Capitolo 35

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La macchina sobbalzò quando Harry girò il volante nella direzione indicata da Niall, Louis si voltò per vedere la macchina dietro di loro aver problemi a svoltare e finire con l'avere un testa coda. Recuperarono velocemente e Louis si concentrò nel prendere respiri profondi, sentendo dei giramenti di testa da quanto spesso stava trattenendo il fiato.

"Ti sei quasi congiunto con il gruppo di supporto," Niall menzionò e Louis cercò il supporto di cui stava parlando il biondo, ma non vide nessuno.

"Sei sicuro?" domandò Louis, la testa voltata indietro per guardare la macchina che lentamente li raggiungeva. Niall non rispose e proprio quando Louis stava per chiedere di nuovo, due macchine da ogni lato della strada li affiancarono, intralciando così la macchina che li stava inseguendo.

Louis rilasciò un respiro lungo e chiuse gli occhi per un lungo momento. "Ho bisogno di una nuova macchina Niall," informò Harry e Niall iniziò a parlare di un luogo dove Harry poteva avere un cambio.

"Voglio solo andare a casa," Louis piagnucolò, le lacrime pronte ad uscire. "Te l'avevo detto che questo era - Te lo avevo detto!!!" Louis allungò un braccio e colpì Harry. L'uomo non disse nulla. "Dio Harry! Sono quasi a metà della gravidanza e tu mi hai appena messo in un dannato inseguimento automobilistico!" Louis si piegò in avanti il tanto che la sua pancia gli permetteva e prese dei respiri profondi, le lacrime che cadevano dai suoi occhi e sulle sue mani senza freni.

"Mi dispiace," Harry disse dopo aver riattaccato, avendo un luogo sicuro e vicino dove cambiare macchina, cosicché non avrebbero guidato in una macchina trivellata di colpi e finestrini rotti.

"Meglio tu sia fottutamente dispiaciuto, perchè non si tratta solo di me, dannazione, ho perso abbastanza bambini e non ne perderò un altro perchè tu vuoi prender parte ad una fottuta guerra!" Louis lanciò una mano di lato per picchiare Harry su un braccio, fermandosi quando il proprio si stancò.

Harry non disse nient'altro mentre guidava, fermandosi presto e uscendo per parlare col venditore di auto. Louis si guardò intorno scrutando tutte le macchine, alzando una mano per asciugarsi le lacrime dalle guance. Vide una modesta BMW e si voltò a guardare Harry indicare alcune macchine al venditore.

Il ragazzo uscì dalla macchina distrutta e si abbracciò la pancia dirigendosi verso la BMW argentata. Non guardò il prezzo, fottute tasche di Harry, ma si fermò vicino al cofano, le mani incrociate al petto mentre si voltava a fissare Harry che non lo aveva ancora notato.

Quando gli uomini guardarono verso di lui Harry smise di parlare. "Che stai facendo?" domandò un secondo dopo, muovendosi in avanti cosi da esser davanti al corpo del ragazzo.

"Voglio questa," disse Louis, voltandosi a guardare un'altra volta la macchina. Era costosa e lo sembrava, ma l'interno appariva sicuro cosa che era qualcosa di cui aveva bisogno se avesse dovuto mettervi suo figlio dentro.

"Questa?" domandò Harry, stava considerando macchine più veloci, ma Louis sembrava non avrebbe cambiato idea, così l'uomo sospirò voltandosi verso il venditore, "Questa."

****

"Non mi toccare," sibilò Louis ad Harry, era come se lo avesse detto tantissimo, l'uomo lo stava seccando per la maggior parte. Harry sospirò e ritrasse le mani dal fianco del ragazzo mentre il ragazzo entrava nella doccia.

"Posso unirmi a te?" domandò Harry quando il ragazzo chiuse la porta della doccia.

"No, fottiti," rispose Louis. "Tuo figlio sarà qui, in quanto, 4 mesi? E tu hai fottutamente iniziato una guerra per qualcosa che io ho già superato," Louis cercò nella doccia il suo bagnoschiuma, ma non era lì, così sospirò, chiudendo la doccia. Non ne aveva bisogno in ogni caso, ne aveva già fatta una quel giorno e non aveva fatto molto che potesse farlo sudare.... oltre all'inseguimento automobilistico

"Mi dispiace," disse di nuovo Harry e Louis lo ignorò questa volta, chiudendo gli occhi e prendendo dei respiri profondi per calmarsi una altra volta.

"MI stai facendo girare i coglioni ultimamente, Harry," disse Louis aprendo la porta della doccia, allungando una mano in una muta richiesta per un asciugamano. Poteva non essersi lavato col sapone, ma si era comunque rinfrescato con l'acqua. Uno degli asciugamani fu nella sua mano e Louis iniziò ad asciugarsi mentre usciva dalla doccia. Il livido dalla sua caduta era sparito e Louis alzò lo sguardo sul padre del suo bambino.

"Non so cosa fare. Non posso annullare questa guerra ora, è- sono successe troppe cose ed una resa ora vorrebbe dire una completa deposizione" Harry spiegò e Louis si avvolse nell'asciugamano, uscendo dal bagno e andando in camera da letto.

"Ed una deposizione sarebbe una tale cosa spiacevole?" chiese Louis. Era una domanda onesta, quanto un piccolo, non serio, ultimatum. Avrebbe Harry rinunciato al suo lavoro, alla sua gang, ad ogni cosa per Louis ed il bambino?

"Sì, perchè una deposizione significherebbe che io muoia al meno. Quello e che loro prendano il controllo dell'area da me posseduta, le case del sesso diventerebbero peggiori perchè potrebbero fare quello che diamine gli pare senza nemici," spiegò Harry e Louis sospirò, allungando una mano per afferrare i suoi pantaloni lenti del pigiama.

"Non sanno dove viviamo," iniziò Louis, "La nostra casa è un paradiso sicuro almeno al momento, ma non voglio essere bloccato qui," aggiunse Louis. "Non voglio nostro figlio chiuso dentro perchè lui o lei non possono uscire nel caso che qualcuno li voglia uccidere per ripagarti di qualsiasi cosa," Louis si voltò a guardare Harry mentre si infilava i pantaloni.

"Mi assicurerò che sia finito tutto prima che il nostro bambino nasca," Harry trascinò Louis in un abbraccio e l'uomo incinto sospirò nel suo petto.

"Se non lo fai, me ne andrò," disse Louis e poteva percepire i muscoli di Harry irrigidirsi.

"Mi lasceresti?" domandò, allontanandosi. Louis poteva vedere la devastazione sul suo viso, il modo in cui le sue sopracciglia erano aggrottate, gli occhi scuri, le labbra voltate in basso.

"Ti lascerei se fosse per la sicurezza di nostro figlio, sì" rispose Louis ed Harry prese un respiro profondo. Louis poteva vedere le lacrime accumularsi e sapeva che aveva colpito l'uomo. Aveva fatto presa anche dentro di se, perchè era qualcosa di serio. Era una questione di vita o morte e solo quel giorno si erano destreggiati con essa e il loro bambino non era nemmeno nato.

"Penso sia giusto," disse Harry e Louis concordò. L'uomo incinto prese la mano di Harry e la posò sul suo pancione. Il loro bambino stava dormendo o qualcosa del genere perchè lui o lei non stava scalciando, ma aveva sempre lo stesso significato.

"Per favore non farmi portar via il nostro bambino da te. Non farmi andare via. Ti amo così tanto, voglio vivere il resto della mia vita con te, ma stiamo parlando del mio bambino e posso garantire che nemmeno tu metterai la sua vita in pericolo, giusto?" domandò Louis ed Harry annuì, accettando le parole di Louis.

Venne sigillato con un bacio e Louis menzionò ad Harry che avrebbe dovuto preparare o ordinare la cena. "Devo nutrire i miei piccoli, giusto?" domandò Harry e Louis ghignò, baciando di nuovo l'uomo, assaporando la sensazione delle loro labbra in contatto.

"Ti amo," disse Louis al boss e l'uomo guardò in basso verso di lui per un lungo momento.

"Anche io ti amo e ti prometto che farò di meglio," rispose e Louis annuì. Il ragazzo incinto salì sul letto, allungando una mano per prendere il telecomando così da poter guardare la TV, mentre aspettava la cena. Il suo bambino decise di iniziare a muoversi, spostandosi in giro e facendo sorridere Louis.

"Se sarai un maschietto ti chiamerò Nickolas," disse Louis al pancione, una mano a sfregarlo, mentre il suo bambino si muoveva. "E se sei una femminuccia darò l'onore della scelta del nome ad Harry," disse al bambino e vi fu un soffice calcio sull'area del suo ombelico, così Louis attribuì quello come consenso.

Season Change {Larry Mpreg}- (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora