CAPITOLO NOVE

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Quando Draco tornò in camera, fu sorpreso di trovare Harry e sua madre che chiacchieravano amabilmente sorseggiando una tisana dal colore azzurrino.
<< Madre, come mai da queste parti? >> Si chiuse la porta alle spalle.
<< Ho pensato fosse cortese intrattenere Harry durante la tua assenza. >> Rispose cordiale Narcissa, indirizzando un sorriso accennato al loro ospite.
Draco prese posto su una poltrona nera accanto ad Harry e si servì un po’ di tisana. Immediatamente si senti più rilassato e sospettò che sua madre avesse camuffato una pozione calmante in una apparentemente innocua tisana.
<< Draco - Riprese il discorso Narcissa, poggiando delicatamente la tazzina sul tavolino di fronte a lei, - vorrei esporti un idea. >>
<< Ditemi madre. >> La incoraggiò a proseguire.
<< Cosa ne pensi se Harry prendesse da me lezioni per sviluppare i suoi poteri? >>
La domanda colse Draco impreparato, ma senza pensarci molto l'idea gli sembrò buona, almeno Harry sarebbe stato in grado di difendersi in caso di necessità. << Direi che è un'ottima idea, quando avete intenzione di cominciare? >>
<< Questo pomeriggio. >> Rispose euforico Potter, curioso di scoprire che cosa sarebbe stato in grado di fare.
<< Molto bene, direi allora di pranzare così cominceremo il nostro allenamento. >> Esclamò compiaciuta la Lady.
 
La sala che Lady Malfoy aveva scelto per dare lezioni era immensa e lungo tutte le pareti correvano file di morbidi cuscini neri. Su un tavolo in fondo alla stanza vi erano vari oggetti di cui Harry ignorava l’utilità.
Si avvicinò e lasciò scorrere la mano sulle bacchette di legno, sugli strani specchi, sulle palline di vetro che nel toccarle emettevano un denso fumo rosso al loro interno e su una sinistra mano rinsecchita. Non appena il moretto sfiorò quell’arto scheletrico, quest’ultimo afferrò la sua mano, imprigionandola, intenzionato a non lasciarlo andare.
<< Ah, vedo che hai trovato la mano della gloria. >> Disse Narcissa avvicinandosi e liberandolo con un semplice gesto.
<< La mano di che? >>
<< Della gloria, Harry. Ci sono molti oggetti in questa stanza che sicuramente troverai bizzarri e forse apparentemente inutili, ma credimi non lo sono e a tempo debito ti spiegherò tutto ciò che vorrai sapere, ma per ora penso sia meglio cominciare dalle basi. >>
Il giovane annuì sempre più curioso.
<< Innanzitutto, devi sapere che la magia scorre attraverso il tuo corpo e ha bisogno di un catalizzatore perché tu possa padroneggiarla. Per fare ciò avrai bisogno di una bacchetta che ti aiuterà ad incanalare l’energia magica e a farla fuoriuscire >> Proseguì Narcissa porgendogli una delle bacchette appoggiate sul tavolo.
<< Perché devo farlo con la bacchetta? >>
<< E' il modo più semplice per insegnarti ad usare la magia, una volta che avrai imparato, la bacchetta non ti servirà più. Forza, cominciamo. >>
Harry afferrò la bacchetta e la osservò curioso, come se questa dovesse sprizzare scintille da un momento all'altro.
<< Ora concentrati- disse Narcissa - devi sentire la magia che è in te; chiudi gli occhi e ascoltala. >>
Harry fece quanto detto, chiuse gli occhi e ascoltò il proprio respiro, il battito del suo cuore. Ebbe l’impressione che tutto attorno a lui cominciasse a vorticare e poi la sentì, una gigantesca bolla di calore dentro di sé, potente, calda. Istintivamente si mise una mano sulla pancia.
Narcissa sorrise compiaciuta e capì che doveva aver trovato la fonte del suo potere.
<< Bene Harry, ora stringi la bacchetta e cerca di convogliarvi quell'energia. >>
Harry strinse la bacchetta con la mano destra e la puntò dritto davanti a sé. Immaginò quella immensa bolla che sentiva in sé trovare la strada verso il suo braccio e attraversare la bacchetta. Infine aprì gli occhi e vide una luce luminosissima irradiarsi dalla punta di quel piccolo pezzo di legno. Rimase momentaneamente abbagliato dalla potenza di quel fascio, poi lentamente si spense lasciandogli un piacevole formicolio alla mano.
<< Molto bene Harry, davvero molto bene! >> Si congratulò la donna.
<< Cosa... cos’era quello? >>
<< Era la tua magia Harry, la magia che risiede dentro di te. Direi che ora possiamo provare con dei semplici incantesimi.- Narcissa prese da uno scaffale una piuma bianca e la lasciò cadere per terra in mezzo a loro. - Osserva bene il movimento del mio polso, Harry, dovrai ripeterlo esattamente come faccio io. >>
Fissò il suo sguardo sulla mano di Narcissa che eseguiva il movimento senza bacchetta, con una semplice rotazione del polso, pronunciò << Wingardium Leviosa. >> La piuma prese a svolazzare, sollevandosi da terra e muovendosi allegramente lungo le traiettorie che la donna tracciava per lei.
Harry era rimasto letteralmente a bocca aperta, incantato da quel lieve ed ipnotico ondeggiare della piuma.
<< Ora prova tu. >> Lo invitò Lady Malfoy.
Harry annuì, respirò profondamente puntando la bacchetta verso la piuma, ruotò il polso e pronunciò la formula dell’incantesimo, ma non accadde nulla.
<< Non ti preoccupare, è normale che al primo tentativo non ti riesca. Devi pronunciare "Leviosa" non "Leviosà". Riprova ora. >>
Non se lo fece ripetere e ritentò correggendo la pronuncia. La piuma si sollevò timidamente da terra ed il ragazzo ne controllò gli spostamenti con la bacchetta.
Era felice, euforico ed il suo viso si illuminò di un sorriso raggiante.
Quando la piuma tornò a terra, guardò Narcissa e notò che lo stava osservando compiaciuta.
<< Molto bene, ora prova con qualcosa di più pesante, tipo quelle "ricordelle">> Disse la donna indicando le sfere di vetro sul tavolo.
Si concentrò nuovamente e puntò la bacchetta sul bersaglio indicatogli. La piccola sfera si mosse lievemente per poi rotolare giù dal tavolo e rompersi in tanti piccoli pezzettini.
Harry sobbalzò, si sentiva mortificato.
<< Beh, poco male, ora imparerai un altro incantesimo - lo prevenne Narcissa, prima che lui avesse il tempo di scusarsi. Puntò la mano verso i frammenti di sfera sul pavimento e disse: - Reparo! >> Le schegge di vetro si animarono improvvisamente e cominciarono a ricomporsi fino ad unirsi nuovamente in una sfera completamente integra, come se nulla fosse successo.
Narcissa raccolse la sfera e l’avvicinò al ragazzo perché la potesse osservare da vicino, poi la lasciò ricadere nuovamente al suolo.
<< Ora tocca a te. >> Indicò i frammenti di vetro sul pavimento.
Harry puntò la bacchetta << Reparo! >>
Le schegge si mossero, con meno vigore di prima, ma il risultato fu identico. Il moro raccolse la sfera da terra e si sentì infinitamente orgoglioso di sé stesso.
Narcissa lo invitò a quel punto a riprovare l’incantesimo di levitazione ed Harry ubbidì rincuorato dall’ultimo successo raggiunto.
Con molta più convinzione che nel precedente tentativo, esclamò: <> La piccola sfera senza esitazione si sollevò dal tavolino, volteggiando per l'intera stanza, sotto il controllo di Harry.
<< Sapevo che ce l’avresti fatta! >> Esultò Narcissa battendo le mani soddisfatta dei risultati raggiunti.
La lezione continuò per il resto della giornata imparò altri quattro incantesimi: il "Diffindo" per tagliare oggetti, il "Reducto" per rimpicciolirli , l’"Expelliarmus" per disarmare un avversario e l’incantesimo d’appello "Accio", in assoluto il preferito del ragazzo.
La Lady gli aveva lasciato da leggere molti libri sulla storia della magia e sul suo utilizzo, si era inoltre raccomandata che si esercitasse il più possibile con la bacchetta.
Durante la cena Draco gli si sedette accanto per informarsi su come fosse andata la prima lezione con sua madre. Il giovane non ebbe modo di rispondere perché lo fece Narcissa per lui, sperticandosi in complimenti per gli enormi progressi raggiunti dal ragazzo.
Il giovane Malfoy intrecciò la propria mano con quella di Harry, facendogli capire quanto si sentiva orgoglioso di lui.
Quando i ragazzi si ritirarono nelle loro stanze, Lucius e Narcissa andarono nello studio chiudendovisi a chiave e lanciando un incantesimo anti-intrusione.
<< Cosa intendi fare Lucius? >>
Lord Malfoy si accomodò dietro la sua scrivania, mentre sua moglie si era seduta su un divanetto poco distante. << Intendo chiamare rinforzi, dobbiamo essere pronti Narcissa. >>
<< Capisco, allora li convocherai tutti? >>
<< Devo, per il bene di Draco e di Harry. >> Si alzò e si posizionò davanti allo specchio delle brame che troneggiava nella stanza. Quasi in contemporanea lo specchio rifletté l’immagine di un uomo dall'aspetto bizzarro. Aveva i capelli argentati, una gamba di legno a forma di zampa di leone e un occhio azzurro in continuo movimento che usciva dalla sua orbita. << Alastor, ho bisogno di parlarti. >> Disse risoluto Lord Malfoy.
<< Buonasera Lucius. Una riunione improvvisa? >>
Il padre di Draco annuì lievemente.
Una frazione di secondo più tardi, Alastor Moody comparve nel camino dello studio a Malfoy Manor, circondato da alte fiamme verdi smeraldo, si spazzolò via gli ultimi residui di cenere dal lungo spolverino marrone e si avvicinò a Lucius. << A cosa devo l’onore? >>
<< Abbiamo un problema Alastor. Abbiamo ragione di credere che Zabini stia arruolando alleati per riuscire a salire al potere. Dobbiamo riuscire a fermarlo, ma ci servono più informazioni possibili. >>
<< Capisco... >> Moody cominciò a misurare a grandi passi la stanza, avanti ed indietro. << Va bene, avremo bisogno di aiuto, però. Penso sia il caso di richiamare anche gli altri. >>
<< Ottimo. >> Convenne Lucius avvicinandosi nuovamente allo specchio delle brame. Ben presto nello studio comparvero altre due persone: un uomo dall’aspetto malaticcio e una donna con i capelli rosa shocking. << Remus Lupin, Nimphadora Tonks. >> Li accolse il Lord.
 
Il tempo passava abbastanza veloce, ma le informazioni che Lucius e Narcissa riuscivano ad avere dai loro alleati non erano molte.
Ron ed Hermione avevano avuto un permesso speciale da Lucius per poter raggiungere Palazzo Malfoy senza problemi e spesso si intrattenevano con i padroni di casa rivangando il passato, tuffandosi fra i ricordi comuni.
Per Harry e Draco invece, il tempo sembrava essersi fermato.
Il loro rapporto si era notevolmente consolidato. Passavano insieme ogni momento libero dalle loro lezioni di magia e dalle sporadiche apparizioni di Blaise.
Per Harry le visite di Zabini erano dei veri e propri calvari. Odiava doversi nascondere, odiava il modo in cui quel verme si strusciava "casualmente" contro Draco, ma soprattutto non poteva sopportare l’idea delle sudice mani di Blaise sulla pelle candida del suo ragazzo.
Malfoy, dal canto suo, era imperturbabile come sempre, riusciva a respingere gli assalti di Blaise con una nonchalance e una galanteria fuori dal comune.
Fu proprio in seguito all’ennesima visita di Zabini che Draco prese una decisione da tempo in cantiere e la propose ad Harry.
<< Sposami! >>
Gli occhi verdi del moretto si spalancarono per la sorpresa. << Cosa?! >>
<< Sposami Harry, subito! >> Ripeté Malfoy afferrandogli le mani e guardandolo dritto negli occhi.
Draco lo desiderava davvero e voleva creare con Harry una famiglia. Inoltre, un matrimonio avrebbe definitivamente legato Harry a lui, assicurandogli che nessuno gliel’avrebbe mai portato via.
<< Draco, io non so che dire... Certo che voglio sposarti. Ma è possibile, voglio dire, adesso?! >>
<< Si Harry, certo che è possibile. Voglio che tu appartenga solo a me e io voglio essere solo tuo, per sempre. Il matrimonio nel nostro mondo è una sorta di contratto vincolante per l’eternità, è indissolubile, non come nel mondo dei vivi dove si può separarsi. - Il battito del cuore di Draco era frenetico. - Harry, voglio creare con te la nostra futura famiglia, voglio dividere tutto con te. >>
Davanti a quella confessione, Harry si sciolse completamente, lo abbracciò di slancio accettando con estremo entusiasmo la sua proposta.
Non attesero oltre, raggiunsero Lucius, Narcissa, Ron e Hermione nella saletta privata del padre di Draco.
<< Tesoro, cosa succede? >> Domandò con gentilezza Narcissa.
<< Madre, padre, abbiamo deciso di sposarci, immediatamente! >>
Sui volti dei quattro adulti l’espressione era la medesima: stupore allo stato puro.
<< Ma Draco... >> Tentò di obiettare Narcissa, venendo però prontamente interrotta da Harry.
<< E' una decisione presa di comune accordo. Draco non mi ha costretto ad accettare; anch’io voglio sposarlo, tanto quanto lo vuole lui. >>
<< Ne siete sicuri? - Prese la parola Hermione, - voglio dire, so che siete promessi dalla nascita, ma il passo che state per fare è molto importante e soprattutto è per sempre. >>
<< Ne siamo certi mamma. >> Replicò Harry con sorriso rassicurante che non lasciava spazio a dubbi.
<< Beh, quando intendete sposarvi? >> Ron espresse la domanda che tutti si stavano ponendo.
<< Subito. Non ci interessa una cerimonia sontuosa, non ci servono regali o altro, vogliamo solo sposarci il prima possibile. >> Rispose Draco.
I presenti si scambiarono un’occhiata, Lucius si alzò e si diresse verso i due ragazzi. Prese le loro mani e le congiunse davanti a sé. << Sapete che questo legame sarà per tutta la vita? >>
<< Si >> Risposero all’unisono.
<< Sapete che non ci sarà modo di sciogliere questa unione? >>
<< Si. >>
<< Sapete che siete obbligati a procreare un erede? >>
Harry osservò Draco, ignaro di questo dettaglio del "contratto matrimoniale". Lo sguardo adorante che Draco gli restituì, dissipò tutti i suoi dubbi.
<< Si. >> Fu la risposta lievemente tardiva che entrambi diedero.
<< Sapete che dovrete pensare l'uno all'altro, difendervi e soprattutto amarvi? >>
<< Si. >>
<< Bene, se qualcuno ritiene opportuno impedire a questi ragazzi di unirsi in matrimonio, parli ora o taccia per sempre. >>
Ovviamente nessuno parlò.
<< Con l'autorità concessami dal mondo dei morti, dichiaro Harry James Potter e Draco Lucius Malfoy uniti per sempre nel sacro vincolo del matrimonio. Nessuno potrà ora separare la vostra unione. >> Terminò Lucius, osservando compiaciuto una delicata luce bianca avvolgere le mani dei novelli sposi ed una coppia di anelli neri comparire ai loro rispettivi anulari sinistri.
Ron e Hermione applaudirono commossi, mentre Narcissa abbracciava contenta i due ragazzi, Lord Malfoy fu più formale, strinse loro la mano, ma non per questo era meno felice degli altri.
Quel giorno per festeggiare gli sposi, la madre di Draco pretese un pasto regale, pertanto gli elfi domestici continuarono a portare una pietanza dopo l’altra, volteggiando felici per il matrimonio del loro padroncino.
<< Mi spiace solo che nessuno potrà saperlo, per ora. >> Ammise il giovane Lord, mentre la giornata volgeva al termine.
<< Già. >> Convenne il suo novello sposo, mentre gli faceva cenno di raggiungerlo sotto le coperte.
Draco scivolò languidamente sotto la seta nera, raggiungendolo. << Harry Malfoy, suona bene vero? >> mormorò lasciandosi coccolare.
<< Oh si, più che bene, direi. - Ridacchiò Harry - Draco… >>
<< Che c'è? >> Domandò mentre le sue labbra lambivano lascivamente la pelle profumata di Harry.
<< Mi stavo domandando come faremo a procreare un erede. >>
Si stava divertendo un mondo a stuzzicare Harry e quando afferrò il senso della sua domanda, un sorriso criminale si formò sul suo viso. << Vuoi davvero saperlo? >> Chiese osservandolo intensamente e in tutta risposta, Harry annuì.
<< Ora te lo mostro... >> Gli sussurrò a fior di labbra, prima di pretendere un bacio estremamente carnale.
Le sue mani scorsero lente sulla sua pelle, lasciando che il corpo di Harry chiedesse di più.

Halloween~DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora