I giorni avanzano... ma oggi è un giorno speciale, a scuola è arrivata la circolare che annunciava la "vacanza studio" a Bath (Inghilterra). Poche persone nella mia classe decisero di andare e tra questi ci sono pure io. A me piace molto la lingua inglese, mi affascina con la sua pronuncia e la sua terminologia. Questa gita è programmata per febbraio, dal 13 al 18, ed entro una settimana prima della partenza bisogna consegnare i fogli di iscrizione e pagare la retta per il viaggio, la scuola e la famiglia ospitante. Della mia classe ci siamo iscritti in cinque e per fortuna siamo stati accettati tutti. A parte questo, adesso mi devo prepare perché oggi a scuola Simone mi ha chiesto di uscire, quindi devo lavarmi i capelli e cambiarmi velocemente, prima però devo scegliere cosa mettere.
<Devo assolutamente chiamare Francesca così mi aiuta a sciegliere cosa mettere!>. Il telefono squilla e al secondo squillo risponde.
<Pronto>
<Fra ho bisogno di te!>
<Dimmi, cos'è successo?>
<Tra un'ora devo uscire con Simone e non so cosa mettere!>
<Ok tranquilla, con calma... mettiti la camicetta bianca che ti sta da dio!>
<Va bene ma metto il jeans o la gonna? Non voglio farmi vedere così aggressiva alla prima uscita seria>
<Ma va! Tranquilla mettiti la gonna verde che è un po' lunghina così non pensa male>
<Perfetto mi metto il golfino nero e il parka. Ma che scarpe metto?>
<Devi assolutamente metterti lo stivaletto basso nero che ti slancia di più>
<Ok sono pronta! Capelli sciolti, borsa e vado. Grazie non saprei cosa avrei fatto se non avessi risposto!>
<Di niente tesoro, buona fortuna! Ci sentiamo presto, anche perché mi devi raccontare com'è andata!>
<Certo appena torno a casa ti chiamo, ciao a dopo>
<A dopo>
Prendo il telefono ed esco, lui mi aspetta in piazza, spero di non essere in anticipo. Ecco lo vedo lui è lì che mi aspetta: jeans neri, felpa rossa,vans e solite Nike nere;
<Buongiorno signorina Harlene!> lui mi da sempre del lei quando mi saluta, e lo trovo molto carino come saluto, gentile, da uomo diciamo.
<Buongiorno Simo!> rispondo io un po' timida.
<Allora, pronta per questa uscita?> mi chiede con il suo fantastico sorriso.
<Certo! Dove mi porterai?> domando incuriosita.
<Sorpresa! Dai salta su che andiamo>
Era venuto in macchina, con la sua Fiat 500 nuova, nonostante avesse appena fatto la patente.
<Ok, stupiscimi!>
Mi portò in un campo che costeggiava un fiume, su una panchina sotto un albero, parlammo molto, scherzammo e ci divertimmo. Era molto dolce mi abbracciava e mi dava i bacini sulla fronte, finché qui baci sulla fronte scendevano sempre di più fino a sfiorarmi le labbra, e li ci lasciammo andare a un bacio appassionato. I suoi baci erano molto dolci non aggressivi, ti trasportavano ed era difficile non innamorarsene.
Prima di ritornare alla macchina mi abbracciò e con la sua tenera voce mi chiese: <Harlene, è da un po' che ci penso e devo dirti una cosa, questo è il momento giusto.>
<Giusto per cosa?> gli chiedo emozionatissima.
<Ho capito che non ti vedo come una semplice amica, ma qualcosa di più! Voglio essere qualcosa di più. Mi sono innamorato di te, mi rendi felice, ci sei sempre quando ho bisogno e non resisto senza un tuo messaggio o un tuo saluto a scuola. Quindi vuoi essere la mia ragazza Harlene?>
<Non so cosa dirti oddio, sei stupendo e penso che l'unica risposta sia... Si! Certo che voglio essere la tua ragazza!>
Ero al settimo cielo, aspettavo questo momento dal primo giorno che l'ho visto...
Purtroppo era arrivato il momento di tornare a casa, mi accompagnò fino alla porta, mi bacio e se ne andò.
Chiamai la mia migliore amica e le raccontai tutta la giornata per filo e per segno, non scordai nessun dettaglio.
Mi buttai nel letto, presi il telefono dove trovai un messaggio di Simone: "Amore non vedo l'ora di vederti"

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Vieni con me
Short StoryQuesta storia parla di tre ragazzi: Harlene, Simone e Christian. Harlene è una ragazza timida ed intraprendente, fidanzata con Simone, un suo compagno di scuola. Simone è un ragazzo difficile ma bello e sicuro di se. Christian invec...