6. Al sicuro?

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Giró il pomello con cautela e tiró la porta verso di sè, fece un passo in avanti e per poco non andó addosso a Fe che stava uscendo.

-don Raimundo siete impazzito?- si portó una mano al petto spaventata

-scusami, ma non tornavi e ho pensato che fosse successo qualcosa-

-no no, tutto bene, solo che non riuscivo a trovare la chiave al buio- spiegó la domestica

-ce l'hai?- chiese impaziente

-sì, eccola qui- Fe gliela porse e Raimundo, senza perdere tempo, si diresse velocemente verso la stanza di Francisa. Mise la chiave dentro la serratura e giró piano la chiave per evitare di fare rumore. Quando entró, dovette fermarsi per qualche istante sulla soglia della stanza: vederla in quello stato gli fece gelare il sangue, non sopportava di vederla così. Piano piano le si avvicinó, si sedette sul bordo del letto e le accarezzó la guancia

-è bollente- disse sottovoce a Fe, che nel frattempo si era avvicinata ai due

-non danno il permesso a nessuno di avvicinarsi, don Raimundo, non ho potuto curarla- anche a Fe dispiaceva vederla così, nonostante il suo carattere, le voleva bene

-non posso permettere che resti qui con loro, la stanno uccidendo- Fe lo guardó preoccupata, aveva una strana espressione sul volto: era furioso

-dimenticati della copia della chiave, la porto via questa sera stessa-

Fe cercó di convincerlo a desistere, era troppo pericoloso, senza contare che Garrigues si sarebbe certamente vendicato

-che ci provi, non permetteró più di avvicinarsi a lei- e, detto questo, cercó di svegliarla. Le accarezzó la guancia più volte, ma Francisca stava troppo male per reagire. Raimundo decise allora di portarla in braccio. Si fece aiutare da Fe per metterle due coperte addosso, la prese in braccio e uscì dalla stanza. Ordinó a Fe di chiudere la camera a chiave e di riportarla da Garrigues, questo almeno gli avrebbe permesso di guadagnare del tempo.
Scese piano le scale, stando attento a non inciampare e a non fare rumore, fino a che raggiunse la cucina. Per fortuna aveva deciso di andare alla Villa con il calesse, riuscendo così a portare Francisca con lui. Si allontanó rapidamente dalle terre della Montenegro e raggiunse il paese. Emilia si era accorta della sua assenza e lo stava aspettando alla locanda, ormai chiusa. Quando lo vide arrivare con Francisca tra le braccia gli corse in contro, ma non per aiutarlo, bensì per rimproverarlo di essere andato alla Villa per aiutarla.

-non potevo lasciarla lì con quei criminali- spiegó

-padre voi non vi rendete conto che così ci state mettendo tutti in pericolo?!-
Raimundo rimase in silenzio per un istante, poi rispose

-se ti diamo così fastidio basta dirlo e la porto da un'altra parte-

-no padre, non voglio mandarvi via, sono solo preoccupata- gli confessó

-non devi esserlo, Garrigues vuole i soldi e le proprietà di Francisca, e senza di lei alla Villa, per lui sarà più semplice-
Raimundo diede per conclusa la conversazione e si diresse verso la sua stanza. La adagió sul letto e le mise una mano sulla fronte per misurarle la febbre: scottava come poche ore prima. Chiese ad Emilia di portarle dei panni e dell'acqua fredda, doveva fargliela abbassare almeno per la notte, poi avrebbe chiesto a Lucas di visitarla. Dopo qualche minuto Emilia tornó con quello che le aveva chiesto e li lasció soli.
Raimundo passó tutta la notte a vegliarla e a cercare di abbassarle la febbre, regalandole parole dolci e attenzioni, fino a quando il sonno non lo obbligó a riposarsi accanto a lei. Prima di chiudere gli occhi, la strinse a sè e la coccoló fino a quando non si addormentó.

La mattina dopo, fu la zia Eulalia che si accorse dell'assenza di Francisca

-Cristobal! Cristobal!- urló

-che succede zia?- Garrigues uscì dalla sua stanza ancora assonnato

-non c'è più, qualcuno l'ha fatta scappare!- urló

Garrigues sapeva perfettamente dove trovarla, si vestì frettolosamente e si diresse alla locanda.

Francisca aprì lentamente gli occhi, era ancora tutta indolenzita, ma si accorse subito di non essere più nella stanza della Villa. Sentì anche un profumo, inconfondibile per lei, quello di Raimundo. Si accorse di essere tra le sue braccia e decise di non muoversi, non avrebbe rinunciato a quegli istanti. Si strinse ancora di più a lui e richiuse gli occhi per riposare. Raimundo la sentì muoversi e si sveglió, regalandole un dolce sorriso.

-mi fa piacere vedere che stai meglio- le sussurró

-cosa ci faccio qui?- gli chiese

-ti ho portata via dalla Villa, non potevo lasciarti nelle loro mani- e senza pensarci le accarezzó il viso senza staccare lo sguardo dal suo. Per Francisca era la fine di un incubo, non sapeva quanto ancora avrebbe potuto resistere, ma per fortuna lui l'aveva salvata, ancora una volta era lì per lei. Lentamente si avvicinó al suo volto, mentre Raimundo faceva lo stesso, arrivarono quasi a sfiorarsi, ma Emilia bussó alla porta insistentemente.

-padre! Garrigues è qui e vuole vedervi-

L'ultimo ostacolo - Raimundo y FranciscaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora