Capitolo 5 / Ma'a Lagi Pupula le Iloa

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Huania rinvenne in un ospedale. Si era risvegliata in un caldo letto bianco, accanto c'erano le sue amiche e i suoi genitori, più la nonna.
"Tesoro!" Aveva appena gridato sua madre.
"Come ti senti Huania?" Stavolta fu suo padre a parlare.
"Si è risvegliata! Dottore!" Sua nonna, pur essendo anziana corse alla velocità della luce a chiamare i dottori.
Sara, Karyhin, Martina e Giulia le corsero incontro allegre come non mai e l'abbracciarono. "Tutto ok?" "Oh mio dio, sei viva!" "Che bello vederti sveglia!" "Non le andate tutte addosso, si è appena svegliata!" L'ultima a parlare era stata Kary.
Le altre l'ascoltarono e si allontanarono. "I-io credo di-di star bene..." I dottori erano arrivati "Era solo sotto shock signorina Dimen, presto si riprenderà."
Dopo un paio di analisi i dottori se ne andarono e la lasciarono con la famiglia e le amiche. Hind venne da lei, la abbracciò, la baciò, la coccolò e infine le disse "Non farlo mai più!!" detto ciò la baciò di nuovo e poi andò in sala d'attesa.
Il padre l'abbracciò e le sussurrò "Chi la capisce tua madre..." La salutò e se ne andò anche lui, portandosi via la suocera, che non smetteva di parlare un secondo "Questa ragazzina ha cercato di scappare, deve avere una dura punizione... non mi importa se non è stata colpa sua... aspetta cosa?!..."
Una volta restate sole le amiche si sedettero vicino a lei "Che cosa è successo...?" Giulia, che era la più brava a chiacchierare, iniziò "Tu, non so ma eri tipo svenuta, stavi cadendo, cioè eri praticamente caduta, cioè nel senso che eri sospesa a mezz'aria, il vento ti impediva di andare oltre credo e la squadra di quelli vestiti in rosso e giallo, si chiamano credo..."
"Sono quelli del pronto soccorso Giulia..." disse Martina
"Ah... va bè insomma quelli ti hanno trovata e portata sul loro aquilone gigantesco, noi li avevamo avvertiti perché non ti vedevamo tornare... hai dormito per due giorni interi, oggi è giovedì..." "Quindi abbiamo solo tre giorni per organizzare tutto quanto!"
"Hua..." Stavolta fu Karyhin a parlare, era la più brava nel trovare le parole giuste "Non credo guarirai in tempo per il campeggio... ma ti staremo accanto tutto il tempo, questi giorni voleranno veloci come i nostri aquiloni, e in pochissimo tempo ci ritroveremo a ForteGrillo!" Huania si era appena ricordata una cosa, ed era troppo incuriosita per poter essere triste "Vi devo dire una cosa"
Raccontò tutto della perdita dell'aquilone, del sassolino azzurro, delle gallerie e di come ne era uscita e infine dell'aquilone scomparso.
"Mi dispiace! L'aquilone l'ho preso io, l'ho trovato quando sono andata a cercarti..." disse Sara.
"Mentre tu sei qui cercheremo notizie su quello strano sassolino celeste..." aggiunse Martina "Sempre se non lo hai sognato!" Esclamò Giulia scherzosamente.
Solo dopo aver raccontato tutto alle amiche si sentì triste per il campeggio.
"Scusate, ho bisogno di riposare..." Le ragazze la salutarono e andarono.
Era ora di cena, le diedero un vassoio con una zuppa, una fetta di pane, patate, piselli e pollo.

Dopo cena pensò a tante cose, fino a che i suoi genitori non se ne andarono. La madre si era offerta di passare la notte con lei, ma lei chiese se poteva restare la nonna.
Huania passò una notte insonne. Pensò a tante cose, ma nessuna riusciva a tranquillizzarla.
Dopo ore e ore decise di attuare il piano: scappare. Per questo aveva chiesto la nonna: aveva un sonno molto profondo, al contrario della madre che si svegliava al minimo rumore.
Si alzò lentamente e si rimise le scarpe. Camminò per la piccola stanza. Sua nonna giaceva su una comoda poltrona verde accanto al suo letto. Era ancora vestita e teneva in grembo la sua borsetta. Russava molto rumorosamente, quindi Huania non si dovette preoccupare tanto del rumore dei suoi passi.
Arrivò alla maniglia e la girò, aprendo la porta quanto bastava per passare dall'altra parte. Si chiuse la porta alle spalle e sgattaiolò alla porta principale.
I dottori erano ancora svegli, le luci accese e tanta confusione, che giocò a suo favore. Oltrepassò la porta senza che nessuno se ne accorgesse. Uscì e si trovò davanti a una delle zone di MauaGreen.
Le strade erano deserte e c'erano pochi lampioni, ma lei non si preoccupò.
Conosceva quell'isola come il palmo della sua mano: quella era la piazza Ma'a Lagi.
Hua sapeva benissimo che i suoi discendenti prima parlavano in una strana lingua chiamata samoano, e che solo dopo avevano iniziato a parlare l'italiano. Huania sapeva che la parola 'maua', che compariva nel nome di ogni isola, voleva dire 'aquilone' in samoano, e che MauaLagi voleva dire 'aquilone azzurro ', mentre MauaGreen, 'aquilone verde'.
Non sapeva però cosa significasse 'Ma'a Lagi', (qualcosa + azzurro, pensava Huania) ma quello non era di certo il momento di pensarci.
Corse verso le strette vie di MauaGreen. Quell'isola era tutta così: tante casette, tutte della stessa dimensione e strette vie. Tra le piccole stradine c'erano poche piazze in cui si affacciavano i negozi, le scuole o gli uffici.
Le casette uguali erano fatte di grandi mattoni marroncini, e da piccola Huania pensava che erano fatte di biscotti. Aveva anche provato ad assaggiarle, rischiando di rompersi un dente... le finestre le porte e i tetti erano di quel verdino chiaro che predominava in tutta l'isola.
In quell'isola c'era un solo ospedale: quello da cui era appena scappata. MauaGreen era una delle isole più piccole, al contrario di MauaLagi, con grandi strade e tantissimi edifici. Il colore di quelli del pronto soccorso era sempre giallo e rosso, poiché le due sedi principali erano nelle isole di quel colore.
Huania aveva sentito parlare che nell'isola più grande (in quel momento non si ricordava qual era) avevano addirittura costruito una piscina, inventata da quelli della terraferma, che era una specie di vasca da bagno gigantesca e profonda dove le persone nuotavano.
A Huania venne in mente il mare, che era una delle cose più belle che al Regno degli Aquiloni mancava. Certo avevano la neve, ma il mare non era mica la stessa cosa! E poi anche quelli della terraferma avevano la neve... Martina e Giulia erano andate al mare, e avevano detto che era bellissimo. Lei non lo aveva mai visto, ma quando sarebbe stata più grande sarebbe andata al mare, con le sue amiche.
C'era una sola sede in tutto il mondo che permetteva di usare gli aquiloni senza preoccuparsi di quelli della terraferma. La sede in cui lavoravano persone provenienti dalle dodici isole, dove potevi volare con il tuo aquilone e poi tuffarti da lì.
La moneta del Regno degli Aquiloni era molto simile agli euro della terraferma, solo che erano un po' più grandi e avevano il marchio diverso: invece del mondo, lì erano rappresentate le dodici isole come dodici pallini che formavano un cerchio. E invece di euro si chiamavano pauana.
Huania attraversò l'ennesimo sentierino fino ad arrivare alla casa di Karyhin. Bussò alla finestra della sua stanza.
Aspettò, ma nessuno le rispose, così bussò più forte.
"AAAAAAH!" Un grido dall'interno della stanza lacerò il silenzio notturno. "G-Giulia? Sei tu?" Sussurrò Huania riconoscendo la voce.
Giulia si avvicinò alla finestra e scrutò il viso di Huania immerso nell'oscurità. "Hua?" disse infine.
Le altre si erano svegliate per l'urlo. "Che succede, perché hai urlato?" Chiese insonnolita Kary. Martina invece era sveglissima pronta a ogni catastrofe "Devo prendere qualcosa dal mio zainetto di emergenza?" Chiese mettendosi sotto la scrivania e guardandosi intorno. Martina infatti portava sempre con sé il suo zainetto delle emergenze, in cui c'erano dei cerotti, delle garze, l'acqua, degli elastici, un accendino, una torcia e una buona dose di cioccolato. "No, non preoccuparti Martina, è tutto ok" disse Giulia e poi continuò "Pensavo fosse un ladro, invece è solo Hua" "Solo Hua?" disse Martina alzandosi in piedi "Dovrebbe stare in ospedale!" "Non sto male!" fece lei arrabbiata "Mi fate entrare?"
Karyhin era indecisa, ma alla fine disse "Sì, ma entro un'ora sarai di nuovo all'ospedale, promesso?" "Ma... Ok, promesso". Sara aprì la finestra e aiutò Huania ad entrare "Allora? Perché ci svegli nel bel mezzo della notte?" "Ecco... io non riuscivo a dormire..." Hua arrossì, ma le amiche la capirono e le parlarono. Chiacchierarono un po' e infine riuscirono a calmare Huania.
"Oggi abbiamo riflettuto e ci siamo chieste se quello strano sassolino fosse l'unico in tutto il Regno degli Aquiloni, quindi domani andremo tutte e quattro a ispezionare le altre isole." "Voglio venire con voi"
"No, Hua non puoi. Non ci vogliamo comportare da babysitter, ma tu sei più piccola di noi e inoltre dovrai stare in ospedale e se proverai a seguirci diremo tutto di questa notte, mi dispiace, ma non ci lasci scelta..."
Era il primo litigio in assoluto con lei e le altre; alla fine però si convinse e decise di tornare all'ospedale. "Grazie, voi sì che siete delle amiche... avete ragione..." "Grazie Hua, è più facile se collaboriamo nella conversazione" Sussurrò Kary "L'ora però è passata, torna all'ospedale e vedi di dormire!"
Huania le abbracciò e poi uscì dalla finestra "A domani Hua!" "Ci dispiace!" "Ti vogliamo bene!" "Ciao!" "Ci vediamo ragazze!" disse infine lei, poi le altre chiusero la finestra e Huania tornò all'ospedale.

Il Regno degli Aquiloni (e la Ma'a Lagi Tinà)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora