10.

206 11 12
                                    


Mi chiamo Fedez, sono uno dei concorrenti favoriti di X-Factor e la mia vita è comunque un maiunagioia periodico, anche quando è meno stronza.

Mika aveva iniziato a viziarmi dopo quella sera. Naturalmente lo faceva per tutta la squadra ma sapevo che era soprattutto per farsi perdonare da me. Un pomeriggio decise di portarmi fuori dal loft. Non so come avesse convinto i grandi capi ma a me non dispiaceva un po' di aria fresca. Sì, mi portò a casa sua ma era comunque un'aria condizionata diversa da quella del loft.

-Se hai intenzione di uccidermi...-mormorai, scherzoso ad un certo punto. Quella situazione mi metteva ansia.

Mika mi sorrise e scese dall'auto. –Sei nela mia squadra! Io voglio che vinci, no che muori!- esclamò con un sorrisone, uno di quelli che adoravo.

Casa sua era strana. Me l'ero sempre immaginata più caotica. Mi piaceva però, era confortevole.

Il padrone di casa mi offrì una birra e poi si mise a sedere sul divano.

-Io volio parlare con te, Fede, sul serio. Senza litigo o brutte.. Cose!- aveva uno sguardo da cucciolo e io non avevo alcun motivo per cui non farlo parlare. Ero stanco di tenergli il muso, non volevo più perdere tempo.

-Io pensato... Io ho pensato che quela sera in night... Tu era... Noi... Forse io ho sbaliato tutto. Tu me piaceva, tanto! Ma era imposibile che noi staresimo...stasi... insieme- tagliò corto, non riuscendo a trovare il giusto modo di coniugare il verbo. –Perché tu era lontano e noi... Abbiamo visti solo una volta! Io.. I was so happy to read a letter from you!- prese un lungo sorso di birra.

-But... Tu sai... I tour... le promozionni... Io er..Ero felice di parlare con te! Eri come un vero amico! Ma come boyfriend...- arrossì lievemente e io ne rimasi sorpreso. –Io bisognavo di una persona vicina. Pensavo che anche tu erri con una altra persona...-

Serrai la presa sulla mia bottiglia, mi ero ripromesso di non incazzarmi ma era abbastanza difficile al momento. –Avresti potuto chiedermelo.- gli feci notare ed alzai lo sguardo sui suoi occhi. – Avresti potuto chiedermi di raggiungerti e sarei partito subito, per te!-non riuscii a trattenermi.

Mika sostenne il mio sguardo con un'espressione atterrita. Io sospirai e mi alzai in piedi.

-Mi... Mi dispiace che sia finita tra te e il tuo ragazzo comunque...- mi sforzai di dire. Lo sentii sbuffare. Doveva proprio essere finita male se gli dava così fastidio parlarne.

-Questo però significa... Che sei libero, no?- cercai di fare un sorriso sexy.

Ci stavo provando sfacciatamente, sì. Ero stato un coglione per cinque anni, non volevo farmi sfuggire quell'occasione.

Mika aggrottò la fronte. –Libero...?- ripeté, perplesso. Mi morsi il labbro e maledissi il suo Italiano stentato.

-Single.- annuii, facendogli capire cosa significasse. Lui sgranò gli occhi, decisamente colto di sorpresa.

Io stavo sudando freddo, in attesa della risposta.

Mika si alzò e mi fronteggiò. Per un attimo ebbi la sensazione che stessi per essere menato.

-Tu... Sei ancora inamoratto di me...?- chiese in un soffio. Che cazzo di domanda.

-Innamorato è una parola grossa...- evviva la sincerità, Fede. –Ma... Forse mi piaci ancora, sì.- risposi, puntando lo sguardo su un quadro. Ero troppo a disagio.

-Fede... guardame nei occhi.-. Quella frase fu una scossa che andò dritta al basso ventre. No, non mi eccito per così poco ma, andiamo, il mio Mika che mi parlava piano, con voce roca e... Non ci pensai nemmeno, spostai subito lo sguardo e lo fissai.

-Io non so se noi posiamo... Io sono il tuo coach...-si morse il labbro inferiore e mi si avvicinò.

Avrei potuto mollare tutto subito se fosse servito alla causa.

-Non mi sono mai piaciute molto le regole..- risposi con un'alzata di spalle, cercando di risultare malizioso. Mi sentivo un cretino. Un cretino parecchio eccitato.

Mika si finse stupito ed emise un versetto di stupore. –You're a bad guy!- esclamò con un sorrisetto furbo.

-Tanto!- annuii, incapace di pensare ad una battuta migliore. Michael ridacchiò e mi sfilò di mano la birra.

-Noi dobiamo fare le cose per bene...-sussurrò e lasciò le bottiglie sopra il tavolino. Io rabbrividii, elettrizzato. Da quanto non mi sentivo così?

Mi prese per i fianchi e mi ritrovai stretto a lui. Deglutii e sentii le guance andare a fuoco. Non volevo che si accorgesse di quanto già fossi... Preso. Il che era difficile visto quanto stavamo stretti.

Mika alzò un sopracciglio, contrariato. –Non mi baci?-borbottò, con un velo di delusione. Mi ero dimenticato di avere a che fare con una diva. Sorrisi e lo accontentai subito, con forse un po' troppo entusiasmo. Feci la figura del ragazzino alle prime armi molto probabilmente. Mika scoppiò a ridere sulle mie labbra infatti. –Io non ricordavvo che tu baciava così male!- scherzò. Lo spinsi senza troppa forza, fingendomi offeso. –Io bacio benisssimo! Mi stavo solo riscaldando!- borbottai. Tutta la tensione era scomparsa.

-Ah ma io penso che tu sei già... Riscaldatto, lì sotto!- rise e mi indicò i pantaloni.

Mi sentii andare a fuoco. Mi allontanai di qualche passo e tirai giù la maglia il più possibile per coprirmi al meglio. –Sei un maniaco!!-sbottai, tra le risa.

Lui fece una faccia da vero depravato, un sorrisetto inquietante, più di quello che gli avevo visto fare anni prima al Good Guys. –Tu non sa quanto...-sussurrò e poi esplose in una risata da cattivo dei cartoni animati.

Io non riuscii a trattenermi dal ridere. Mi riavvicinai per baciarlo, questa volta godendomi il momento il più a lungo possibile. Ci separammo solo quando fummo costretti a riprendere fiato. Avevamo le labbra arrossate e umide. Mi spuntò un sorriso ebete. Mi stavo limonando Mika. Dopo cinque lunghissimi anni di attesa. Ricominciammo a baciarci e io osai cercare di abbassargli la zip, abbastanza impaziente e guidato dalla sicurezza di avere davanti un ragazzo eccitato quanto me.

E invece... E invece.

-Ah-ha!-Michael scosse il capo e mi allontanò le mani. Io lo fissai, spaesato come un povero scemo.

-Tu prima vince X-Factor. Poi puoi avere il premio!-.

Ebbi l'impulso di prenderlo a botte. Dopo tutto quel tempo, aveva il coraggio di farmi aspettare ancora?? E in base a cosa già mi dava per vincitore??

-Cazzo dici?? Non lo saprà nessuno, dai!- sbuffai, quasi con disperazione negli occhi.

Lui però scosse il capo e mi fissò con un sorriso diabolico. –Io volio che tu vince. Già da inizio! Tu deve vincere! Io punto tuto su te.- la sua voce era incredibilmente seria adesso. –You can do it, Fede.- mi sussurrò, prima di baciarmi ancora.

Sospirai e annuii. Potevo resistergli? La sapete già la risposta. –Il premio deve essere bello grande, come minimo.- borbottai. –E a questo punto devo andare in bagno.- aggiunsi, cercando di rimanere impassibile. Mika rise di gusto. –Tu non preocuparte! Il banio è là!- mi indicò la porta e attese pazientemente in cucina.

Quando tornai mi offrì un caffè, uno dei peggiori che abbia mai bevuto, e poi andammo a fare un giro per Milano prima di rientrare nel loft.

Ci lasciammo con un semplice "ciao": non dovevamo dare nell'occhio, sapevamo che avremmo passato qualche guaio se si fosse venuto a sapere della nostra relazione. Il solo pensarci mi faceva sorridere.

Mika era finalmente mio.

Eppure ancora non potevo stare con lui.

Good guys |AU!Midez|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora