I choose not to remember you pt 1

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Home is where
They say the heart is
Mine's buried in the yard
Hell's a place
They say is for sinners
I'll be the man in charge

But how can I exist?
Within the mist of this?
But how can I admit?
That I would quit on you?

"Malia" una voce ovattata, vicina ma al contempo lontana, le fece riaprire gli occhi a malavoglia "Malia" la richiamò, con una leggera insistenza, resa praticamente inesistente da quella dolcezza e attenzione da tempo sempre presenti nella voce del ragazzo quando si trattava di lei.

Malia socchiuse gli occhi, individuando suo il volto vicino e apprensivo, visibilmente stanco anche attraverso la vista annebbiata della coyote adagiata a terra. La ragazza si sedette meglio sul posto, aprendo maggiormente gli occhi, come pronta ad essere sull'attenti per ascoltare con attenzione quello che il moro aveva da dirle, come era suo solito, nonostante quella volta le forze la rallentassero più del solito.

"Me ne vado per un po', okay?" mormorò lui senza tentare neppure per un momento di celare agli occhi della ragazza la sua preoccupazione e ansia per i suoi amici, per lei, nonostante fosse sicuro che, in circostanze normali, la coyote avrebbe potuto percepire quell'orribile e nauseante odore senza problemi.

"Dove vai?" chiese allora lei, sentendosi per un momento vacillare ancora più di prima. Non poteva lasciarla lì, non in un momento del genere in cui, per la prima volta, stava sfiorando la possibilità di non poterne uscire viva. Lei come i suoi amici, tranne lui. Se lui fosse stato altrettanto in pericolo, Malia forse non si sarebbe abbandonata in quel modo a sè stessa, stesa a terra, con gli occhi chiusi, aspettando una sorta di miracolo da parte di qualcuno a lei sconosciuto.

"Sta succedendo qualcosa. Qualcuno sta tentando di uccidervi, è un altro killer" rispose in spiegazione, lasciando intendere che lui voleva agire a riguardo, magari trovare una soluzione. Lui lo faceva sempre, insieme a Scott.

Ma questo non rassicurò la ragazza, anzi. Sapere che era la persona a cui più teneva quella che doveva abbandonarla per cercare di salvarle la vita, era il più grande e di cattivo gusto scherzo che il destino le avesse potuto riservare. Per tale motivo la mano della coyote si affrettò a raggiungere il corpo di lui, trovando il ginocchio, e stringendolo con tutte le poche forze che era riuscita a racimolare, sperando, più che di trattenerlo, di fargli capire che era l'ultima cosa che voleva, essere lasciata lì.

E infatti, il ragazzo poggiò le sue dita sulle sue, per poi abbassare lo sguardo mentre si toglieva la giacca "Tieni" mormorò poggiandogliela attorno alle spalle, sistemandole i ciuffi ribelli che le contornavano il viso e facendo alzare così un angolo della bocca alla ragazza, nonostante tutto.

Quei gesti erano le piccolezze e i dettagli di cui aveva imparato a vivere da umana: lui non era un ragazzo dai gesti grandiosi ed esuberanti, no. Era semplice, fatto di sguardi e sorrisi colti con la coda dell'occhio, carezze e sussurri durante la notte che rincuoravano la coyote, facendola sentire a casa ogni momento di più.

"Tornerai, non è vero?"  ebbe il coraggio di domandare allora la ragazza. Non lo avrebbe mai lasciato andare se non fosse stata completamente certa del fatto che lui avrebbe fatto ritorno da lei, alla fine. Se doveva morire, lui sarebbe dovuto rimanere al suo fianco finchè non se ne sarebbe andata. Mentre, se doveva vivere, avrebbe potuto arrivare ad un compromesso con lui.

Lui alzò un angolo della bocca, accarezzandole con estrema delicatezza il viso, contemplando per alcuni secondi, prima di rispondere, quel viso in quel momento talmente innocente da credere che per un momento la ragazza che stava osservando non fosse la forte coyote che avrebbe sbranato chiunque pur di tenerlo al sicuro. In quel momento, lui doveva proteggere lei. E questo, da una parte, lo spaventava a morte, forse tanto quanto il timore agghiacciante di non rivederla viva al suo ritorno.

WAKE UP, STILES | One Shots S.S. M.T.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora