Quella mattina faceva decisamente caldo, il foglio in bacheca diceva che la prima lezione di Surf era alle dieci del mattino e dovevamo trovarci tutti sulla spiaggia a quell'ora. Carica più che mai andai a prepararmi.
Presi un borsone e ci misi dentro l'asciugamano e vestiti di ricambio, il costume l'avevo già indosso.
Ero agitata, non solo perché era la prima lezione di surf ma anche perché c'era Dylan. Non avevo più parlato dopo quella volta in riva al lago. Ci siamo visti sia a pranzo che a cena il giorno dopo ma ci siamo solo scambiati qualche sguardo.
Era il primo con cui avessi mai flirtato, mi piaceva ma non volevo di certo fare il primo passo, o farmi travolgere dal suo fascino. Dovevo godermela questa cosiddetta vacanza, non volevo di certo farmi spezzare il cuore.Eravamo in una decina, tutti maschi tranne io e Maya, lei si era messa vicina a Dylan, io ero di fianco a due ragazzi altissimi pieni di muscoli, questi facevano surf da anni me lo sentivo. Mi sentivo a disagio quando arrivò l'istruttrice, parlava sulla posizione da mantenere sulla tavola e per i principianti diceva solo di stare a pancia in giù e seduti per la prima lezione, chi aveva più esperienza poteva già cavalcare le onde. Da quello che avevo capito solo io e Maya eravamo principianti, fantastico.
Eravamo in acqua da un po', io e Maya ce ne stavamo vicino alla riva sedute per prendere confidenza con la tavola e il mare, Dylan e gli altri si divertivano surfando le onde.
Io non ce la facevo più, mi sembrava noioso, non facevamo niente, volevo anche io divertirmi, dopo aver osservato a lungo la tecnica che usava Dylan decisi di andare anche io.
Iniziai a nuotare con la tavola sotto la pancia verso l'alto mare, vicino agli altri, non volevo fare la superdonna, avrei fatto solo un'onda piccola ma volevo provare.
Quando mi girai vidi Maya che mi guardava, lei era rimasta lì, aveva uno sguardo impaurito addosso, fifona.
Lasciai passare tre onde decisamente troppo grosse, poi arrivò una abbastanza decente, piano piano mi misi in piedi, iniziai a sorridere, finalmente, sentivo l'adrenalina scorrere nelle vene, mi girai e l'onda era esattamente dietro di me, incominciai a sentire una spinta in avanti e m'incurvai appena, lo stavo facendo! Stavo surfando anche io! Ero contentissima non vedevo altro che davanti a me poi in un attimo ero sott'acqua. Iniziai a nuotare con la tavola attaccata alla caviglia quando riuscii ad uscire mi aggrappai ad essa, mi guardai intorno e vidi subito un altra tavola venire verso di me, fantastico sarà l'istruttrice, mi bannerà dal corso.
Invece era Dylan.
-Marnie! Sei pazza? Stai bene?- era preoccupato e allungò una mano per aiutarmi a tirarmi su.
-Si, fifone, sto bene!- incominciai a ridere e invece di tirarmi su con il suo aiuto lo tirai in acqua. In un attimo anche lui era tutto bagnato di fianco a me.
- Sei pazza!- incominciammo a ridere di gusto, era bello ridere con lui.
-Dylan! Dylan! Stai bene?-
Una voce conosciuta si faceva strada verso di noi, era Maya.
-Ti ho visto cadere in acqua! Pensavo che...qualcosa ti avesse fatto male.- era di fronte a noi seduta sopra la sua tavola. E questa cosa voleva adesso?
-Sto bene Maya, io e Marnie stavamo scherzando.- e mi sorrise, io sapevo della cotta di Maya per Dylan, ma non mi dispiaceva affatto che lui mi dava attenzioni.
-Beh Marnie non si dovrebbe fare così, è il nostro primo giorno, dovremmo seguire le regole dell'insegnante.- Mi dava davvero sui nervi Maya.
- Dai Maya lascia perdere, voleva solo provare, sei stata brava sai? Ti stavo guardando!- Dylan non faceva altro che guardarmi, a malapena guardava Maya anche se lei continuava a dirmi le cose che si possono fare e le cose che sono vietate.
-Scusa ma io non sono una che segue le regole.- dissi ammiccando a Maya, stava decisamente giocando con il fuoco, non accetto che me lo dicono gli insegnanti figurati una ragazza come me.
-Ma tu sei quella che dorme sopra a Lydia vero?- disse poi con un ghigno sul viso, non sapevo dove voleva andare a parare.
Dylan ci fissava, noi due eravamo ancora in acqua.
-Si, perché?- dissi sfidandola.
Lei iniziò a ridere.
-Allora sei tu che russi come un trattore tutte le notti!- e rise ancora più forte.
Volevo alzarmi e picchiarla, tirarle quei stupidi capelli e romperle il naso.
Dylan iniziò a ridere, ecco cosa voleva fare, screditarmi ai suoi occhi.
Adesso volevo andarmene e basta, e lei lo sapeva che aveva vinto.
-Ehi Marns davvero russi? È una cosa carina! Vorrei sentirlo qualche volta!- e ammiccò a me, ma allora non lo riteneva una cosa vergognosa, stava flirtando. Iniziai a ridere anche io, ora l'unica che non rideva era Maya.
-Ehi! Voi! Che ci fate nell'acqua? La lezione è finita! Avanti uscite!- l'istruttrice ci stava urlando dalla spiaggia, non ci credevo che ero riuscita a farla franca, Maya aspettò che Dylan fosse risalito sulla sua tavola e lo segui.
Idiota pensai.
Arrivai alla spiaggia anche io e lasciai la mia tavola all'istruttrice.
-Sei Marnie vero?- disse lei controllando la lista dei nomi.
- Si.- risposi nervosa e infreddolita.
-Sei stata imprudente, ma brava, ti voglio rivedere la prossima volta riprovarci.- poi mi fece l'occhiolino. Un sorriso mi spuntò sul viso ero decisamente contenta di quella mattinata.
STAI LEGGENDO
Smoke with me, Stay with me, Love me. //Dylan O'Brian
FanfictionMarnie Thompson 16 anni, vive con i suoi genitori in un paesino della California, vive la vita alla giornata senza un vero amico, ma quando i suoi genitori la obbligano a passare due mesi a un campo vicino al mare la sua vita carierà per sempre. In...