che potessero far luce in tutta la stanza. Oh, adesso con un po' di luce andava molto meglio. Quanto meno riuscivo a vedere lui, la stanza e il resto.
In quel momento un altro lampo e dei tuoni assordanti stavano preoccupandomi molto di più. Io indossavo ancora i miei pantaloncini bianchi e una canotta blu. Era un temporale estivo e forse era anche peggio di quello invernale. Ero tranquilla in stanza con Jorge, anche se mancava la luce. Non che io fossi al sicuro con lui, intendo come un fratello maggiore, non fatevi strane idee.
«Hai ancora paura?» mi chiese Jorge sedendosi sul letto accanto a me. «No, con la luce va molto meglio.»«Cosa stavi dicendo prima che finisse la luce?» chiedi ricordando che aveva quasi iniziato un discorso. «Ah, si, è vero.» disse alzandosi nuovamente «Volevo dirti che..»

ESTÁS LEYENDO
Tra le stesse mura || Jortini
FanfictionSono Martina, Martina Stoessel. Non ho più una famiglia, non l'ho mai avuta. Ho trascorso i giorni della mia infanzia in un collegio e adesso, vivo in Messico e da ben 7 anni sono stata affidata alla famiglia Blanco, che mi ha saputo dare tutto l'am...