Appoggiai i miei piedi caldi al muro gelato della camera, la testa mi penzolava giù dal letto, riuscivo a guardare con una diversa prospettiva il resto della mia camera. Tutto sottosopra. Eppure mi sentivo a mio agio, l'ho sempre pensato, io sono nata diversa, io sono nata sottosopra.
Era appena iniziata l'estate è questo per me voleva dire niente scuola e più tempo in camera mia a leggere e farmi i fatti miei.
Avevo degli amici, se si possono chiamare amici, io non li considero tali. Non abbiamo quasi niente in comune, l'unica cosa che ci piace è fumare e girare di notte per le strade vuote di Santa Monica.
Vivo qui da quando sono nata, i miei due avvocati che non pensano altro che a lavorare hanno comprato una villa in un quartiere residenziale nelle periferie della città.
Inutile dire che io odio stare qui, l'unico mio rifugio è la mia camera, qui posso essere me stessa, qui posso essere Marnie.- Marnie, tesoro? Puoi scendere per favore?- il tono gentile ma finto di mia madre rimbombava attraverso i muri, e adesso che vuole? Mi tirai su da quella scomoda direte voi posizione e scesi le scale svogliatamente.
Era in cucina e come al solito era in ritardo per qualcosa, ormai conoscevo bene i suoi modi indaffarati.
-Dimmi madre.- dissi incrociando le braccia, con un tono totalmente apatico.
Per lei sono in mezzo a una certa fase adolescenziale che va assolutamente capita è trattata cercando di interessarsi tutto e per tutto della mia vita. Mio padre per fortuna sostiene che sia meglio che ognuno faccia i fatti propri.
-Come stai amore?- si avvicinò a me e mi accarezzò il viso. La guardai strana, che voleva?
-Cosa c'è mamma?- Era un comportamento strano il suo.
-Stasera ceniamo tutti e tre assieme perché io e tuo padre abbiamo bisogno di parlarti di una cosa...- aveva un tono insolitamente gentile, pensai che i miei stessero divorziando. Bene mancava solo questa.
-Quindi...stasera non esci okay?- ecco dove voleva arrivare, era appena iniziata l'estate è già lei voleva rovinarla. I miei sapevano che fumavo, e non solo sigarette, ma non mi hanno mai fermata, anzi non ne abbiamo mai parlato.
Annuii e tornai in camera mia, bene stasera niente fumo. Ero già senza da un paio di settimane, un giorno in più devo aspettare.
Mandai un messaggio ai ragazzi del gruppo, di sicuro non gli importava se ci fossi o meno, a loro non importa assolutamente di niente. Non mi hanno mai vista nemmeno come una ragazza, sono l'unica del gruppo eppure nemmeno uno ci aveva provato con me.
Okay un po' mi dispiaceva, stavo ore davanti allo specchio pensando di non essere poi così male, capelli castani lunghi fino appena sotto al seno, che per giunta non era piccolo.
Occhi blu e ciglia folte, nemmeno dovevo usare il mascara, non ero magra ma nemmeno grassa, o curvy come si dice ora, ero normale, ero io, Marnie. La ragazza che fuma e non pensa ai ragazzi.Quella sera a cena mia madre scaldò il solito pollo arrosto che prendeva al supermercato, mia madre non ha mai imparato a cucinare, e mio padre pensava fosse una cosa da donne, o non gli importava abbastanza.
C'era un silenzio inquietante, mio padre non alzava lo sguardo dal tavolo e mia madre cercava di richiamare l'attenzione di tutti semplicemente facendo finta di tossire.
-Mmh... Bene, ascoltami Marnie, tu che programmi hai quest'estate?-
Mi guardò fissa negli occhi, mio padre alzò lo sguardo e fece un sorriso.
- Ehm, non saprei, il solito...- dissi guardando il mio piatto.
-Ascoltami, io non voglio che passi tre mesi con quei...ragazzi. Quindi io e tuo padre abbiamo pensato di iscriverti in un campo estivo, questo è uno dei più rinomati qua a Santa Monica, faranno anche corsi per l'orientamento al college! Allora? Cosa ne dici?- Sputò tutto velocemente, io non feci nemmeno in tempo a fermarla. Un campo?
-Cosa? Un campo? Ma dove? E...per quando?- dissi nevroticamente.
-Calma, calma. Sono solo due mesi, ed è vicino al mare! Ci vanno tanti ragazzi e ragazze della tua età! Penso sia un ottimo modo per farsi degli amici!-
Mio padre in tutto questo era in silenzio, guardava mia madre per assecondarla.
-No, no grazie, io non ci vado, magari l'anno prossimo okay?- mi alzai dal tavolo per dirigermi in camera mia quando mia madre mi fermò.
-Marnie, ti ho già iscritta, partirai tra una settimana, meglio che te lo metti in testa okay?- Anche lei era alzata ora, io non riuscivo a crederci, mio padre di fianco a lei annuiva e le teneva la mano. Ero sola, i miei avevano deciso per me.
-No! Io non ci vado!- urlai e corsi in camera mia.
Mi buttai sul letto disfatto, non volevo crederci, come avevano potuto? Io volevo passare l'estate come decidevo io, invece mi toccava andare in un campo pieno di persone che non conoscevo. Li odio. Odierò quel posto.
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Smoke with me, Stay with me, Love me. //Dylan O'Brian
FanfictionMarnie Thompson 16 anni, vive con i suoi genitori in un paesino della California, vive la vita alla giornata senza un vero amico, ma quando i suoi genitori la obbligano a passare due mesi a un campo vicino al mare la sua vita carierà per sempre. In...