Nientismo /4

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Passò qualche settimana da quella sera così movimentata, a scuola le cose procedevano bene, e con Chiara l'amicizia si rafforzava sempre più soprattutto da quando ci eravamo messi vicino in banco. Ci davamo una mano: io in filosofia e greco e lei in latino e matematica. Capitava che i nostri sguardi si incrociassero o che ci sfiorassimo con le mani e la cosa sapeva sempre un po' di equivoco. Uno di quei giorni prima di uscire da scuola mi prese la mano e mi disse che voleva conoscermi meglio dal momento che ero l'unico con cui stesse facendo amicizia in quel mare di trogloditi.
< Dobbiamo conoscerci meglio sai, dobbiamo frequentarci più spesso > disse,
< penso lo stesso, se volgiamo sopravvivere tutti e tre gli anni ci toccherà conoscerci meglio prima o poi
< Va bene, hai ragione, il prima possibile quindi adesso... andiamo a pranzo assieme, ci stai?
< Ci sto > conclusi io.
E così dopo il suono della campanella andammo tutti e due a pranzo in una pizzeria lì vicino e lí iniziammo a chiacchierare del più a del meno: di suo fratello, di scuola, dei compagni, dei prof. e di musica, insomma, proprio di tutto.
< [...] e quindi come mai hai deciso di cambiare scuola?
< prima andavo all'artistico ma ho capito che non faceva per me e poi a me è sempre piaciuto scrivere, per questo ho scelto il classico
< e di che cosa scrivi?
< scrivo di quello che mi circonda, di quello che vedo, di quello che mi colpisce, e di quello che mi interessa... sai ho scritto anche di te! -
< Quindi sarei interessante?-
< Certo che sei interessante mi dai molti spunti: per esempio oggi quando hai letto il tuo racconto in classe, mi hai ispirato tanto -
< Grazie, sai piace anche a me scrivere... devi sapere che ho fondato una corrente artistica
< Che si chiamerebbe?
< Il nientismo, praticamente la poesia deve essere priva di alcun tipo di morale o doppi significati colti, puoi scrivere quello che ti pare e soprattutto come ti pare. Ci sono solo tre regole:
1! Io sono il magnifico rettore di questa corrente
2! Il nome della poesia non può mai essere ripetuto nella poesia stessa
e... 3! Quando si leggono e si compongono la poesie bisogna mettere come colonna sonora "Lust of life" di Iggy Pop, ti assicuro che fa la differenza
< Mmm... E se volessi entrare quanti saremmo? -
mi avvicinai a lei e a bassa voce le dissi
< 2! -.
Scoppiammo in un mare di risate che ci venne persino da piangere. La discussione continuó per minuti e minuti anche fuori dal locale fino a quando il mio telefono iniziò a squillare
< Che suoneria hai? > disse ridendo
<"Rob Zombie">risposi io.
Tirai fuori il telefono dalla tasca e risposi
< Pronto?
< Ciao sono io, sei in centro?
< Si sono lì vicino
< Ok, allora raggiungimi al foro romano, ti devo parlare di una cosa importante.

</fine quarta parte>

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