Verità

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Mi feci riportare a casa dopo quella fantastica giornata passata insieme a lui. Cazzo lo amavo così tanto nonostante quello che mi avesse fatto.

E più provavo ad allontanarmi da lui, più mi dimostrava il suo amore.

Decido di mandargli un messaggio, dicendogli che dobbiamo parlare.

Dopo una mezz'oretta bussa il citofono e vedo Enrico salire le scale con l'affanno e la maglietta sudata, dove si poteva intravedere i suoi addominali.

Ero rimasta talmente incantata che non mi ero accorta che Enrico mi stesse chiedendo cosa volessi.

Chiara:" so tutto."

P.o.v. Enrico

Chiara:"so tutto"

Sapeva? Cosa sapeva? Che non mi ero lavato i denti prima di andare da lei?

Mi annusai un'attimo l'alito ma poi mi accorsi che non avrebbe senso.

Sapeva della mia vita precedente? Delle mille ragazze che ho "frequentato" e poi lasciato subito dopo?

Sapeva cosa?!

Enrico:"Chiara di qualcosa! Cosa sai? Mi stai facendo preoccupare"

Avevo gli occhi lucidi e rossi, le mani tremanti e le ginocchia che stavano per cedere. Non so cosa volesse dire con quel "so tutto" ma non avevo un buon presentimento.

Chiara:"so tutto, di quella sera, di quando avevo 13 anni..."

Sentii crollarmi il mondo addosso.

Era una frase che avevo letto in vari libri ma solo ora ne comprendo pienamente il significato.
Ti senti un gran vuoto dentro, hai il nodo in gola e gli occhi lucidi, ti sforzi di non piangere ma qualche lacrima scende lo stesso, le mani e le ginocchia tremano più di prima e non capisci più niente. Ti chiudi immediatamente in te stesso senza ascoltare quello che sta dicendo la persona affianco a te. Cadi improvvisamente in ginocchio, vedi sfocato inizi a piangere initerrottamente e pensi che quello che sia successo sia solo un sogno. O meglio, un incubo. Il mio incubo.

Enrico:"come l'hai saputo?"

Le chiesi ancora in ginocchio con uno sguardo completamente freddo, pronto a qualsiasi sfuriata e a qualsiasi schiaffo o pugno.

Chiara:"l'ho capito. Il modo in cui toccavi la cicatrice che mi lasciasti, l'espressione che avevi quando te lo raccontai. E poi è successo qualche anno fa, i particolari di te non me li sono mai scordata da allora, e proprio quei particolari che mi ricordo sono quelli che amo di più di te ora. Le tue mani grandi, i tuoi occhioni verdi e i tuoi capelli morbidi. Ma voglio solo sapere perché?! Non penso che tu non mi abbia riconosciuta perché da quando avevo 13 anni non sono cambiata quasi in niente. Perché mi hai fatta innamorare?!"

Enrico:"non ti avevo riconosciuta giuro. Avevi qualcosa di familiare ma poi non ci pensai più di tanto. Lo scoprii solo quella notte in hotel."

Aveva un'aria pensierosa e persa. Si passava costantemente le mani tra i lunghi capelli rossi, cosa che fa quando è nervosa.

Enrico:"smettila di morderti quel labbro che mi viene una cazzo di voglia di baciarti, ma non mi sembra il caso."

Chiara:"puoi anche farlo, dato che probabilmente questo sarà l'ultimo."

Non feci tanto caso alla parte finale della frase, forse perché ero troppo felice delle prime tre parole, così mi avventai sulle sue labbra che si schiusero automaticamente.

Sentii le sue lacrime bagnarmi le guance e dopo realizzai che quello sarebbe stato l'ultimo nostro bacio.

Dopo minuti che passarono troppo velocemente mi staccai, e le sussurrai vicino all'orecchio un piccolo "ripensaci"

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Non uccidetemiii

Il ragazzo della classe affiancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora