Mi chiamo Federico, ho 25 anni e sono un genio. No, davvero. Sono un grandissimo genio. Perché mandare
un’e-mail sarebbe stato troppo da persone normali, i geni invece amano complicarsi la vita.Il lavoro con il nuovo produttore stava andando bene. Mi ero preso un appartamento niente male in affitto,
molto meglio di quelli precedenti, e con Giulia andava tutto a gonfie vele. Avevo evitato di dirle che durante
la mia vita Romana avevo condiviso una casa con tre ragazze e che il mio livello di fedeltà era stato più o
meno quello di un cane in calore. Anche se come Federico le fui davvero fedele. Ma la vedevo troppo
complicata spiegarle che invece come Pamela mi ero dato alla pazza gioia. Giulia comunque si alternava
molto tra Milano e Torino e io approfittavo della sua assenza per tornare un po’ a quello strano angolo di
paradiso che mi ero ritagliato. Naturalmente avevo nascosto tutto quello che avesse potuto creare qualche
sospetto dentro ad un baule chiuso a chiave.
Feci la prima selezione per X-Factor e la passai. La mia famiglia era moderatamente felice. I miei iniziavano
a guardarmi storto perché pensavano che stessi molto meglio a lavorare seriamente dietro a qualche
scrivania. Giulia mi supportava abbastanza, non capiva perché volessi provare a sfondare in un talent pop
ma non me lo chiese direttamente e io evitai così di doverle rispondere “perché ho saputo che molto
probabilmente Mika sarà uno dei giudici”.
Infatti avevo ragione. Eccolo lì, sbattuto su tutte le riviste di gossip. Con quei cazzo di capelli martoriati e
photoshoppato all’inverosimile. Mi sentivo un coglione a pensare che lo stessi facendo per quello snob di
merda. Poi mi ricordavo che quello era lo stesso ragazzo tutto boccoli con la giacca dorata e allora addio
dignità: Mika, sono tutto tuo, mostrami le tue cinquanta sfumature.
L’ho detto che sono un tipo patetico.
Non so quale divinità mi stesse aiutando, né perché lo stesse facendo ma un pomeriggio di primavera
ricevetti una chiamata. Ero stato preso per fare l’audizione davanti ai giudici. Balbettai un grazie in risposta
e mi tuffai sul divano, troppo sconvolto per parlare. Quella sera portai Giulia a cena fuori. Fu una bella
serata, per lei fu stupenda.
Non potevo ancora dirle che stavo per lasciarla ma volevo almeno tentare di regalarle un ultimo ricordo
felice insieme.
Il giorno prima dell’audizione le raccontai di Pamela. Il suo sguardo variava dall’incredulo all’inorridito. Non
mi aspettavo che accettasse cosa le stessi dicendo, e nemmeno che mi capisse ma la sua risposta mi
spiazzò.
-Lo sapevo.- sussurrò, fissandomi negli occhi, le mani posate sui fianchi. –Lo sapevo- riprese –Perché ti ho
visto, sai? A Roma. Ti ho spiato, sì.- confessò.
Rimasi a bocca aperta. Perché dirmelo solo ora?
-Sei un coglione, Federico. Uno di quelli proprio senza scampo. Ma ti voglio bene. So che, a modo tuo, hai
cercato di amarmi. Capisco che per te non possa essere facile però. E capisco anche che i tuoi non ti
accetterebbero mai se sapessero cosa sei…-
Il sangue mi si gelò nelle vene. Iniziai a sentire puzza di ricatto. Non di nuovo, non un’altra volta! Non avrei
resistito ancora.
-Giulia, ti prego… Io ho sbagliato. Ti ho fatto del male. Ma..-Iniziai a mormorare, gli occhi che pizzicavano
già.
Lei scosse il capo e mi fece segno di stare zitto. –No, Fede. Lasciami finire. Lo capisco e non ti getterei mai in
pasto ai leoni perché sì, ora ti odio per avermi tradito ma non sono così stronza da volerti rovinare la vita!- sbottò, con le guance imporporate e gli occhi lucidi. –Voglio solo sapere… C’è un ragazzo? Tu… Tu sei
innamorato di un ragazzo, Federico? E’ per lui che vuoi andare a quel talent?-.
Aprii la bocca ma non emisi alcun suono. Ero confuso, la testa stava per esplodermi. Non voleva uccidermi.
Ok. Nessun ricatto. Benissimo. Voleva sapere se fossi innamorato. Volevo davvero rivelarle un segreto che
mi portavo dietro da cinque anni ormai?
-E’ uno dei giudici.- Annuii. Sì, avevo deciso di optare per la sincerità. Se lo meritava.
Mi fissò attentamente e alzò un sopracciglio. –Per Mika?? Fede, pensi che quel ragazzo possa interessarsi a
te??- mi fissò come se fossi diventato matto. Ancora più matto.
Così le spiegai tutto. Dal principio fino ad oggi. Lei sembrò capirmi. Davvero, non mi giudicò, non mi
rimproverò. Alla fine si asciugò le lacrime e fece un lieve sospiro.
-Vai là e combatti per quello che vuoi davvero.- si morse il labbro inferiore. Sapevo che non stava parlando
del premio finale.
-Ma… Non nasconderti, Fede. Sii te stesso. Andrai in tv, in qualche modo lo verranno a sapere. Anticipali.
Gioca d’astuzia.- Mi posò un bacio sulla fronte e io mi sentii terribilmente piccolo.
-Mentre tu sarai occupato alle audizioni, io porterò via le mie cose. Nel frattempo andrò in hotel… Fingerò di avercela con te, che mi hai lasciato e basta, ok?-
Non riuscii a trattenere una lacrima. Quella donna era un angelo e lo avevo capito solo ora che l’avevo
lasciata. Annuii e la ringraziai.
Se ne andò non appena riempì il suo trolley da viaggio.
Mi sentivo strano. Giulia mi aveva detto che avrei dovuto giocare d’astuzia. Cosa avrei dovuto fare?
Presentarmi come Pamela? Per un programma sulla Rai? Mi avrebbero cacciato senza nemmeno farmi
esibire probabilmente.
Però la mia ex aveva ragione, avrei dovuto pensare a qualcosa che avesse poi potuto salvarmi dallo
scandalo. Telefonai a Marta e le dissi dell’audizione. Il mattino dopo, verso le otto, ritrovai lei, Cloe e Sofia
davanti alla porta di casa. Erano venute da Roma solo per farmi da supporto. Iniziai a credere che il
maiunagioia mi stesse abbandonando.
Loro mi aiutarono con il look. Sofia portò i miei capelli ad un castano chiaro dalle punte bionde, Cloe mi
preparò una maglietta bianca su cui disegnò un mostriciattolo verde con un solo occhio e lo abbinò ad un
paio di jeans chiari strappati e a delle snikers rosse e Marta mi truccò. Aveva usato eyeliner nero e mascara
per gli occhi, aveva deciso di non farmi mettere le lenti a contatto però e di mettere giusto un po’ di
lucidalabbra rosa. Mi specchiai non appena finirono. Ero curioso e parecchio ansioso.
Fui stupito dal mio riflesso. Ero Federico. Ma ero anche Pamela. Ero me stesso al cento per cento, forse
come solo tanti anni fa lo ero stato, in quel periodo in cui avevo tinto i capelli e non usavo più parrucche.
Con l’adrenalina che iniziava man mano a salire, ci avviammo agli studi. Optammo per un taxi perché io non
me la sentivo di prendere dei mezzi pubblici conciato in quel modo. Mi sentivo troppo vulnerabile e non era
una sensazione piacevole. Gli studi erano inondati di gente. Mi sollevai a vedere che c’erano tizi molto più
strani di me. La fila fu abbastanza lunga ma l’ansia non mi abbandonò mai.
-No, raga, non ce la faccio.- mormorai quando mancava solo una persona prima di me. Avevo la nausea e le
gambe mi tremavano talmente da non riuscire nemmeno a fare due passi di fila.
Marta mi fulminò con lo sguardo. –Il tuo tipo sta seduto lì e tu vuoi andartene?? Bel modo di fare, Fedez!
Bravo, continua sempre a scappare e poi ad andargli dietro come un pezzente!!-
Quello era il suo modo di dimostrarmi affetto. Non mi avrebbe permesso di mandare all’aria tutto.
Abbozzai un sorriso. –Ti bacerei in questo momento ma poi mi si rovinerebbe il lucidalabbra! -.
IL concorrente dopo di me mi fissò con una mezza aria disgustata ma io me ne fregai.
Stavo per sputtanarmi davanti a tutti, uno più, uno meno non mi faceva tanta differenza.
Sussultai quando Alessandro Cattelan venne da me per augurarmi buona fortuna e mi indicò il palco.
Presi un bel respiro e salii le scalette. Inciampai sull’ultima ma per fortuna quel punto non era visibile dal
pubblico.
Bravo Federico, iniziamo a fare figure di merda comunque.
Strinsi forte il microfono che mi avevano dato e mi posizionai sulla X al centro del palco. Sentivo gli occhi di
ogni singolo spettatore addosso. Li sentivo ridacchiare, mormorare. Mi costrinsi ad alzare lo sguardo e
forzai un sorriso diretto ai giudici.
Finalmente incontrai il suo sguardo. Mika era lì, che mi fissava con quell’aria da “c’è un fantasma!!”.
Acquistai un po’ di sicurezza.
-Questo già mi piace!- commentò Elio, sorridendomi.
-Come ti chiami?- Mi chiese Morgan, con un sorrisetto ben meno simpatico.
-Federico Leonardo... Fedez per alcuni amici… Pam per altri!- sorrisi. Il pubblico rise insieme ad Elio e
Morgan. Mika continuava a fissarmi. Iniziai a pensare che in realtà fosse stecchito sul colpo ad occhi aperti.
- Vabè, noi quindi come dobbiamo chiamarti?- mi chiese Simona Ventura, in tono un po’ acidulo. Già non la
sopportavo.
-Fedez.- risposi seccamente.
-Stupiscici, Pam!- Esclamò allora Morgan, facendomi l’occhiolino.
Mai sanguinare davanti agli squali. Me lo ripetei un paio di volte. Dovevo restare calmo, carino e coccoloso.
La base iniziò e io mi concentrai sul mio pezzo. Sapevo che Mika stava ascoltando e questo mi spingeva a
dare il massimo. Ricevetti due applausi durante la performance e una standing ovation alla fine.
Ero totalmente spiazzato da tutto quell’entusiasmo del pubblico. Anche i giudici mi applaudivano. Tutti
tranne Mika.
-Io direi che c’è poco da dire qui…-commentò Morgan, rivolto ai suoi colleghi. –Per me è un sì!-
Simona concordò con lui. Due sì.
–Io ribadisco che mi piaci adesso che ti ho sentito cantare, sì!- fece un gran sorrisone Elio. Ero ufficialmente
passato. Il pubblico ne fu felice.
-Mika, tocca a te!- gli fece notare Morgan.
Mi stava fissando con uno sguardo omicida. Davvero? Il signor “mi sono fidanzato con un figo greco” ora si
permetteva anche di fare l’offeso perché stavo semplicemente provando a sfondare, come mi aveva detto lui stesso di fare?
-Per me è no.-
Quattro parole.
Disse solo quattro parole. Il pubblico fischiò la sua decisione ma lui alzò le spalle e fece un’espressione
insofferente.
Ci avevo visto giusto allora, era diventato veramente uno snob di merda. Ero furioso con lui. Quando tornai
dietro le quinte Cattelan mi fece i complimenti e le miei amiche mi abbracciarono. Io chiesi semplicemente
di tornare a casa. Volevo vincere, in quel momento era la mia unica certezza.
E volevo veder Mika perdere alla grande.
Ma il maiunagioia era di nuovo in agguato…
STAI LEGGENDO
Good guys |AU!Midez|
FanfictionFederico è un giovane Milanese che sta ancora tentando di capire cosa vuole fare della sua vita. È un assiduo frequentatore del locale Good Guys di Milano (un night un po' particolare) ed è proprio lì che una sera la sua routine viene sconvolta. |AU...