Per tutto il resto della giornata, Naku non fece che ripensare a quell’incontro.
Ma poi, l’aveva incontrata davvero Hanako-san o era stato tutto frutto della sua immaginazione?
Magari la sua voglia di incontrarla era stata talmente tanta che la mente aveva deciso di giocargli un brutto scherzo.
E poi c’era il mistero della voce, certo, il fantasma stesso aveva detto di averla strana perché stava piangendo, ma a Naku quella che aveva sentito non era sembrata proprio la voce di una ragazza! Magari quello era l’Hanako-san dei bagni maschili e, di conseguenza, era un ragazzo…
- Kofuku! Tieni il tempo! – Lo rimproverò l’insegnante mentre gli altri gli lanciavano delle occhiatacce.
Il ragazzo mormorò delle scuse e tornò a concentrarsi sullo spartito.
-
Il giorno seguente, ovvero martedì, Naku non aveva il club di musica, per cui dovette trovare un altro modo per passare il tempo.
Di tornare a casa prima del tramonto non se ne parlava proprio: i bulli gli organizzavano sempre delle imboscate sulla via del ritorno e lui non ci teneva proprio a farsi riempire di lividi proprio ora che gli erano quasi guariti tutti.
- Potrei andare in palestra a dare un occhiata al club di pallavolo. – Mormorò tra sé e sé avviandosi.
Non che gli sport gli importassero particolarmente, semplicemente gli allenamenti in palestra erano gli unici ai quali poteva assistere chiunque e a lui serviva un posto con degli insegnanti dove rifugiarsi, così che quei bulli, se lo avessero trovato, non avrebbero potuto torcergli un capello.
Si sedette sugli spalti nel posto più in fondo e tirò fuori i libri per fare i compiti. Per il giorno seguente aveva la verifica di matematica e lui non brillava particolarmente in quella materia, per cui si sarebbe dovuto mettere sotto e ripetere bene tutti gli ultimi argomenti.
Aveva appena svolto il primo esercizio, però, quando un pallone gli arrivò addosso e per poco non rischiò di rompergli gli occhiali.
Il ragazzo sussultò e si massaggiò il naso dolorante. La palla, senza mai frrmarsi, rimbalzò sulle sue ginocchia e rotolò giù per le scale, tornando in campo.
- Scusa! – Gridò un ragazzo dal campo.
Naku neanche ci fece caso, impegnato com’era nella ricerca disperata di un fazzoletto. Il naso aveva iniziato a sanguinare e pareva non avere alcuna intenzione di fermarsi.
- Ehi, tutto a posto? – Chiese un ragazzo accanto a lui.
Naku sobbalzò nel ritrovarselo così vicino, non si era neanche accorto che si fosse avvicinato.
- Sì, tutto bene. – Mugugnò premendosi un fazzoletto sul naso.
- Vieni, negli spogliatoi abbiamo gli asciugamani. Ho sentito che se lo bagni e lo premi dietro il collo può aiutare. – Disse l’altro afferrandogli la mano e trascinandoselo dietro. – E poi non piegare il collo indietro, così il sangue arriva alla gola e rischia di strozzarti! –
- Ah, ok… grazie… - Mormorò Naku perplesso.
Quella non era di certo la prima volta che si faceva male a scuola, ma prima di quel momento nessuno si era mai preso la briga di dargli una mano.
- Non dovresti tornare in campo? - Chiese Naku continuando a tenersi il fazzoletto premuto sul viso.
- No, sono solo degli allenamenti sulle basi per i nuovi arrivati. – Rispose il ragazzo alzando le spalle. – Tu piuttosto, cosa ci facevi in palestra a fare i compiti? –
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Aka Manto & Hanako-san //Yaoi//
Storie d'amore//terza storia della mia "saga" 'Per Sempre Arcobaleni e Contenti'// Avete mai sentito parlare di Aka Manto e Hanako-san? Uno è uno spirito che infesta tutte le ultime cabine dei bagni pubblici, l'altro è il fantasma di una bambina, che invece risi...