<< Draco, è stato bellissimo. >> Sussurrò Harry, facendo annuire il suo sposo che sollevò di poco la testa per rispondere al bacio che il moretto gli aveva appena dato.
<< Per la tua domanda di prima... - Harry trattenne il fiato, curioso di sapere come avrebbero fatto a procreare un erede, essendo loro due maschi. - Sarei felicissimo di avere un bambino. >>
<< Anche io Draco, ma non vedo come. >>
<< Oh beh, non è una cosa particolarmente complicata. Il primo passo da fare è trovare un mago molto potente che sovrintenda la cerimonia per la nascita. >>
<< Potremmo chiedere a tuo padre, in fatto di magia penso sappia il fatto suo. >> suggerì Harry.
<< Si, direi che sarebbe perfetto. Una volta fatta questa scelta non resta che cedere una parte della nostra linfa vitale... >>
<< Parte della nostra cosa?! >>, lo interruppe Harry alzando la testa di scatto.
<< Linfa... ehm... sangue... >> spiegò Draco.
<< Oh, ok, capito. >> Harry riprese la sua comoda posizione fra le braccia del suo consorte, poi guardandolo in viso notò che Draco lo stava fissando serio. << Che c'è? >>
<< Ecco vedi, penso che sarebbe meglio ora mettersi d’accorso su chi di noi due dovrà portare in grembo nostro figlio, perché il nostro sangue unito verrà inserito in uno dei nostri corpi, dove il bambino si formerà e crescerà. Sei sicuro ora di volerlo un figlio, Harry? >> Draco, pregò con tutte le sue forze che la risposta di Harry fosse positiva. Sapeva che per il suo compagno era tutto nuovo, strano, e che per questo non era il caso di fargli troppe pressioni a riguardo.
<< Si Draco, lo desidero molto, e tu? >>, gli rigirò la domanda.
<< Immensamente. >> Sorrise rassicurandolo
Dal giorno del matrimonio, i giorni era passati velocemente e altrettanto tranquillamente. Blaise si presentava spesso e volentieri a Palazzo Malfoy, con immenso disappunto dei novelli sposi.
Lucius e Narcissa invece erano sempre molto impegnati con i loro piani per destabilizzare i Zabini, mentre Ron e Hermione continuavano la loro vita fra i due mondi, passando informazioni di ogni tipo a Lucius.
Moody e Lupin si erano premurati di organizzare una scorta per i due sposini, che non fosse invadente ma che in caso di pericolo fosse pronta a reagire. Per questo importante compito erano stati scelti Tonks, ottimo Auror ma discreto, nonché cugina diretta di Draco e Sirius.
Era ormai giunto il momento per Draco ed Harry di celebrare la cerimonia presenziata da Lucius, che avrebbe loro permesso di mettere al mondo un erede.
Il solenne rito venne fissato in un pomeriggio uggioso in uno dei sontuosi saloni di Villa Malfoy.
Lord Malfoy fece accomodare davanti a sé i ragazzi e li invitò a scoprire le braccia destre. Con molta delicatezza, praticò su entrambi gli arti una lieve incisione con il suo coltello affilato, facendo fuoriuscire dalle ferite alcune gocce di sangue, che cominciarono a sollevarsi in aria, intrecciandosi ed infine unendosi in un’unica grossa goccia rossa.
Harry rimase incantato ad osservare la scena, rapito dalla danza surreale del suo sangue e di quello di Draco. All’improvviso la goccia si fermò e si posizionò di fronte ai due ragazzi.
<< Chi sarà il portatore? >> Domandò Lucius.
I due ragazzi si scambiarono uno sguardo d'intesa ed Harry rispose: << Io. >>
<< Apri la bocca. >> Lo invitò gentilmente il Lord.
Harry fece quando richiesto e la goccia entrò nella sua bocca.
<< Mandala giù. >>
Harry poteva sentire chiaramente il sapore metallico del sangue sulla sua lingua ed un’espressione lievemente disgustata comparve inevitabilmente sul suo volto.
<< Ora Harry, il seme di una nuova vita è in te, abbine cura e fra nove mesi assisteremo alla sua nascita >>, fu l’amorevole commiato che Lucius dedicò ad entrambi.
Finita la cerimonia, Harry non riusciva a smettere di fissarsi la pancia.
<< La vuoi smettere?! >> Lo riprese Draco.
Alzò lo sguardo verso il suo compagno. << Scusa, è che sono un po’ frastornato all’idea che fra qualche mese avrò la pancia! >>
Draco capì che Harry aveva decisamente bisogno di sfogarsi per metabolizzare la cosa e pensò fosse meglio lasciarlo parlare, coccolandolo un po’. Gli piaceva vederlo così euforico, ma era anche preoccupato che i Zabini scoprissero che Harry aspettava un erede. Avrebbe dovuto prendersi cura di lui come mai aveva fatto prima, non poteva fargli correre dei rischi ora che era responsabile anche di un’altra vita.
Solo verso sera i due ragazzi si riunirono al resto della famiglia nella grande sala da pranzo.
<< Congratulazioni! >> Fu l’urlo gioioso che li accolse al loro ingresso, Narcissa aveva voluto riunire tutti gli i famigliari e i sostenitori di Lucius per festeggiare il lieto evento.
Non appena gli elfi domestici cominciarono a servire le prelibate pietanze, che la mamma di Draco aveva commissionato, tutti i presenti presero posto a tavola.
Hermione, seduta accanto a Harry, si sporse verso suo figlio. << Forse non è il momento più adatto per affrontare l’argomento, ma è necessario che tu torni con noi nel mondo dei vivi per qualche tempo. >>
<< Perché? >> Quasi urlò il moretto, attirando anche l’attenzione di Ron.
<< Il problema è che la gente sta incominciando ad insospettirsi, non sappiamo più cosa inventare per giustificare la tua assenza con i tuoi zii e i tuoi compagni di scuola. >> Prese la parola James.
<< Capisco. >> Si limitò a sussurrare Harry in risposta, con gli occhi bassi e aria rassegnata.
Draco, che aveva assistito allo scambio di battute, prese la mano di Harry fra le sue, cercando di rassicurarlo, mai avrebbe voluto lasciare solo Harry nel mondo dei vivi, proprio in quel momento, ma sapeva altrettanto bene che era fondamentale che gli umani non sospettassero nulla del loro mondo.
<< Harry non ti preoccupare, è solo per qualche giorno -, cercò di consolarlo il biondino, mettendo da parte i suoi veri sentimenti. - Ti preparerò una bella sorpresa per quando tornerai. >> Cercò di dire con il tono più entusiastico di cui era umanamente capace in quel momento.
<< Una sorpresa? >>
Draco annuì sorridente.
Era la fine di maggio ed Harry aveva ormai fatto ritorno alla sua vita normale nel mondo dei vivi. Aveva avuto non poche difficoltà a riadattarsi alla routine quotidiana, soprattutto ora che aveva persino cominciato ad avere le nausee mattutine. Fortunatamente era riuscito a glissare con molta abilità le diecimila domande che i suoi zii, ma soprattutto i suoi compagni di classe gli avevano fatto, rivedendolo dopo tanto tempo.
Hermione e Ron cercavano di stare il più vicino possibile a Harry, supportandolo moralmente, ma i pensieri del ragazzo erano sempre rivolti a Draco, gli mancava immensamente.
Anche il giovane Lord soffriva immensamente per la mancanza del suo compagno, soprattutto nei momenti in cui Blaise faceva il suo ingresso a Palazzo Malfoy.
Draco era proprio reduce in quel momento da un incontro poco felice con rampollo di casa Zabini, il quale, senza troppi convenevoli c’aveva provato spudoratamente con lui. Si era così ritrovato a passeggiare nervosamente, misurando a grandi passi il salottino adiacente alla sua stanza e rimpiangendo amaramente di non avere Harry accanto a sé. Sapeva di non doversi preoccupare, anche perché Sirius lo teneva costantemente aggiornato sulle sue condizioni, ma era più forte di lui.
<< Draco? >> Lo chiamò la voce ferma di Lucius, attirando il suo sguardo. << Vieni con me, ci sono delle novità. >>
Senza fiatare, il ragazzo biondo seguì il padre nello studio, dove li attendevano Alastor e Remus.
La porta si chiuse alle loro spalle e dopo aver lanciato parecchi incantesimi anti-intrusione e anti-spia, Lord Malfoy fece cenno ad Alastor di cominciare a parlare:
<< Abbiamo fatto dei piccoli passi avanti: a quanto pare Zabini ha cercato di farsi alleati gli spiriti e le creature, ma fortunatamente entrambi hanno rifiutato, stipulando invece un contratto d’alleanza vincolante con la famiglia Malfoy: nessuno di loro si unirà mai alla causa di Zabini. >>
<< Molto bene. >> Annuì Lucius serio.
Draco era rimasto in silenzio ad ascoltare il resoconto di Alastor. Fu il turno poi di Remus di prendere la parola.
<< Io e Tonks siamo andati dai mezzo giganti, anche loro ci sostengono e ci aiuteranno in caso di pericolo. >> Nuovamente Lucius annuì . << Ma -, riprese Remus, - crediamo sia il caso di rinforzare le difese del castello e di tenerci pronti per ogni evenienza. >>
<< Addirittura rafforzare le difese di Malfoy Manor!? Che cosa vi preoccupa così tanto da prendere precauzioni così estreme? >> Domandò Draco, fulminando lo spirito con il suo sguardo glaciale.
<< Beh, abbiamo ragione di credere che Zabini tenterà di rapirvi, mio signore. >> Replicò Remus con tono grave.
<< Rapirmi! Ma è assurdo! >> Esclamò sconcertato.
Remus annuì. << Si, crediamo che voglia rapirvi e legarvi a lui. Fortunatamente non sa del vostro matrimonio con Harry, altrimenti lo prenderebbe subito di mira. >>
A quelle parole Draco sbiancò.
Accorgendosene Lucius si affrettò a precisare: << Draco non temere, finché Harry rimarrà nel suo mondo, nessuno potrà toccarlo, lì è al sicuro. >>
La giornata stava per volgere al termine, Draco si stava recando come sempre nella sua stanza, quando una presenza familiare lo fermò. << Blaise! Che ci fai qui a quest'ora? >>
Il ragazzo non rispose, c'era qualche cosa di strano in lui: sembrava ansioso e arrabbiato.
Istintivamente Draco arretrò quando Zabini cominciò ad avanzare verso di lui.
Le parole di Remus gli ritornarono in mente all’improvviso.
<< Blaise.. che.. che vuoi fare? >> Tentò Draco, ormai privo di ogni via di fuga, con le spalle contro al muro.
Un ghigno malefico comparve sul volto del ragazzo. << Imperius! >> Esclamò.
Draco rabbrividì, sentendosi privo di ogni volontà.
<< Abbracciami e baciami. >> Ordinò Zabini.
Draco sentì una remota parte di sé pregarlo di non obbedire a quel comando, ma purtroppo la sua volontà non fu sufficiente a sopraffare l’incantesimo Imperius, avvicinò il suo viso a quello di Zabini e lasciò che la sua lingua esplorasse la bocca di Blaise.
Fu un bacio disgustoso e Draco dovette reprimere a forza i conati che inevitabilmente sentì risalire su per la gola.
<< Ora dimmi che mi ami. >> Lo incalzò Blaise.
<< Ti amo. >> Ringhiò forzatamente Malfoy.
Quando Blaise si staccò da lui, si voltò verso una terza figura. << Fatto? >> Domandò e questa annuì poco prima di sparire.
Gli occhi di Zabini lo osservarono ancora. Avrebbe tanto voluto che il giovane Lord ricambiasse spontaneamente i suoi sentimenti, in parte si sentiva triste per quello che gli stava facendo, ma pur di averlo tutto per sé avrebbe fatto questo ed altro. Adesso, non doveva far altro che trovare quell'insulso di Potter e mettere la parola fine.
Fece qualche passo indietro e sussurrò: << Finite incantatem. >> Non appena Blaise si smaterializzò, Draco si trovò libero di agire autonomamente.
Era furente. Come aveva osato quel piccolo verme schifoso lanciargli un incantesimo Imperius!? Come aveva potuto fargli questo? Chi diavolo era quella persona con cui aveva parlato prima di scomparire? Doveva assolutamente avvisare suo padre e Alastor, le difese andavano subito rinforzate!
<< Basta mamma, voglio tornare da Draco! >> Urlò Harry, esasperato dall’ennesimo rifiuto della madre di lasciarlo tornare dalla sua dolce metà. Erano passati ormai venti giorni dalla sua partenza dal mondo dei morti e sinceramente cominciava a non sopportare più l'idea di stargli lontano. Inoltre era molto preoccupato, a causa di alcuni incubi che avevano cominciato a turbare i suoi sonni. Ogni notte sognava Draco con Blaise, mentre si armavano davanti ai suoi occhi.
<< E va bene! >> Si arrese esasperata, Hermione.
Harry non le diede neppure tempo di terminare la frase, si infilò l’anello al dito, smaterializzandosi.
Non appena riapparve nella stanza di Draco, si ritrovò completamente circondato da una marea di persone a lui sconosciute, tranne una.
<< Tonks! Che diavolo sta succedendo?! >> Esclamò, vedendo la ragazza dai capelli color cicca.
<< Harry, siete voi. >> Disse dando ordine alle guardie di arretrare.
<< Sono sempre andato e venuto senza problemi, che succede ora? >>
<< Abbiamo ritenuto saggio aumentare le difese del castello. >> Fu la risposta telegrafica di Tonks.
La cosa suonava strana al ragazzo, ma la voglia di riabbracciare il suo amore era molto più forte.
<< Dov'è Draco? >>
<< E' da suo padre, nello studio, venite vi accompagno. >>
Arrivati davanti all’enorme porta, Tonks bussò decisa e Alastor aprì facendoli entrare.
Harry vide la famiglia Malfoy al completo che lo fissava in silenzio, cominciava a sentirsi fortemente a disagio. << S.. salve... >> Balbettò, venendo repentinamente interrotto da Draco, che lo afferrò per un braccio, conducendolo fuori dalla stanza.
<< Harry, che diavolo ci fai qui?! >>
Il sorriso di Harry svanì. << Come sarebbe che cosa ci faccio qui? Draco, sono venti giorni che non ci vediamo e questo è il tuo modo di accogliermi? >>
<< Scusa Harry, è solo che sei capitato in un momento veramente brutto. >>
Harry era veramente deluso dal comportamento freddo e distaccato del suo compagno. Possibile che lui non fosse minimamente mancato a Draco?
Si sentiva ferito, ma la cosa che lo lasciava più perplesso era l’impressione che Draco sembrava volersi liberare di lui il prima possibile.
<< Draco, va tutto bene? >> Tentò nuovamente.
<< Certo! Ora, però, devo tornare di là, tu aspettami in giardino, ti raggiungo quanto prima. >> Detto questo se ne andò, non lasciandogli nemmeno il tempo di replicare.
Fu immediatamente raggiunto da Tonks che lo scortò fuori dal palazzo.
<< Tonks, davvero va tutto bene? Draco mi sembra così strano. >>
La donna lo fece accomodare su una panchina poco distante da un’imponente fontana. Nonostante il posto fosse alquanto tetro, Harry aveva imparato ad amare quel luogo: l'acqua verde fluorescente, l'erba grigia, le ragnatele che legavano assieme gli steli di fiori...
<< Vedete Harry... - cominciò - in realtà qualcosa è successo, ma sarà Draco a spiegarvi tutto. In ogni modo, non temete, sistemeremo tutto. Ma ora ditemi, come va con la gravidanza? >> Cercò di cambiare discorso.
Il giovane si rassegnò, capì che non sarebbe riuscito a sapere altro da lei, perciò l’assecondò. << Bene, a parte le nausee, però la pancia non si vede ancora. >>
<< Per quella c'è sempre tempo. >> Lo rassicurò.
All’improvviso udirono dei passi avvicinarsi, entrambi alzarono lo sguardo e videro il giovane Lord avanzare verso di loro.
<< Bene, ora vi lascio. >> Annunciò l'Auror, alzandosi e andandosene.
Si diresse a grandi passi verso il castello, augurandosi che presto i due ragazzi potessero finalmente avere un po’ di pace e tranquillità. Non appena varcò la soglia dello studio di Lord Malfoy, non poté fare a meno di lanciare un urlo stridulo di sorpresa e terrore. << Voi! Voi siete qui?! >> Esclamò osservando Draco.
<< Certo che sono qui, dove dovrei essere? Non avrete lasciato Harry da solo in giardino, voglio sperare?! >>
<< Giardino.. Voi.. in giardino.. >> Riuscì solo a balbettare, prima di precipitarsi fuori dalla stanza seguita a ruota da Draco.
Arrivarono troppo tardi, non c'era più nessuno. Tutto ciò che rimaneva di Harry erano due oggetti: una sfera di vetro e un anello terribilmente familiare a Draco.
Il giovane Malfoy prese in mano la sfera e questa si mise a brillare di luce propria. L’avvicinò al viso e con orrore osservò la scena che il piccolo solido stava proiettando al suo interno: vide se stesso abbracciare Blaise e sussurrargli a fior di labbra un "Ti amo" che non lasciava spazio a dubbi sulla sua sincerità. Successivamente la scena mutò, c’era sempre Draco, ma sta volta era in compagnia di Harry nel giardino di Malfoy Manor.
Il cuore del giovane perse un battito nel vedere Harry, il suo Harry, piangere disperatamente continuando a mormorare tra un sussulto e l’altro. <>
Ciò che però lo lasciò letteralmente senza parole fu la gelida risposta che il Draco nella sfera gli diede.
<< Basta! Fattene una ragione, non rendere tutto più difficile e soprattutto mantieni un minimo di dignità! Amo Blaise e ho deciso di stare con lui, non mi sembra ci sia nulla di così difficile da capire. Vattene ora e non tornare mai più, sono stato chiaro?! >>
Vide poi Harry abbassare lo sguardo a terra e con mani tremanti rendergli l’anello che gli aveva regalato, sparendo avvolto da una spirale bianca, la sfera si spense tornando opaca.
Narcissa aveva raccolto l'anello ed ora fissava suo figlio con apprensione << Draco... >> mormorò piano.
Ma Draco non riusciva a sentirla, quasi sotto shock al pensiero di aver perso l’unica persona veramente importante della sua vita e anche il figlio che portava in grembo.
All’improvviso si voltò di scatto verso i suoi genitori, come rapito da un’ improvviso pensiero.
<< Padre, vi supplico, datemi un permesso speciale, devo assolutamente andare da lui. >>
Lucius suo malgrado negò il permesso a suo figlio.
<< Perchè?! >> Sbottò con voce strozzata.
<< Semplicemente non penso sia il caso. Non credo che Harry vorrà vederti, non dopo aver visto quello che Zabini ha voluto mostrargli -, cercò di farlo ragionare - inoltre, essendo tornato nel suo mondo con i suoi genitori Harry è al sicuro, molto più di quanto non lo sarebbe rimanendo qui a Malfoy Manor. So che è difficile ora per te rimanere con le mani in mano, senza poter fare nulla, ma non possiamo fare altrimenti. Temo proprio che dovrai portare pazienza e aspettare che la questione con i Zabini e la loro piccola rivolta personale si risolta prima di cercare di riavere Harry al tuo fianco. >>
Nel frattempo, Harry, tornato a casa sua, si era rinchiuso nella sua stanza e non aveva più voluto uscirne.
Era in uno stato pietoso, completamente sconvolto ed in lacrime, nonostante Hermione tentasse amorevolmente di consolarlo e Ron inveisse rabbioso contro Malfoy.
A dire il vero, i due ragazzi avevano provato di tutto per cercare di calmarlo, avevano tentato di farlo parlare riguardo all’accaduto per far si che si sfogasse, ma il giovane si era chiuso in se stesso e nient’altro che singhiozzi disperati uscivano dalla sua bocca.
Erano passati due giorni ormai, Harry non si era mai mosso dal letto se non per andare in bagno a vomitare i succhi gastrici dello stomaco.
<< Harry mangia qualcosa, pensa al bambino, te ne prego. >>
" Il bambino... il nostro bambino, un bambino che è orfano di padre prima ancora di nascere…"
Altre lacrime minacciarono di scendere dai suoi occhi gonfi ed arrossati.
Alla fine, mosso dal pensiero di quel piccolo esserino che stava crescendo dentro di lui, accettò di mangiare qualche cosa.
Hermione lo guardò orgogliosa, Ron invece, era troppo preso dalla discussione con il fantasma di Black.
<< Devi giurare Sirius! Avanti, fallo! >>
<< Giurare cosa? >> S'intromise Harry guardandoli curiosi.
<< Gli ho chiesto di giurarmi di non rivelare alla famiglia Malfoy dove ti trovi. Anche se credo che se lo immaginino dove tu possa essere, ma in ogni caso, confermarglielo, vista la situazione, mi sembra decisamente fuori luogo. Se Sirius giurasse, potremmo stare tranquilli, perché per uno spirito custode come lui, un giuramento è un contratto inscindibile, anche volendolo non potrebbe mai infrangerlo. >>
Harry li osservò attenti. << Dopo tutto quello che mi ha detto Draco dubito fortemente che gli interessi venirmi a cercare, in ogni caso però, sono io che non intendo vederlo mai più. Pertanto Sirius, se non lo farai, mi vedrò costretto ad andare da Bellatrix e a ripudiarti come spirito custode. >>
<< E va bene, va bene! >> Esclamò sfinito Sirius. << Giuro di non riferire alla famiglia Malfoy o a chiunque altro del mondo dei morti dove siete. Contenti!? >>
<< Per ora siamo soddisfatti. >> Confermò Hermione, passando una mela a Harry ed obbligandolo a mangiarla.
Era ormai giugno inoltrato, Hermione, Ron e Harry sorseggiavano il loro succo di frutta in giardino, seduti sotto al gazebo mentre studiavano per gli esami di fine giugno.
Un'altra persona si era unita al loro gruppo, la sorella di Ron: Ginny. Quest’ultima aveva appena appurato di essere incinta e l’aveva comunicato alla sua famiglia.
Harry era entusiasta di poter scambiare impressioni, sensazioni sulla gravidanza con qualcuno che aspettasse un bambino come lui. Ovviamente, non poteva rivelare a Ginny di essere incinto, pertanto si era inventato di avere un’amica che si trovava in stato interessante.
Questa nuova amicizia sembrava fargli un gran bene, anche se solo marginalmente, aveva cominciato a metabolizzare il dolore per la perdita di Draco.
Sirius, invece, aveva il suo bel d’affare per non rompere la promessa fatta, mentre Draco sembrava diventare ogni giorno più avido di informazioni.
Quella sera, quando lo spettro custode rientrò a Palazzo Malfoy, vide suo nipote in trepida attesa del suo ritorno. Decisamente non aveva una bella cera: sembrava che non dormisse da giorni, aveva gli occhi cerchiati da due antiestetiche occhiaie e il volto segnato.
<< Allora, come sta? >> Domandò a bruciapelo il biondino.
<< Bene, le nausee sono passate... >>
<< E...? >> Lo spronò a proseguire.
<< Sta bene, la pancia non si vede ancora, ma sta bene. Ora sta studiando per gli esami. >>
<< Perché ho come la sensazione che tu mi stia nascondendo qualcosa? >> Incalzò Draco sospettoso.
<< Beh, non credo che la cosa ti possa interessare, comunque la sorella di James è incinta e lei ed Harry passano molto tempo a scambiarsi opinioni sulla gravidanza. Dovresti vederlo, sembra rifiorire poco alla volta... scusami, non volevo. >>
Draco si era rabbuiato, era innegabilmente geloso, sebbene contento di sapere che Harry stava bene. Anche solo immaginare che qualcuno all’infuori di lui potesse stargli così vicino lo faceva stare male.
<< Non parla mai di me vero? >>
Sirius non avrebbe mai voluto rispondere a quella domanda, ma si fece forza e preferì essere sincero fino in fondo. << No, mi spiace. >>
Stancamente Draco si passò una mano fra i capelli biondi, decisamente trascurati. << Va bene-, sospirò stanco, - grazie ancora, buona notte. >>
Il sette di luglio era finalmente arrivato e con lui erano finiti anche gli esami scolastici. Harry aveva cominciato a portare dei vestiti leggermente più grandi di un paio di taglie, ma il suo aumento di peso non era dovuto solo al bambino. Ultimamente, infatti, era diventato estremamente goloso di dolci e ogni volta che andava a casa di Hermione, la signora Granger non mancava mai di fargli trovare una torta fatta in casa.
Hermione, dal canto suo, aveva cominciato a portare Harry, Ron e anche Ginny in tutti i negozi per bambini, facendogli comprare un sacco di cose. Avevano comprato di tutto: biberon, culle, carrozzine e una miriade di vestitini colorati.
Lo stato emotivo di Harry, invece non era dei migliori, bastava un film sdolcinato per farlo scoppiare in un pianto a dirotto.
Ovviamente Draco era al corrente di tutto ciò perché Sirius non mancava mai di fargli un dettagliato resoconto sulla vita di Harry
<< E' scoppiato a piangere al cinema? Perché? >>
<< Beh, ha visto un film romantico. >>
Draco non poté trattenere un sorriso pieno d’affetto ma malinconico allo stesso tempo.
<< Hey, tutto bene? >> Si assicurò Sirius intuendo il suo stato d’animo.
<< No che non va bene! Dovrei esserci io con lui! Vorrei poterlo stringere fra le mie braccia, coccolarlo farlo sentire protetto, ed invece guarda cosa è successo! E’ tutta colpa mia, maledizione! >>
<< Ma... >> Provò a ribattere Black.
<< Non ci sono ma! Sirius, quel giorno è successo tutto per causa mia. Se ci fossi stato io con Harry quel giorno nel giardino, il piano di Blaise sarebbe fallito miseramente. >>
Lo spirito custode di Harry non seppe trovare altre parole per cercare di consolare Draco pertanto si congedò mestamente da suo nipote.
Malfoy rimase solo nella stanza che doveva essere una sorpresa per Harry, una stanza pronta per accogliere il loro bambino, una stanza che con ogni probabilità sarebbe rimasta deserta ed inutilizzata.
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Halloween~Drarry
FanfictionUn Harry Potter ignaro delle sue vere origini, un Draco Malfoy che vuole a tutti i costi riprendersi ciò che è suo. Harry non potrà sfuggirgli per sempre, il regno dei morti lo reclama, così come il suo biondo sovrano. Genere: Romantico Tipo di cop...