È finito tutto?

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2 settimane
14 giorni
336 ore
20.160 minuti
1.209.600 secondi che non ci parliamo.
Un inferno. Sto peggio di quando a casa mia non c'era la Nutella.
In questi giorni ho stretto amicizia con un amico di Enrico: Brando. Era in discoteca quella sera, e appena ha saputo tutto ha voluto il mio indirizzo per venire a consolarmi.
Ogni giorno mi scriveva, veniva a casa mia con dei fiori o dei film divertenti e stavamo insieme.
Io mi buttavo sul divano, dicevo di avere freddo, lui veniva vicino a me e mi riscaldava. Successe più di una volta che durante un film restassimo abbracciati. Io sulle sue gambe e la sua testa appoggiata alla mia. Mi piaceva stare con lui ed Enrico sembrava geloso.

Brando mi ha spiegato che anche lui ci stava male. Che anche lui stava chiuso in casa, non mangiava più, non giocava più a calcio. Insomma era come me.
Non so proprio se credergli.
Una parte di me mi dice di credergli perché altrimenti lui non starebbe così male, ma l'altra parte mi dice di non farlo, poiché in futuro ci starei ancora più male.

Okey sono confusissima. Chiamo Brando che è l'unico che sa farmi stare meglio.

Risponde dopo pochi secondi dicendomi che è sul suo motorino e che sta venendo da me con la Nutella.

Sposami.

Dopo circa dieci minuti sento bussare la porta. Sarà sicuramente Brando.

Appena apro la porta entra in casa mia andando verso la cucina. Caccia dal mobile la farina, le uova, il latte.

Accende il suo telefono e cerca la ricetta di quei biscotti con sopra il cioccolato e i marshmellow

Iniziamo a cucinare qualcosa, ma accidentalmente, e dico accidentalmente, mi finì della farina addosso. Allora presi una delle uova e glie la ruppi in testa. Era leggermente arrabbiato per il mio gesto, così iniziai a correre per tutta la casa, mentre lui mi inseguiva con delle gocce di cioccolato. Erano mooolto pericolose le gocce di cioccolato, potevo morire! Dovevo stare attenta.

Andai nel bagno e mi nascosi sotto il lavandino. La porta era aperta, quindi lui entrò, mi prese e mi mise sulla sua spalla. Salì in camera mia e mi buttò sul letto.

Si mise a cavalcioni su di me e iniziò a farmi il solletico. Dio stavo morendo dal ridere. Pregai di smetterla e stavo bestemmiando in tutte le lingue, quando smise e si accasciò vicino a me sul letto.

Mi avvolse il braccio attorno alle spalle e io appoggiai la testa sul suo petto. Si stava così bene. Mi addormentai su di lui, era così comodo!

P.o.v. Brando
Era triste. Lo si poteva leggere nei suoi occhi. È sempre un libro aperto.
È felice? Si vede.
È triste? Si vede.
È nervosa? Si vede.
Ero l'unica cosa che la fa stare bene. E ne sono felice.

Si addormentò su di me ed era veramente dolce. Quei suoi capelli rossi dappertutto, le sue manine sul mio stomaco, e la sua testa sul mio petto che si alzava e abbassava ad ogni mio respiro.
Non meritava tutto questo. Non lo meritava affatto. Ne ha già passate troppe, poverina.

Restammo così tutto il giorno. Ormai i biscotti si erano bruciati.
Erano le 7:30 quindi decisi di andarmene.
Le feci appoggiare la testa su un cuscino e le misi una coperta sulle gambe. Le scrissi un bigliettino dicendo che ormai si era fatto tardi e che sarei dovuto andare a casa.

Prima di andarmene però la baciai. Era un bacio calmo, tranquillo, dolce.

Restai con le labbra appoggiate sulle sue fin quando non la sentii mugolare. Mi allontanai e me ne andai.

Non so neanche perché l'avevo fatto.
La amavo? No.
Era la ragazza di un mio amico cazzo! E le ragazze degli amici non si toccano.

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Wow. Capitolo un po di merda ma ok.

Il ragazzo della classe affiancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora