CAPITOLO UNO

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Era l'ultimo giorno di ottobre, finalmente anche quell'anno Halloween era quasi finito.
Harry si trovò sospirare quasi felice. Quella festa gli trasmetteva sempre una strana forma di soggezione e paura. Forse era dovuto al modo strambo dei vicini e delle varie persone di vestirsi con orribili maschere, a volte anche di cattivo gusto.
Anche quella volta, suo cugino Dudley non aveva fatto eccezione, si era vestito con un'orrenda maschera sanguinosa per metà tumefatta.
Harry quest'anno aveva deciso di rimanere a casa, lontano dal chiassoso vociare dei bambini e dei ragazzi che bussavano ad ogni casa per un dolcetto.
Aveva ormai sedici anni e viveva dai suoi zii da sempre, poiché i suoi genitori erano morti in un incidente stradale. Sapeva che i suoi parenti non lo avevano mai voluto veramente in casa, ma ormai ci aveva fatto l'abitudine.
Harry andò nella sua piccola cameretta con l’intenzione di dormire, ma ciò che lo aspettava non era il suo letto... Sopra al suo letto, comodamente sdraiato, stava un piccolo esserino dalle lunghe orecchie e la pelle verdognola.
Gli occhi di Harry si spalancarono increduli per la sorpresa. “Che roba era? Forse era uno scherzo di suo cugino...” Si avvicinò cauto al piccolo intruso che sembrava essere addormentato.
Lo toccò piano con un dito per poi ritrarsi spaventato. Quel coso era vivo e sembrava, anzi no, si stava svegliando! Gli occhi grandi e sporgenti lo fissarono per un attimo straniti, poi il piccolo mostriciattolo balzò in piedi fissandolo entusiasta.
Cominciò a urlare felice. << Dobby lo ha trovato! Dobby lo ha trovato! >>
Harry era impietrito, non capiva. “Che stava succedendo?” Prima che potesse familiarizzare con quell’assurda situazione, l’esserino sparì con un sonoro "plop".
Il giovane ragazzo si trovò ad osservare il suo letto disfatto.
Ancora leggermente sotto shock si diresse in bagno, decisamente doveva darsi una svegliata. Probabilmente quello a cui aveva assistito era solo una allucinazione... Si, doveva essere così!
Si lavò la faccia più e più volte, si asciugò e osservò la sua immagine riflessa nello specchio. In quel momento cacciò un urlo voltandosi spaventato. Davanti a lui stava un ragazzo biondo, mortalmente pallido. Era alto qualche centimetro più di lui e il suo sguardo era freddo ed indagatore. Harry, colto alla sprovvista da quella seconda improvvisa apparizione, rimase impalato, incapace di qualsiasi reazione.
Gli occhi glaciali del misterioso individuo indugiarono insistentemente su ogni singola parte del corpo di Harry, “scannarizzandola”. L’attenzione di Potter fu poi catturata nuovamente dal piccolo essere verdognolo che tentava inutilmente di nascondersi dietro alle gambe del giovane sconosciuto. La creaturina era visibilmente a disagio e continuava a contorcersi le mani in maniera convulsa.
Il ragazzo biondo allungò una mano verso il volto di Harry, che però si ritrasse immediatamente.
Il sopracciglio ben curato del nuovo venuto si arcuò mostrando chiaramente il suo disappunto, facendo deglutire Harry. Nonostante quel ragazzo non avesse ancora spiccicato una parola, ogni suo movimento aveva il potere di mettere Potter estremamente a disagio.
La mano pallida si allungò nuovamente verso Harry posandosi sulla sua fronte, in cerca della cicatrice a forma di saetta celata dalla frangia. I polpastrelli la sfiorarono, erano freddi e delicati. Un’espressione di puro compiacimento misto a felicità comparve progressivamente sul viso del biondo: le labbra si distesero in un leggero sorriso e gli occhi parvero avvampare sciogliendo il ghiaccio che li ricopriva.
Harry dovette ammettere con sé stesso che quel ragazzo era veramente affascinante, c’era un non so ché di magnetico e terribilmente accattivante nel suo modo di muoversi e nel suo sguardo così profondo.
Quando le dita fredde lo lasciarono, sentì quasi il bisogno di afferrare la mano dello sconosciuto e di rimetterla sulla sua fronte...
<< Ben fatto Dobby... >> Annunciò ad un certo punto il ragazzo biondo, rivolto al piccolo esserino che squittì felice. << Ora va, avvisa tutti >>.
Il mostriciattolo si inchinò profondamente e sparì nuovamente con quel suono buffo.
Ora Harry e l'affascinante ragazzo si trovavano soli nel bagno.
Harry si trovò a corto di saliva da deglutire, quegli occhi penetranti non lo lasciavano un solo momento.
Finalmente il ragazzo biondo ruppe il silenzio che regnava fra di loro, la sua voce era poco più di un sussurro.
<< Mi sembra un sogno... finalmente ti ho trovato... >>
“Trovato? Ma che stava dicendo?”
Allungò nuovamente la mano verso il volto di Harry, ma questa volta il moretto si allontanò con passi lenti verso la porta, stando ben attento a non dare la schiena al suo interlocutore. Per quanto fosse decisamente bello, era comunque una persona che Harry non conosceva e che si era intrufolata in casa dei suoi zii... Poteva essere un pazzo? Un criminale?
Il ragazzo biondo lasciò cadere il braccio lungo il corpo e lo guardò con una aria leggermente triste, subito rimpiazzata da una espressione diversa, decisamente più determinata. Con passi calcolati ma decisi raggiunse Harry.
<< Ho poco tempo >> Gli disse.
Entrambi i ragazzi erano ora nel corridoio.
<< Sono venuto a prenderti, Harry... >>
Lo stupore sul viso di Harry era chiaramente visibile. “Come sapeva il suo nome? E perché lo stava cercando? Dove voleva portarlo? Voleva forse rapirlo?”
<< Tu sei mio ... Mi appartieni... >>
Ok, ora Harry ne era certo: quel bellissimo ragazzo era completamente pazzo!
Cercò di farsi coraggio e di parlare con voce ferma. << Senti, o te ne vai o chiamo la polizia... >>
Il ragazzo biondo ridacchiò. << Cosa potrebbero mai farmi? Nessuno può tenermi lontano da te. >>
Tornò improvvisamente serio. << Ti hanno promesso a me ed io sono venuto a prendermi ciò che mi spetta di diritto! >>
Il suono dell'orologio del salotto segnò le undici.
Harry vide l'altro ragazzo respirare per calmarsi.
<< Ho solo un’ora a mia disposizione -, sentenziò il biondo osservandolo serio. - Harry, ascolta, ho davvero pochissimo tempo. Tu sei stato portato via dal nostro mondo dai tuoi genitori che volevano spezzare il nostro legame, sono anni che ti cerchiamo. Avevi un anno quando è successo e ti hanno affidato a quei due esseri che tu chiami zii. In realtà anche loro fanno parte del piano. I tuoi genitori ti hanno portato nel mondo dei vivi per non rispettare la promessa. Tutti stanno aspettando il tuo ritorno. >>
Harry ascoltò attentamente le parole del bel sconosciuto, non riuscendo comunque a capirne il significato, era tutto talmente assurdo.
<< Sei pazzo! >> Sussurrò cercando di allontanarsi, ma il ragazzo gli afferrò il polso, trattenendolo con fermezza.
<< Non sono pazzo Harry. Devi credermi. Noi possiamo tornare nel mondo dei vivi solo una volta all’anno e solo in questa giornata. Quando Dobby mi ha detto che ti aveva trovato, non ci credevo, dopo tutto questo tempo... è incredibile! >>
Si fermò un attimo respirando affannosamente, poi proseguì.
<< Quando ho visto la tua cicatrice però non ho avuto dubbi. Guarda, anch’io ne ho una identica-.
Si slacciò i primi bottoni della camicia bianca e rivelò la stessa cicatrice di Harry sul petto, esattamente nel mezzo.
<< Oddio... >> Esclamò Harry con voce bassa, osservando la saetta gemella.
<< Vieni con me...- lo invitò suadente il biondino, - vieni con me, mia dolce ossessione... >>
Gli porse la mano ed Harry rimase interdetto, indeciso sul da farsi. La tentazione di prenderla era forte.
Lo fissò ancora per qualche istante lasciandosi annegare nell’adamantio liquido dei suoi occhi.
Stava per cedere, quando dall'ingresso risuonarono le voci dei suoi zii e Dudley, erano tornati spezzando con il loro baccano quella specie di incantesimo che si era creato fra di loro.
<< No... - Lo fissò serio negli occhi, - non voglio! >>
La faccia di Draco divenne terribilmente seria e contrariata. << Harry, non hai scelta, tu mi appartieni. Non puoi farci nulla, se tu non vieni di tua spontanea volontà, verrò io a prenderti e ti porterò con me, anche contro la tua volontà. >>
<< Non puoi farlo. >> Sussurrò spaventato il ragazzo moro.
<< Oh si che posso! Come posso fare questo. >> Con uno schiocco delle dita fece apparire una nuvoletta di fumo che divenne un piccolo dono per Harry: un delizioso ciondolo a forma di saetta.
Harry era completamente basito. Possibile che il biondino non stesse mentendo? Possibile che quel pazzo venisse da un altro mondo?
<< Tieni, è per te. >> Disse porgendogli il ciondolo.
Harry era letteralmente senza parole.
Quasi avvertendo i sentimenti contrastanti di Potter, il giovane sconosciuto fece un profondo sospiro e decise di andargli incontro. << Mettiamola così, forse hai bisogno di tempo per pensare. Ti lascio un anno per abituarti all’idea e al prossimo Halloween, verrò a prenderti. Tieni questo come mio ricordo. >> Sganciò la chiusura del ciondolo e la richiuse intorno al collo del ragazzo, approfittando dell’occasione per baciare Harry delicatamente sulle labbra.
Fu questione solo di un attimo, ma il moretto Harry lo spinse via scioccato.
Il biondo sghignazzò, ora il legame sarebbe stato più efficace, grazie al ciondolo, avrebbe sempre saputo dove trovare Harry e con quel semplice contatto di labbra, ora nessuno avrebbe potuto fargli del male; il loro legame lo avrebbe protetto.
<< Ricordati Harry, tornerò fra un anno esatto. >>
Il respiro di Harry era irregolare, le pulsazioni del suo cuore erano fortissime, così come la sensazione di freddo che stava provando.
Con un leggero inchino, un fiotto di luce a spirale proveniente dal pavimento, il corpo del ragazzo biondo sparì silenziosamente. I rintocchi della pendola annunciarono l’arrivo della mezzanotte, Halloween era finito.

Ciao a tutti!
Volevo solo ripetere quello che ho scritto in descrizione: la storia NON è mia, ma della fantastica GotenS che mi ha dato il permesso di pubblicarla!
Spero comunque che vi piaccia!💋

Halloween~DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora