CAPITOLO 7 - Forte attrazione

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«Jorge! Basta! Non doveva succedere. Non doveva» sussurrai allontanandolo velocemente trattenendomi dallo scoppiare a piangere. «Martina, Jorge?» chiese Daniel con un espressione confusa. «Cosa stavate facendo?» chiese fissandoci.

Ditemi che Daniel non aveva visto ne sentito niente vi prego. «Allora..?» insistette alzando un sopracciglio, mentre Jorge si portò una mano tra i capelli guardando il pavimento. «Noi..stavamo.. pulendo..» disse Jorge gesticolando ed indicando il lavello. Io volevo piangere. Daniel scosse il capo. «Martina tutto ok?» mi chiese notando che continuavo a fissare il pavimento con gli occhi lucidi pieni di lacrime che aspettavano il momento giusto per venire giù. «Io...si.. Daniel..io, vado in camera mia.» conclusi correndo di sopra per poter piangere liberamente. E così feci, non appena fui in camera mia chiusi la porta alle mie spalle, e appoggiandomi li stesso mi feci scivolare per terra tenendo le spalle al muro, con le mani tra i capelli.
Cosa era appena successo? È stato più forte di me, non sono riuscita a controllarlo. E se Daniel non fosse arrivato cos'altro sarebbe successo? Piangevo non tanto perché mi ero fatta baciare e avevo baciato, perché credetemi, era stato fantastico. Ero stata trasportata dal calore del suo corpo e delle sue labbra. Ma cavolo, davvero, lui era fidanzato, viveva nella mia stessa casa. Forse da quel momento non avrei più avuto il coraggio di guardarlo negli occhi.

POVS JORGE

«Jorge?» Daniel richiamò la mia attenzione per avere spiegazioni indicandomi Martina che era scappata di sopra. Insomma, Daniel aveva quasi 16 anni, non era così cretino. Era adolescente, non potevi fingere. «Beh, Daniel.. come è andata la festa?» cercai di cambiare discorso per evitare altre domande. «Figo! Mi sono divertito.» sembrò non volere sapere cosa fosse successo, infatti non insistette. «Fantastico!» dissi infine infilandomi la canottiera e cercando le chiavi della mia auto, dirigendomi verso la porta. «Jorge, vuoi uscire così?» mi chiese notando l'abbigliamento. «Farò solo un giro. A più tardi.» chiusi la porta dietro di me e salii in macchina.
Dannazione, cosa avevo combinato? Un'altra delle mie. Però è difficile convivere con qualcuno da cui sei attratto. Ma che caspita stai dicendo Jorge? Sei fidanzato. Quella ragazza devi vederla come una sorella. Ma dai, non prendiamoci in giro, la conosco da una settimana e non potrebbe mai essere mia sorella. Ne ho già combinata una peggiore l'altro giorno, ma adesso chi avrebbe avuto il coraggio di guardare Martina negli occhi?

Dopo aver fatto un giro, nel pomeriggio tornai a casa nella mia camera e mia cambiai, indossai i miei jeans chiari strappati e una t-shirt a maniche corte verde militare. I miei non erano ancora tornati e sarebbero tornarti questa sera.

POVS MARTINA

Avevo bisogno di rilassarmi. Avevo bisogno di non pensare. Ma non volevo farmi vedere in giro per casa. Decisi di vestirmi, di indossare i miei pantaloncini di jeans e la mia camicia a quadri viola, le converse e attaccare i miei capelli in una coda di cavallo. Stavo male internamente, ma cosa avrei dovuto raccontare a Jack e Cecilia che loro figlio è uno stronzo? "Ma dai Martina, non è tutta colpa di Jorge! Anche tu lo hai voluto!" Continuava a ripetermi la mia coscienza, che non aveva torto.

Mentre continuavo a guardarmi allo specchio pensando a quella mattina, sentii bussare alla mia porta. «Avanti.» dissi, posando le ultime cose nell'armadio. Avvertii che qualcuno in silenzio entrò, chiudendo la porta alle sue spalle. Poi alzai il capo dal cassetto e allo specchio potei vedere che alle mie spalle era entrato Jorge, che continuava a fissare il pavimento. «Vai via.» dissi. «Martina, io..» «So già cosa vuoi dirmi.» «Non dovevo, hai ragione, scusami.» sapere che quello che era successo era considerato tutto uno sbaglio mi faceva male, ma aveva ragione. «Sei solo un bastardo.» «Può darsi.» disse arricciandosi le mani. «Però tra noi c'è attrazione e non possiamo negarlo.» «Jorge sei fidanzato!» mi voltai urlandoglielo contro. «E tra noi non potrebbe mai esserci nulla!» continuai. «Senti, fra 3 giorni arriverà Stephie e non voglio che trova questa specie di tensione tra di noi. Per favore, dimentichiamo tutto e cerchiamo di vivere tranquillamente, o almeno provarci. O anche i miei e Daniel capiranno tutto.» «Sai quanto ho pianto? Ne hai idea?» chiesi urlando «Shh.» mi invitò ad abbassare la voce perché Daniel era a casa. «Lo so e mi dispiace.» concluse guardandomi negli occhi sinceramente. «Volevo chiederti scusa.» disse infine voltandosi per uscire dalla stanza. «Scusami tu per non averti allontanato.» dissi infine notando che stava uscendo dalla porta ignorandomi.

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⏰ Última actualización: Feb 06, 2017 ⏰

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Tra le stesse mura || JortiniDonde viven las historias. Descúbrelo ahora