Il campanello aveva appena emesso il suo suono, l'unica cosa che aveva spezzato il silenzio in quella stanza. Cody aprì la porta, rivelando una donna bionda con gli stessi tratti della sua sorellastra. Donna Stewart, la madre di Spencer.
La donna entrò velocemente, non preoccupandosi minimamente di chi le avesse aperto la porta, di qualsiasi dettaglio lì dentro, come aveva sempre fatto. Guardò i presenti, quelli che aveva creduto fossero stati la rovina di sua figlia.
"Dov'é?" domandò agitata. La chiamata fatta da Michael le rimbombava ancora in testa.
"Signora Stewart, sono Michael, il coinquilino di Spencer. Deve venire immediatamente qui, é un'emergenza. Spencer non sta bene ed ha chiesto di lei"
Non sapeva quale fosse stata l'ultima volta in cui sua figlia avesse avuto bisogno di lei. O forse lo sapeva, solo che cercava di eliminare quel senso di nausea che aveva ogni volta che pensava al suo comportamento nei confronti della situazione con sua figlia. Aveva lasciato da solo il suo socio, chiamando un taxi e dirigendosi a casa loro.
Michael si preoccupò di scortarla davanti alla stanza di Spencer, sapendo che Holland non fosse del tutto stabile al momento. Donna bussò alla porta di sua figlia.
"Spencer, tesoro, sono la mamma. Sono qui per te" sentì la serratura scattare immediatamente, segno che, probabilmente, Spencer fosse stata seduta a terra lì vicino per tutto quel tempo. Michael dedicò un ultimo sguardo alla donna, per poi tornare dagli altri.
Era passata un'ora ormai e il silenzio continuava ad esserci nella casa. Era come se non ci fossero segni di vita dalla stanza della bionda, mentre gli altri si aspettavano urla da parte della loro amica.
In realtà, mamma e figlia si stavano confidando, parlavano di ciò che fosse accaduto loro, mentre le lacrime scendevano copiose sui loro visi.
"Mi sento così sbagliata, mamma. Non riesco ad essere felice e vorrei esserlo. William ha perso la memoria, siamo partiti per Cancùn per poter divertirci ma é successo tutto il contrario. Qui tutti mi guardano con pena e non riescono a capire il vero problema. Ho passato tanto tempo ad odiarti per la nostra discussione sulla mia gravidanza ma adesso, l'unica cosa che voglio, é tornare a casa e stare con te. Ho bisogno della mia mamma e di sentirmi ancora bambina, perché sento di essere cresciuta troppo in fretta in questi anni"
E dopo queste parole, le valigie erano state ripreparate dalla madre, lasciando che la figlia si asciugasse gli occhi sul suo letto.
La porta della camera di Spencer si aprì e le due donne uscirono. Scesero le scale in silenzio, fino ad arrivare nella stanza in cui erano tutti.
Alzarono lo sguardo e le videro con gli occhi arrossati e le valigie in mano.
"Spence, perché vai via?" si alzò velocemente Michael, aiutando Donna a prendere le borse. Spencer tenne stretta a sé la chitarra, guardando come tutti la osservassero addolorata. Holland, però, non osava incrociare il suo sguardo. Riportò lo sguardo sul suo migliore amico e boccheggiò per trovare le parole giuste.
"Ho bisogno di tempo per me stessa, per superare tante cose. Ciò che é successo prima, mi ha spinta a farlo e sono stanca. Voi non meritate questo trattamento, ma io devo passare tutto questo. Tornare a casa mi farà bene" lo abbracciò, sentendo come la tenesse stretta. Ricacciò indietro le lacrime, mormorando uno 'scusa' e staccandosi.
Abbracciò Jacob e Jonathan, che la guardò con sguardo triste, per poi soffermarsi un attimo su William e passare avanti. Aveva bisogno di allontanarsi da lui, di fargli vivere la sua vita, perché stava diventando tutto troppo soffocante e le cose le stavano sfuggendo di mano.
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Come pioggia d'estate [IN REVISIONE]
RomansaNessuno ama la pioggia in estate. E lei, tornando, era diventata la pioggia. Era scappata. Era andata via senza guardare se lui stesse bene. Ma prima o poi si torna per affrontare la realtà. ********** I ruoli si erano invertiti. Le venne in mente...