Capitolo 4 / La galleria

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L'aria le arrivava alle orecchie e mentre cadeva non sentiva niente.
Le mancava il respiro e continuava a tenere gli occhi ben chiusi per la paura.
Cadeva prendendo velocità e la faccia le era diventata rossa. Sarebbe morta? Cosa l'aveva spinta a fare una cosa del genere?

Intanto a MauaGreen era successo di tutto: Karyhin, mentre piangeva, sgridava in maniera terribile Friyun, che era sul punto di svenire, Martina era davvero svenuta e Giulia non riusciva a smettere di parlare a Sara guardando il punto in cui Hua era scomparsa.

Huania stava bene, anche se avrebbe preferito essere sopra all'isola, non sotto.
Era seduta in quella strana galleria e stava cercando di ricordare come erano andati i fatti dopo essere caduta e prima di essere svenuta in quella galleria.
Stava cadendo velocemente, sempre più veloce... ma alla fine si era fermata.
Il vento le impediva di andare, come se fosse stata sopra il getto di una fontanella talmente potente da sorreggerla. Si alzò a fatica, ma ricadde subito, non era semplice camminare sopra al vento. Decise di gattonare. Guardò in alto e vide un'enorme pezzo di terra galleggiante: MauaGreen! Come avrebbe voluto stare lì...
Dopo poco aveva trovato l'aquilone galleggiare poco più in là e lo aveva preso.
Era salva! Prese l'aquilone e ci salì in groppa.
Si avvicinava sempre di più a MauaGreen! Vide la parte inferiore dell'isola e poi il lato: un enorme strato di terra, pieno di radici e piante selvatiche...
Troppo vicina. Era troppo vicina a quelle piante, così aveva sbattuto il suo aquilone su una di quelle con le spine, quello c'era rimasto incastrato e lei era caduta inevitabilmente giù. Di nuovo. No, non sarebbe successo di nuovo!
Riuscì ad aggrapparsi con entrambe le mani su una radice che sporgeva. Tirò su con le braccia e si arrampicò sul bordo di MauaGreen.
L'aquilone era poco più in là... sbagliò di nuovo. Per arrampicarsi si aggrappò ad una pianta, che si rivelò essere una con le spine. E di nuovo cadde... ma stavolta non si salvò da sola.
Era caduta in un grosso buco che sembrava essere la tana di qualcosa, aveva strisciato per tutta la lunghezza del tunnel e infine era atterrata con un tonfo dentro una grande stanza, scavata dentro MauaGreen. Aveva camminato un altro po' e poi era svenuta per la stanchezza all'imbocco di una galleria.

Sara era sul suo aquilone, in picchiata. Non era una che si arrende facilmente e di certo non si sarebbe arresa dal momento che di mezzo c'era una delle sue migliori amiche.
Dopo un po' però vide che non poteva andare oltre per via del vento. Sara non si mosse, non disse nulla, non fece niente. Non c'erano né Huania né il suo aquilone.
Cercò intorno, ma non trovò niente. La chiamò centinaia di volte, ma nulla.
Decise di tornare a casa anche lei con il cuore infranto. Ma mentre tornava su si accorse dell'aquilone di Hua, incastrato su una piantina, lo prese e tornò a MauaGreen.
Le quattro amiche, più Friyun, aspettarono davanti alla staccionata tutto il giorno, tutta la notte.

E adesso Huania era rinvenuta e si era ricordata che cosa era successo. "Cavolo" disse ad alta voce guardandosi la mano che sanguinava "Cavolo... il mio aquilone..."
Si sfilò una scarpa, tolse il calzino e se la rimise. Con il calzino si fasciò la mano.
"E questo che razza di posto è?" Era confusa e non capiva come si sentiva. Triste? Spaventata? Arrabbiata? Forse stanca... o forse tutte e quattro.
Era triste, perché pensava che non sarebbe più uscita, era spaventata, perché non sapeva dove si trovava, era arrabbiatissima con Friyun e con se stessa, per essersi buttata. E poi stanca e frustrata, per essersi ferita, ma soprattutto per aver fatto tutto nel modo sbagliato.
Era già tanto che non era morta.
Andò avanti in quel posto strano e buio e arrivò in un'altra stanza. C'era un'altra galleria, poi un'altra e poi ancora. Più andava avanti, meno ci vedeva.
Quel posto era sporco e buio. Nessun rumore, a parte quello dei suoi passi. L'odore era pungente e fastidioso, forte e intenso. Forse anche nauseante, disgustoso, sgradevole e denso. Insomma, Huania non sopportava di stare lì, e se ne sarebbe andata, se la curiosità non l'avesse spinta ad andare avanti... quel fetido odore... come se qualcosa di marcio fosse là dentro da un bel po' di tempo. Acre e soffocante, sembrava veramente come del pesce andato a male... "Che schifo..." disse Hua continuando ad andare avanti, mettendosi la maglietta davanti al naso.
Ad un certo punto però vide una galleria con una strana luce azzurra. Camminò vacillando in quella direzione. La luce aumentava, fino a che Huania non arrivò a un stanza completamente illuminata dalla luce azzurra accecante.
La bambina socchiuse gli occhi e si avvicinò alla fonte della luce: un piccolo sassolino azzurro. Meravigliata lo toccò. Poi lo prese in mano e lo tirò verso di sé, ma quello non si spostava dal posto in cui stava: al centro della stanza, fluttuando.
Huania tirò con tutte le sue forze, ma niente. Alla fine si arrese. Quella era l'ultima stanza. Non c'erano altre gallerie. Ma sapeva bene che in qualche modo sarebbe uscita. Tornò all'entrata ma si rese conto che era troppo ripida per salirci.
Era in trappola? "NO! Un modo c'è... ci deve assolutamente essere!" Frugò fra i suoi ricordi, cercando qualcosa che le potesse essere utile...

Nello stesso momento le ragazzine a MauaGreen avevano chiamato il pronto soccorso, che con i loro giganteschi aquiloni erano andati a cercare Huania.

"Trovato!" Huania si ricordò di quella volta in cui lei e Martina avevano scavato una buca a MauaGreen: "Per scavare più velocemente fai così: non prendere la terra in mano per poi buttarla, mettiti così, e scava con entrambe le mani, smuovi la terra, e solo dopo potrai levarla tutta insieme."
"Scavare una buca, ovvio!" Il tunnel era troppo verticale per arrampicarvisi, ma perché non scavare un altro ingresso?
Iniziò a scavare levando le numerose radici e piantine che incontrava nel terreno. La fece completamente orizzontale, così ci mise di meno e il mattino dopo riuscì a fare la buca.

Tantissimi aquiloni giganteschi, rossi e gialli ispezionavano l'isola.

Non aveva mangiato, bevuto o dormito e in più aveva scavato con la mano ferita.
"Su, Huania, il peggio è passato: arrampicati, prendi l'aquilone e sei libera!"
Uscì al di fuori della galleria e iniziò ad arrampicarsi, ma non vedeva l'aquilone.
Si arrampicò in alto, ma era stanca: non ce l'avrebbe fatta.

Sentirono una voce in lontananza, prima piano e poi più forte.

"Aiuto..." Sentì le forze abbandonarla.

Huania era lì, ma stava per cadere!

"Aiuto! QUALCUNO MI AIUTI!"

Un uomo accelerò nella direzione in cui si trovava la ragazzina...

Con le ultime energie Hua gridò "AIUTATEMI!!!" E infine svenne, cadendo all'indietro.

Il Regno degli Aquiloni (e la Ma'a Lagi Tinà)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora