Non riesco a capire cosa intendeva.
La campanella suona e mentre metto i libri nello zaino Thomas mi si avvicina.
"Che cosa vuoi?" Sono a disagio, devo far finire la conversazione il prima possibile.
Sono passata dal adorare questo ragazzo ad odiarlo, è un completo idiota.
"Hai voglia di venire da me domani sera?" Fa la faccia da pervertito.
"Ho da fare." Non è una bugia, devo uscire con Gabriel.
"Hai il tempo per ripensarci." Ride e se ne va.
Col cazzo che ci ripenso.
Esco dalla classe al suono della campanella delle 17 e mi dirigo verso la fermata dell'autobus, dove incontro Jade.
"Sei sopravvissuta mi pare." Dice lei scherzando.
"Chi era quel ragazzo che ti parlava durante l'intervallo?" Chiede incuriosita.
"Si chiama Gabriel, fa il corso di matematica con me e mi ha invitata ad uscire domani sera."
"Uuuuh, un appuntamentooo." Mi prende in giro.
"Non so dove mi voglia portare e cosa devo mettermi, sto in ansia."
"Metti qualcosa di carino, elegante ma non troppo, tipo il vestitino rosso che ti abbiamo fatto comprare." Mi consiglia Jade.
"Ok... Va bene..." Il mio autobus arriva quindi saluto Jade e me ne vado.
Chiudo gli occhi e inizio ad ascoltare la musica. Non mi rendo conto del tempo che passa e mi addormento.
Quando mi risveglio qualcuno mi sta scuotendo, mi accorgo che sono lontanissima da casa, probabilmente una decina di fermate più avanti, alla stazione dei bus e quello che mi sta provando a svegliare è proprio l'autista che mi dice che l'autobus è fermo.
Oh mio Dio, se questo è l'orario di chiusura dell'autobus vuol dire che sono le 20!
Devo chiamare un taxi, prendo il telefono ma mi accorgo che è scarico. L'autista mi fa uscire dalla vettura e inizio a schizzare.
Adesso come faccio? I negozi sono chiusi, non posso usare il telefono di nessuno perchè la gente sta cenando, posso fare solo una cosa, camminare.
Non so da quanto tempo sto camminando ma alla fine riconosco la via di casa e arrivo, stanca morta dalla fatica.
Suono il campanello perchè non ho la forza di aprire la porta con le chiavi e mi apre Thomas.
"Ma ti sei trasferito a casa mia?!?!" Sono furiosa senza un apparente motivo, non ce la faccio più ad averlo sempre fra i piedi.
Lo spingo ed entro in casa, mi chiudo in bagno e mi faccio una doccia perchè sono tutta sudata e puzzo.
Non capisco, prima Thomas non sa nemmeno che esisto, invece ora che non mi piace più, anzi non lo sopporto proprio, addirittura mi parla.
È proprio in stile MAI 'NA GIOIA.
Mi viene in mente all'improvviso una cosa: DEVO FARE I COMPITI.
Esco di corsa dalla doccia, scivolo e inciampo, ovviamente, metto l'accappatoio e mi fondo in camera.
Sono le dieci di sera, sono stata due ore sotto la doccia, infilo il pigiama e inizio a studiare ma nel momento in cui apro il libro bussano alla porta.
"Avanti." Temo sia Thomas.
Non lo è, invece è mio padre che rosso dalla rabbia mi urla: "Dove sei stata tutto il giorno?!?!Potevi avvisarmi che stavi fuori, chiamarmi, mandarmi un messaggio..." Era furioso.
"Papà calmati, ero in autobus e mi sono addormentata, è stato un incidente."
"Incidente?! Stavo per chiamare la polizia! Io... Io..."
"Cosa papà?"
"Non posso perdere anche te, ok? Sei la mia bambina, mi è già bastato perdere tua madre." Rimango zitta, è la prima volta che papà mi parla di mia madre. Di solito chiedevo cose ad Ed.
Mio padre mi guarda per l'ultima volta ed esce.
Mi rimetto a studiare, basita.
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Kiss Me
RomanceAlice è una ragazza più o meno come tutte, forse un po' troppo timida, frequenta la scuola superiore di Los Angeles e la sua vita procede normalmente, finché non s'innamora sempre di più di un ragazzo che le incasinerà un po' tutto.