Qualche mese dopo... 3 settembre 2016
La sveglia suona alle 07:00 in punto, oggi è il grande giorno, finalmente mi trasferisco in California per andare all'Università di Berkeley, una delle migliori in America. Dopo essermi preparato e controllato di aver preso tutto il necessario, sono pronto per andare, l'unica cosa che mi mancherà di Seattle sarà la mia famiglia ma soprattutto la mia sorellina Yvonne che punterò a portarla a Berkeley con me tra qualche anno. Poso i bagagli dentro la mia Jeep Renegade e porto con me i miei cd preferiti, quelli degli Oasis e dei Muse, e qualche altra band Rock. Saluto tutti, sono pronto per partire e farmi circa 8-9 ore di viaggio e punto ad arrivare nel pomeriggio nella confraternita. Sono le 13:00 e sono a metà del tragitto, ho bisogno di una pausa per sgranchirmi un po' le ossa così mi fermo all'autogrill di Portland per mangiare qualcosa al volo e rimettermi subito in viaggio. Andando di questo passo secondo il GPS arriverò entro le quattro e a me sta bene così almeno avrò tutto il tempo di sistemarmi in camera, andare sulla spiaggia di Berkeley e poi preparami per la notte senza fretta. Quando il navigatore mi annuncia che mancano 10 minuti all'arrivo sono le quattro in punto, spengo la radio e l'ansia mista all'emozione comincia a salire. Arrivato al campus, parcheggio la macchina e mi avvio verso l'ufficio del rettore per chiedere informazioni sul numero della stanza, so che dovrò condividerla, saremo due ragazzi e spero che riusciremo a convivere. Stanza numero 228 corridoio C, arrivo davanti alla stanza, faccio un respiro profondo, apro la porta e davanti a me trovo una ragazza seduta sul letto e un po' confuso mi presento, <<Piacere io sono Christopher>>; e la ragazza con un'aria misteriosa mi risponde:
<<Ciao, io sono Hailey>>; continuo,<<Ehm, non sapevo che ci fossero stanze miste, no che non mi faccia piacere ovviamente>>;Hailey mi guarda con un sorrisino spiegandomi:
<<Infatti sapevi bene, non sono la tua compagna di stanza, sto aspettando Lucas per uscire>>,
e proprio mentre finisce la frase dal bagno esce un ragazzo non molto alto, capelli un po' mossi castani e occhi neri e si presenta, <<Io sono Lucas, sono il tuo coinquilino, piacere di conoscerti, tu devi essere Christopher>>,e con un cenno del capo acconsento, e lui continua
<<Beh quello è il tuo lato della camera, spero ti troverai bene, io ora devo uscire ci si vede dopo>>; e prendendo per mano Hailey escono dalla camera salutando, ricambiando a mia volta. Nel frattempo che sistemo le mie cose il sole sta tramontando e appena finisco di mettere in ordine i panni nell'armadio decido di uscire e andare in spiaggia portando con me il mio libro preferito, Il confine di un attimo, per cominciare a rileggerlo una terza volta. Mi siedo sulla sabbia e appoggio il libro sulle gambe e comincio a leggere, "A tutti coloro che hanno avuto un momento di debolezza. Il dolore non durerà per sempre, non lasciate che si prenda il meglio di voi", resto immerso nel libro e nei miei pensieri. Mi rendo conto che il tempo sembra volare e quando guardo l'ora dal display vedo che sono quasi le undici e trovo tre chiamate perse da mia madre e realizzo che devo avvisarla di come ho passato le mie prime ore qui. Una volta telefonata e salutato mio padre e Yvonne, mi dirigo verso il bagno per fare una doccia calda, prima di mettermi a letto. E' stata una giornata non molto pesante per essere il mio primo giorno, ma da domani comincia la mia nuova vita, un nuovo inizio mi attende e non so se essere spaventato o meno.**********Angolo autore**********
Ecccomi qui con il primo capitolo del mio racconto, finalmente comincerà la nuova avventura di Christopher, bhe ovviamente sono molto emozionato perchè così potrò esporvi le mie idee e i miei pensieri, spero che come inizio vi sia piaciuto. Cercherò di pubblicare al più presto il secondo capito
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Un momento magico
RomanceChristopher, 21 anni, un ragazzo molto protettivo nei confronti dei suoi amici ma molto emotivo, con un passato molto difficile, e mille situazioni che gli hanno cambiato letteralmente la vita e fatto entrare in un vicolo cieco da dove non riusciva...