White Blood Cells | Narry AU (Italian Translation)

Crutches | 7

Niall

È sabato mattina di una settimana dopo, io ed Harry siamo sempre più vicini. È stato molto in ospedale recentemente e io vado a trovarlo ogni volta che ne ho l'occasione. Gli compro regali e lui continua a ridere e tenere la mente scollegata da tutto quello che sta succedendo.

"Harry, non c'è nulla che vuoi prima che. . . Sai. ." Dico mentre io e lui siamo sdraiati sul divano. Ha una bombola d'ossigeno al divano e dei tubi nel naso. Facilita la sua respirazione. Lui giura di avercela da un po'.

Zayn e Louis sono fuori casa. Louis ha convinto Zayn di fargli incontrare Liam. Quello che Zayn non sa è che Louis vuole sapere quanto grande è Liam. Se capisci quello che voglio dire.

"Io voglio. . ." Dice, fermandosi un attimo e guardandomi. Cerchi intorno agli occhi rossi e naso rosso sangue. Lui afferra il mio braccio.

"Io voglio il vero amore."

Ho un'idea.

**

"Okay, Haz. Questa è una festa. Ogni ragazza qui sta cercando si passare un buon tempo o il loro principe azzurro." Spiega Louis a Harry mentre entriamo nella casa sul lago. Qualche ragazzo di scuola sta dando una festa enorme e Louis ha chiarito che se Harry vuole il vero amore, se lo deve cercare. Louis mi ha convinto ad ingannare Harry su questo, ma dal cipiglio sul suo viso, non ne è contento.

Povero Harry, con una stampella sotto il braccio. Lui è accigliato e ignora come questo party possa essere divertente.

"Nessuno di questi coglioni ha nulla da offire." Sputa e mi coglie di sorpresa. Forse ho visto troppo il lato buono di Harry. Ecco il suo lato cattivo.

"Whoa. Scusa! Non sono io che sto cercando il vero amore in una settimana!" Dice Louis con sarcasmo.

"Vaffanculo Lewis. Credevi che prendersi gioco di un gruppo di uomini ubriaci avrebbe fatto a caso nostro? Io sono un uomo che sta morendo, non un uomo disperato." Sputa Harry e torna fuori. Forse questa è stata una cattiva idea.

Esco dopo di Harry e si è spostato abbastanza velocemente per essere con una stampella.

"Harry? Cosa c'è che non va?" Gli chiedo quando rallento dopo aver recuperato la distanza. Lo vedo appoggiarsi ad una macchina sconfitto.

"Perché mi avete portato qui?" Mi chiede e deglutisco.

"Ho pensato che avresti potuto trovare qualche bel ragazzo -sobrio. Conoscerlo e forse. . .innamorarti." La mia voce diventa sempre più calma. Mi sento male adesso.

"Beh, io non sono un completo coglione. Tratto i miei compagni con rispetto. Non mi prendo degli ubriaconi." Dice e vedo i vuoi occhi acquosi. Oddio, l'ho fatto piangere. Dannazione.

"Sono una persona anche io, sai? Non sono una puttana. Non sono come lui. Non sono per niente come lui!" Dice e inizia a piangere. Io lo raggiungo e gli tocco la spalla.

"Non toccarmi!" Urla, catturando l'attenzione di qualcuno.

"Harry cosa c'è che non va? Mi dispiace che tutto questo sia accaduto." Dico e lui inizia a calmarsi.

"Mio padre era uno stupratore." Parla a bassa voce e io gli afferro la mano. So che non vuole che lo tocchi, ma non ci può fare nulla.

"Lui dormiva con ragazze ubriache tutto il tempo. E mia madre fu la sua prima." Spiega, con le lacrime che raggiungono la sua bocca, lasciata aperta per l'aria.

"E voi ragazzi mi avete portato qui, così che io possa essere proprio come lui. Beh, notiziona! Io non so per nulla come quel bastardo!" Grida verso la casa e io afferro l'altra mano, fancendo in modo che mi guardi.

"Harry, tu non sei per niente come tuo padre. Me lo hai dimostrato. Ora ti ho portato qui per presentarti. Porta il tuo nome per la città, qualcuno che ti voglia. Non devi andare a letto con qualche tizio a caso." Dico e sembra calmarsi mentre mi fissa.

"Sei molto meglio di così. Ora non andare indietro. Vai lì dentro e passa un po' di buon tempo. E non dormire con nessuno. Bevi tanto quanto vuoi e divertiti solamente." Gli spiego e lui annuisce. Mi tira in un abbraccio. Ricambio l'abbraccio e questo è il primo che condivido con Harry. Posso sentire l'odore dell'ospedale e della sua colonia sulla camicia mentre strofino il naso nell'incavo del suo collo.

"Grazie." Mi dice e si tira in dietro. Lo guardo.

"Divertiti." Dico e lui mi sorride e comincia a tornare nella casa. Io resto fuori, appoggiato all'auto. Le feste non sono le mie cose. Inizio a camminare verso la nostra macchina, mentre sento le lacrime scendere lungo il mio viso.

Mi sono innamorato di un ragazzo, che ha la leucemia, che vuole il vero amore e neanche guarda verso di me. E ci tengo troppo per lasciarlo. Come è potuto accadere a me? Io non dovevo essere così sensibile.

Entro nell'auto del padre di Louis e mi asciugo le lacrime. Riposo la testa all'indietro, sul poggiatesta, e mi passo le mani trai capelli. Inizio a calmarmi, ma poi sento un bussare sul finestrino del sedile del passeggero. È Harry, in piedi con due bicchieri e un sorriso.

Apro la portiera e lui entra, poi riblocca le portiere.

"Ti ho portato del succo d'uva. Hanno finito quello alla mela." Dice, ricordandosi il mio succo preferito.

"Grazie." Lo ringrazio e afferro il bicchiere.

"Alle feste non sembro piacere. Voglio dire, Louis? Lui è totalmente un animale da festa. Lui stava nel centro della sala da ballo. C'erano dei ragazzi sobri con cui è stato facile andare d'accordo. Ma musica ad alto volume e alcool dappertutto non è per me." Dice ed io ridacchio.

"Si, neanche per me." Rispondo e lui annuisce.

"Harry, a proposito di tuo padre. . .Perché ti ha fatto del male. .Così tanto. Eri così vicino al romperti." Dico e lui prende un grosso sorso dal suo bicchiere.

"Credo che quando mi hai portato qui per una sorpresa. . È scattato nella mia mentre che tu volessi che io lo facessi. E Dio sa che non ne sarei in grado." Mi spiega Harry ed io annuisco.

"Tu non sei così." Dico e lui fa un cenno con il capo. Beve un altro sorso e lo guardo mentre si morde il labbro. Che mi fa chiedere. .

"Harry? Cosa stai bevendo?" Lui ridacchia.

"L'ultimo bicchiere di succo alla mela." Dice e io con leggerezza gli do un pugno mentre ride. Mi metto a ridere con lui e godiamo della reciproca compagnia qui.

"Ti odio." Metto un finto broncio e lui sorride.

"Ti voglio bene anch'io."

Lui sorride sempre.