Joshler: I want to say hello

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Sono seduto sul marciapiede. Un venticello primaverile che sa di fiori appena sbocciati mi accarezza delicatamente il viso. Il dolce profumo delle mimose invade l'aria circostante, accompagnata dal suono soave del mio ukulele. Sono solo; forse per colpa di quel giorno...

***

Era mattina e tutta la mia famiglia si stava preparando per andare a casa dei Dun. Vi starete chiedendo: chi sono i Dun? Ve lo dico io. La famiglia Dun è composta da, ovviamente, il signore e la signora Dun con i loro quattro figli: la primogenita Abigail, Jordan, Ashley e Josh.
Ed ora vi starete nuovamente chiedendo: perché vi sto parlando di loro? Allora, mio fratello, Zack, si è fidanzato con Ashley e, a "causa" del ormai imminente matrimonio, le famiglie hanno costatato l'idea di approfondire la conoscenza invitandoci a casa dei suddetti Dun.

Dicevo: era mattina e ci stavamo preparando tutti per uscire. Vidi Zack mentre cercava di sistemarsi la cravatta con leggero tremore e con un'espressione di trepidazione; nostra madre, vedendolo così oppresso, lo aiutò sorridendogli dolcemente. Una volta finito di sistemarci, andammo tutti in macchina e partimmo. Durante tutto il viaggio, Zack si premurò di ricordarci di comportarci come una famiglia normale, riservandomi una nota esclusiva in cui mi vietava di comportarmi come una scimmia.
Arrivammo a casa dei Dun che ci accolsero con un sorriso smagliante. Zack ed Ashley si scambiarono un dolce bacio ed i miei genitori andarono verso i signori Dun. Io rimasi come un ebete fermo al mio posto, quando Josh si avvicinò verso di me.

"Hey Tyler" disse con un enorme sorriso stampato sulle faccia.

"Ciao Josh" sorrisi, guardando timidamente il terreno.

"Come stai?" domandò, cercando il mio sguardo.

"Bene... tu invece?"

"Non mi lamento. Abbiamo ancora tempo prima di mangiare, ti va di giocare a 'Mario Kart'?"

"SI!" risposi, dimostrando il mio entusiasmo.

"Ok" ridacchiò.

Andammo in camera sua e iniziammo a giocare, seduti uno accanto all'altro sul pavimento. La sua camera era piuttosto piccola ed era tappezzata di poster dei 'Green Day', pensai che probabilmente era la sua band preferita. Aveva un'enorme televisore che occupava gran parte della parete accanto al letto disfatto. Non era un tipo molto ordinato.

Ad un certo punto sentimmo la voce della signora Dun.

"Josh, Tyler, venite!" gridò.

"Eccoci!"

"Wow, è già passata un'ora, il tempo vola con lui' pensai.

"Comunque sei un mostro a Mario Kart!" esclamò lui.

"Anni di esperienza" mi vantai.

"Dai, andiamo a mangiare".

Ci dirigemmo in sala da pranzo e ci sedemmo l'uno difronte  l'altro. Durante il pranzo ogni volta che alzavo gli occhi trovavo il suo sguardo su di me, mi sorrideva sempre ed io arrossivo come una ragazzina. Dopo pranzo ritornammo in camera sua e notai che tra i tanti giochi, possedeva 'Just Dance'.

"Josh?"

"Tyler?"

"Ti prego, giochiamo a Just Dance?"

"Ma hai appena mangiato!" esclamò, quasi incredulo.

"E chi se ne frega" risposi.

"Ok ok, calmo bimbo" rise, accompagnando la risposta con una finta carezza sulla guancia che suscitò in me un brivido.

"Non sono un bimbo" borbottai.

"Va bene allora, giochiamo!"

Ballammo diverse canzoni, stancandoci e sudando. I miei occhi non poterono non notare il possente petto nudo di Josh, dopo che si tolse la maglietta sudata, e sentii la mia faccia surriscaldarsi. 

"Sei tutto rosso Tyler! Vuoi smettere?" chiese.

Borbottai qualcosa di incomprensibile. Non poteva sapere che non ero rosso per la stanchezza.

"Ok basta" rise. "Vediamo un po' di netflix, tanto le nostre famiglie avranno molto di cui parlare"

Annuì e mi sedetti sul suo letto. 'È così morbido' pensai, rimbalzando più volte sul materasso.

"Ti diverti, bimbo?" ridacchiò Josh. Smisi appena me lo disse, arrossendo nuovamente. Ci sdraiammo guardando la tv. Forse non era stata una buona idea ballare perché poco dopo ci addormentammo distrutti. 

Mi svegliai leggermente frastornato. Presi il telefono e controllai l'ora, posandolo poco dopo. Il mio sguardo si posò su una specie rara di Josh ancora addormentato.
"È così dolce" sussurrai a me stesso. Pian piano mi avvicinai a lui per poterlo ammirare meglio e sentii l'istinto di baciarlo. Mi avvicinai ancora di più. Sentivo il suo respiro regolare che sapeva di cioccolato a causa del dessert, mangiato poco fa a pranzo, e quando le mie labbra stavano per toccare quelle di Josh, si mosse ed aprì gli occhi. Scattai all'indietro, rischiando di cadere dal letto e preso dal panico scappai. Finsi un malore che costrinse i miei a tornare a casa e sperai di non rivedere più Josh per un bel po' di tempo. Ma la mia "fortuna" volle che la settimana successiva saremmo di nuovo stati ospiti a casa Dun.

***

Ed ora eccomi qui, seduto sul marciapiede con dietro la casa dei Dun. Josh non c'è. Mi hanno detto che è uscito con una amica, una certa Debby ma che rincaserà tra non molto. Sicuramente Debby sarà la sua ragazza e la cosa mi rende triste. Ma come potevo aspettarmi che potessi piacergli. Sospiro sconsolato, penso che non mi rivolgerà neanche una parola. Concentrato nei miei pensieri con il suono dell'ukulele di sottofondo, non mi accorgo che qualcuno si è posizionato davanti a me e che con un colpo di tosse richiama la mia attenzione. Alzo gli occhi e vedo Josh, guardandomi e sorridendomi.

"La scorsa settimana ti sei dimenticato una cosa" 

E dopo quella frase le sue labbra soffici scontrarono le mie.

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Spero vi sia piaciuta la prima One Shot Joshler. Sì, lo so che Josh è il più grande tra i fratelli Dun ma ho voluto farli più piccoli (Josh 20 anni e Tyler 18).
Grazie per aver letto.

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