Capitolo 1 / Irs

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Irs era sempre stata una bambina curiosa e vivace, che viveva su di un piccolo colle.
Fin dal tempo dell'asilo era vissuta praticamente a casa dello zio poiché i genitori, che lavoravano nelle grandi città, stavano tutto il giorno lontano dal piccolo paesino.
Irs era sempre stata un'appassionata degli aquiloni, perché il suo vecchio zio le aveva insegnato fin da piccolina a costruirli, dipingerli e farli volare.
A casa sua non aveva una stanza tutta per lei, perché dormiva sul divano del salotto. Aveva però un baule tutto suo, dove teneva tutti gli aquiloni costruiti da lei, suo zio e quelli che i genitori le regalavano per il compleanno. Irs giocava spesso con gli altri bambini del paese, ma a volte amava ritirarsi a costruire o ad aggiustare gli aquiloni.
I giorni ventosi erano i suoi preferiti perché correva fuori casa, come tutti gli atri bambini, e faceva una battaglia degli aquiloni con i suoi amici. Molto spesso gli aquiloni abbattuti si strappavano, e allora tutti chiedevano aiuto ad Irs, che si portava sempre dietro ago e filo e così in un attimo aggiustava l'aquilone.

Ora però erano giunte le vacanze e tutti i bambini del paesino erano andati al mare o in montagna. I genitori di Irs lavoravano anche d'estate e allora lei restava al paesino.
In quei giorni caldi e senza vento, non sapendo che fare, costruiva altri aquiloni pieni di colori e decorazioni, ma non poteva farli volare. Intorno a Luglio Irs finì la stoffa leggera con cui faceva gli aquiloni e allora lo zio dovette scendere in città per andare a prenderne dell'altra. Lo zio aveva anche altre commissioni da fare, perciò Irs sarebbe rimasta da sola per tre giorni.
La bambina era abituata, perché continuamente lo zio si assentava per prendere provviste eccetera. Nel periodo di assenza dello zio faceva sempre lunghe passeggiate per la collina, nell'attesa di qualcosa di nuovo.
Lo zio era appena partito, quindi i giorni noiosi dell'estate erano ancora più monotoni, isolata da tutti. Senza persone il borgo sembrava un 'paese fantasma' e lei si divertiva a giocare a fare l'esploratrice in quei posti che nella sua fantasia diventavano ricchi di pericoli e insidie.
Solo alcuni vecchietti erano rimasti là, ma Irs preferiva non interagire con loro perché avevano sempre odiato gli aquiloni. Lei non ne sapeva il motivo ma quei vecchietti erano talmente aspri e amari (così li percepiva Irs) che non voleva averci niente a che fare.
In una di quelle noiose passeggiate Irs notò qualcosa di diverso. "Che cos'è quel coso appeso al ramo di quell'albero?" disse ad alta voce, parlando a se stessa.
Avvicinandosi notò che era un grande aquilone verde chiaro. "Wow! Non avevo mai visto un aquilone così! Ha una forma strana..." Si arrampicò sull'albero e slegò l'aquilone. Era molto duro e spesso "E' troppo spesso per volare, probabilmente è uno di quelli da decorazione... ma se non vola come ha fatto ad arrivare qui?"
Scese dall' albero e lo lanciò in aria, tenendo stretto il rotolo su cui era avvolto il filo. L'aquilone iniziò a volteggiare sopra l'albero come una farfalla leggiadra. "Impossibile!" Irs si leccò un dito e allungò la mano, era un trucco che le aveva spiegato lo zio per capire da dove tira il vento. Ma il dito non si asciugò in fretta e come aveva previsto la bambina, voleva dire che non c'era vento.
"Ma come fa a volare!?!" Irs pur avendo otto anni era molto intelligente e sapeva che non tutto dura per sempre, quindi invece di fermarsi a riflettere iniziò a comandare l'aquilone con gioia ed entusiasmo, dopo mesi d'attesa.
Il cielo era limpido e Irs era felice.
Restò là per tutto il pomeriggio e alla fine legò l'aquilone all'albero e si sdraiò sul prato per riposare. Sentì l'erba che le faceva il solletico ai piedi, le piccole formichine che scavalcavano la mano, una leggera brezza le scostava i capelli dal viso, e il fresco di una goccia che le cadeva sul naso.
"Una goccia?" sussurrò alzandosi. Guardò il cielo.
Dietro di lei, sui tetti delle case del paese, c'erano nere figure al ritorno da un funerale, che piangevano disperate (era come Irs vedeva le nuvole grigie dei temporali). Doveva tornare a casa.
Si rimise le scarpe e slegò l'aquilone, cercando di tenerlo più in basso possibile, perché sapeva che tenere l'aquilone in alto durante un temporale era la cosa più stupida e assurda che qualcuno potesse fare.
Quell'aquilone però, che volava anche senza vento, era difficile da governare ed Irs se lo lasciò sfuggire. Non voleva abbandonare un aquilone così speciale. Mentre l'aquilone volava senza un padrone il filo si impigliò su un ramo caduto e si spezzò. Senza perdersi d'animo Irs si arrampicò sopra l'albero, e saltando, riuscì a raggiungere l'aquilone, aggrappandosi al filo.
Ovviamente cadde quasi subito ma l'aquilone in quel momento era in picchiata e, come un'aquila che afferra la preda, prese Irs facendola sedere sopra di lui. Meravigliata si accorse che l'aquilone non cedeva sotto il suo peso.
Si guardò attorno, era circondata dalle nuvole e non si vedeva la terra sotto di lei. Il vento la spinse in alto mentre lei cercava di farlo andare in basso...
Guardando meglio l'aquilone si accorse che c'era una piccola fune attaccata ai due angoli laterali dell'aquilone. "Sembrano quasi le redini di un cavallo..."
Prese la fune e provò a governare l'aquilone. Ora non le importava di salvare l'aquilone, voleva solo salvare se stessa.
Comandò l'aquilone facendolo planare.
Era ormai quasi a terra, quando in una curva stretta si trovò davanti una signora, e ci andò a sbattere contro senza riuscire a fermare l'aquilone. Entrambe caddero a terra.
Irs si sbucciò un ginocchio ma si rialzò subito, chiese frettolosamente scusa alla signora, prese l'aquilone, e improvvisamente si rese conto di non sapere dove era. "Ma d-dove mi trovo?" "Questa è MauaGreen"
"C-che?!"
"MauaGreen, a giudicare dal tuo aquilone tu dovresti essere dei nostri, comunque... dovresti sapere molto bene che è pericoloso volare durante il temporale, non te lo ha detto nessuno? Su, vieni a casa mia, che ti aggiusto il ginocchio..."
"C-che?!" Ripeté Irs stupefatta "Aggiustare il ginocchio? Volare con gli aquiloni?!?"
"Bè non sei mica arrivata qui camminando!" rise la signora "Su forza, entra, piove ancora a dirotto!" disse aprendo una porta. Irs ci entrò titubante.
La casa era calda e accogliente, piena di tappeti verdi. Su un lato c'erano appesi tre grandi aquiloni verdi, come quello che in quel momento teneva in mano. Davanti al basso tavolo c'erano seduti (su cuscini) un uomo e una ragazza.
"C-ciao..." disse Irs timidamente.
"Mamma, chi è?" domandò la giovane ragazza, che dimostrava 14-15 anni.
"Si è sbucciata il ginocchio mentre volava con l'aquilone" "Cosa? Volavi durante un temporale!?" "E' quel che le ho detto anch'io" ribatté la signora. "Ma non mi ha risposto."
Intanto era andata a prendere una strana benda arrotolata, ne aveva strappata un pezzo e l'aveva posizionata sul ginocchio di Irs. Senza legarla quella era rimasta attaccata alla pelle. "Tienila per una settimana, ok? Su, ora va, i tuoi genitori saranno preoccupati, ti accompagno io."
"Aspetti..." disse Irs "Io non vivo qui..." "Impossibile, hai l'aquilone verde, devi per forza vivere qui!" "No, io l'ho trovato..."
"In che città abiti allora?" "Io abito a ForteGrillo..." L'uomo si alzò in piedi "Cosa? Non ho mai sentito nominare questa città..."
"Io sì!" Intervenne allora la ragazza "Credo di averla sentita a scuola... è una città della terraferma!" La signora fece una strana smorfia "Vieni dalla terraferma?" "Io... credo di sì..." disse Irs confusa.
"Come hai fatto ad arrivare qui?"
Irs le raccontò tutta la storia.
"Mi dispiace" disse infine la donna "Non puoi tornare a casa con questo tempo, resterai a dormire qui e domani tornerai a casa"
"Posso sapere dove mi trovo?"
"Non ora cara, sarebbe uno shock, sei troppo stanca, ti spiegherò tutto domani". Le preparò il divano con cuscini e coperte e Irs si sdraiò ed infine si addormentò, fra i suoi pensieri.

Il Regno degli Aquiloni (e la Ma'a Lagi Tinà)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora