Sono le otto del mattino, vengo svegliata dalle tazze di ferro sbattute sulle porte delle celle, seguite da urla e schiamazzi.
"E' ora della colazione puttanelle!" grida Mike, la guardia.
Mike, è un uomo alto e muscoloso, ha i capelli biondi a spazzola e ha gli occhi, leggermente a mandorla, di colore azzurro. E' bello, quanto stronzo. Gira voce, che qualche tempo fa, mentre faceva i turni di notte, obbligava le donne carcerate a fare dei "servizietti" a lui e ad un'altra guardia, in cambio della libertà.
Povere credulone.
"White, alzati da quel letto e vieni a prendere la colazione" dice Mike con voce dura.
Mi alzo e afferro il piccolo contenitore di ferro, contiene un' "alimento" gelatinoso di colore bianco, mi viene la nausea al sol pensiero di mangiarlo.
"Hei Hanna" dice Mike con voce maliziosa "quando potrò farmi un giro su quel bel culetto?"
Mi giro verso di lui, ormai ho capito che non posso ribattere se non voglio rischiare qualche strana punizione, mi avvicino lentamente alla fessura, come se volessi baciarlo, lui inizia a mordersi il labbro ed io, in tutta risposta, gli sputo in faccia, "Stronzo" sibilo.
Mike si leva, con il dorso della mano, lo sputo, la sua faccia è viola dalla rabbia, sto per scoppiare a ridere, quando Mike, inizia ad urlare "Questa me la paghi stronza" punta il dito sulla mia cella e se ne va.
Con un sorrisino compiaciuto, appoggio la colazione sul comodino e mi affaccio alla piccola finestra che da sul mare.
Ormai da tre anni, ogni mattina, mi affaccio da una delle poche finestre dell' Alcatraz e guardo il meraviglioso panorama che offre la costa di San Francisco.
Da bambina ho sempre voluto vedere San Francisco, mi ha sempre affascinato, ma non ho mai pensato di vederlo da questo posto..
Mi abbandono ai miei pensieri, quando all'improvviso, sento la porta aprirsi "Buongiorno bambina, ti ho portato la divisa nuova e gli asciugamani per il bagno" esordisce una voce a me famigliare.
Mi giro e vedo Jenny che posa delicatamente le mie cose sulla brandina, "Buongiorno Jenny, come stai oggi?" gli chiedo, mentre cerco di raccogliere i miei capelli rossi in una coda alta.
"Tutto bene Hanna, ti ho portato un piccolo regalo" dice mentre tira fuori un sacchetto bianco.
"Grazie mille!" rispondo con un sorriso.
Apro il piccolo sacchetto e vedo una brioche, spalanco i miei grandi occhi verdi e mi butto tra le braccia di Jenny "Sei la migliore" sussurro.
"Mangiala in fretta, che se ci beccano, siamo morte!" dice mimando il gesto con la mano sulla sua gola. Rido e divoro la mia brioche.
Finito di mangiare, prendo tutto il necessario per il bagno ed esco dalla stanza, mandando un bacio volante a Jenny.
Arrivata, opto per una doccia veloce, ovviamente l'acqua calda qua non esiste, quindi, tra gridolini e brividi riesco a togliere l'odore di umido dalla mia pelle. Mi sento rigenerata.
Prendo l'asciugamano e mi avvolgo come un involtino, mi vesto con la divisa nuova e mi avvio verso la mia camera, ma vengo bloccata da delle urla, mi volto e vedo delle ragazze che si picchiano, mi avvicino e noto che se la prendono con la stessa ragazza che avevo salvatola sera prima.
Senza pensarci due volte, mi fiondo in mezzo alla lite per aiutarla.
"Hanna levati dal cazzo, non vorrei farti del male un'altra volta" dice ridendo in modo sforzato Sandra, indicando, con la mano, la mia cicatrice sopra il sopracciglio.
Sandra e letteralmente un bestia, è alta almeno 20 centimetri più di me e pesa almeno 80 chili, ha i capelli nero corvino e due occhi azzurri ghiaccio, che incutono terrore. E' dentro da cinque anni, con l'accusa di spaccio e omicidio, si diverte a spaventare le nuove arrivate, è successo a tutte, anche a me.
Il taglio che ho sopra il sopracciglio, infatti, è opera di un suo pugno, in realtà non mi ricordo nemmeno il perchè me l'abbia tirato, ma poco importa.
"Sto parlando con te" dice Sandra, spingendomi e riportandomi alla realtà.
"Smettila di picchiare le nuove ragazze, se sei frustrata per colpa della tua dipendenza dalla droga, sono solo cazzi tuoi!" dico stringendo i denti.
Sandra mi fulmina con lo sguardo e inizia a tirarmi pugni ovunque, cerco di difendermi, ma il mio esile corpo non è niente in confronto al suo. Riesco però, con le poche forze che ho, a tirargli un pugno in faccia, spaccandogli il labbro.
Pensando di aver "vinto", mi sento afferrare dalle braccia, Sandra mi tira un pugno nello stomaco e cado a terra di faccia. Dopo un paio di minuti sento la voce di Mike all'orecchio "Fine dei giochi tesoro". Una moltitudine di brividi mi percorrono tutto il corpo, sono schifata.
Mike mi getta in una cella molto più piccola della mia, concia molto peggio, mi toglie le manette e mi tira uno schiaffo "Te l'avevo detto che te la facevo pagare, stronza" dice ridendo, chiude la porta e se ne va.
"Fantastico" dico tra me e me "i miei ultimi quindici giorni li passerò in isolamento"
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Hanna
Mystery / ThrillerIl libro parla di Hanna, una ragazza di 19 anni che si ritrova in punto in bianco orfana e rinchiusa in carcere per accuse che lei non ritene vere. Riuscirà Hanna a recuperare i cocci della sua vita e ad uscirne più forte che mai? Sopratutto, trov...